Ad aprile (23, 26, 28, 30), maggio (2, 5) e giugno (19,22) al Teatro alla Scala è di scena ARIADNE AUF NAXOS di Richard Strauss.
Ariadne auf Naxos, capolavoro di Richard Strauss e Hugo von Hofmannsthal, torna alla Scala dal 23 aprile al 22 giugno, a tredici anni dall’ultima ripresa. Sul podio sale Franz Welser-Möst, la cui statura di interprete straussiano è stata ribadita la scorsa estate dal trionfo con Salome al Festival di Salisburgo, mentre la regia è di Frederic Wake-Walker, giovane e colto narratore di intrecci metateatrali. Il raffinato libretto di Hofmannstahl da Molière, in cui il capriccio di un aristocratico costringe un giovane compositore a includere nella sua opera “Arianna a Nasso” i lazzi di un gruppo di artisti della Commedia dell’Arte, racconta l’incontro di due linguaggi, di due tradizioni musicali, e anche di due primedonne: la nobile tragedienne Ariadne (che nelle prime rappresentazioni a Stoccarda nel 1912 e a Vienna nel 1916 era Maria Jeritza) e la sfrontata soubrette Zerbinetta, che alla Scala saranno interpretate rispettivamente da Krassimira Stoyanova, che ricordiamo tra l’altro come commovente Marschallin nel Rosenkavalier diretto da Zubin Mehta, e Sabine Devieilhe, astro del canto di coloratura. Nelle due recite di giugno ascolteremo invece Tamara Wilson e Daniela Fally. Bacchus è Michael König, già Max nel Freischütz diretto da Myung-Whun Chung nello scorso ottobre; Harlequin è Thomas Tatzl che ha recentemente debuttato alla Scala in Winterreise di Angelin Preljocaj, e il Komponist è Daniela Sindram, già ascoltata alla Scala come Niklausse nel 2012. Come Musiklehrer torna alla Scala uno dei baritoni più amati dal pubblico milanese: Markus Werba. Alexander Pereira porta anche alla Scala la sua interpretazione dell’Haushofmeister, la parte solo parlata del maggiordomo. Con Ariadne auf Naxos il Teatro alla Scala continua un percorso straussiano che negli ultimi anni ha presentato al pubblico milanese Der Rosenkavalier con la direzione di Zubin Mehta ed Elektra diretta da Christoph von Dohnányi e che proseguirà a novembre con Die ägyptische Helena con Franz Welser-Möst di nuovo sul podio e nella prossima Stagione con Salome diretta da Riccardo Chailly.
Il passo più ardito e riuscito della coppia Richard Strauss – Hugo von Hofmannstahl nel campo dell’esplorazione metateatrale torna con la sua tavolozza di divertimento, dottrina compositiva e schietta commozione in una nuova regia di Frederic Wake-Walker, giovane talento britannico che della varietà dei linguaggi teatrali ha fatto una cifra distintiva. Prosegue così, sotto la sicura guida musicale di uno straussiano di riferimento come Franz Welser-Möst, un cammino straussiano che dopo Der Rosenkavalier diretto da Zubin Mehta ed Elektra diretta da Christoph von Dohnányi proseguirà nel 2019 con Die ägyptische Helena e nelle prossime stagioni con Salome. Nella parte del Soprano/Ariadne si alternano Krassimira Stoyanova, ormai amatissima dal pubblico milanese, e Tamara Wilson, artista di casa al Metropolitan che ha debuttato con i complessi scaligeri nel recente Requiem verdiano diretto da Riccardo Chailly. Zerbinetta è il soprano di coloratura più ricercato del nostro tempo, Sabine Devieilhe, mentre Michael Koenig è Tenore/Bacchus e Markus Werba Musiklehrer. Nella parte parlata dell’Haushofmeister debutta sul palcoscenico scaligero il Sovrintendente Alexander Pereira.
Franz Welser-Möst
La carriera di Franz Welser-Möst, uno dei grandi direttori del nostro tempo, può essere raccontata attraverso il suo rapporto con due grandi orchestre: i Wiener Philharmoniker in Europa e la Cleveland Orchestra negli Stati Uniti. Direttore a Cleveland dal 2002, il suo contratto è stato rinnovato fino al 2022 e nel 2018 ha guidato le celebrazioni per il centenario dell’Orchestra. Ospite regolare dei Wiener Philharmoniker al Musikverein e in tournée (inclusi concerti in Cina nel 2018), ha diretto due Concerti di Capodanno e nel 2014 ha ricevuto l’Ehrenring (anello d’onore) con cui l’Orchestra sigilla le collaborazioni più importanti. Alla Scala Welser-Möst ha diretto Le nozze di Figaro nel 2016 e numerosi concerti, inclusa un’edizione in forma di concerto di Fidelio con i Wiener Philharmoniker nel 2011. Tornerà nel prossimo novembre per un altro titolo straussiano, questa volta in prima scaligera: Die ägyptische Helena.
Dal 2010 al 2014 è stato Direttore Musicale della Staatsoper di Vienna; è ospite regolare del Festival di Salisburgo, dove nelle ultime stagioni ha diretto Rusalka, Der Rosenkavalier, Fidelio, Die Liebe der Danae, Lear di Reimann e dove nell’estate 2018 ha firmato una già leggendaria edizione di Salome con la regia di Romeo Castellucci e Asmik Grigorian protagonista (la ascolteremo alla Scala in Die tote Stadt di Korngold) che sarà ripresa già nell’estate 2019. Riportiamo di seguito alcuni commenti entusiastici di alcuni dei maggiori critici internazionali.
Foto delle prove: credit Brescia/Amisano – Teatro alla Scala