Federico Paciotti, il chitarrista tenore italiano, sarà il primo artista a rappresentare l’Italia all’Expo Astana 2017, tenendo un concerto alla Central Concert Hall “Kazakhstan” sabato 24 giugno prossimo. Lo show, intitolato “Red Opera”, è organizzato dalla Fondazione Internazionale Accademia Arco, con il supporto istituzionale dei due Paesi, come evento speciale nel programma degli appuntamenti culturali di maggiore rilievo all’Esposizione universale di quest’anno, insieme alla messa in scena del “Falstaff” prodotto dal Teatro alla Scala di Milano (nella stessa sede in luglio) e al concerto di Eros Ramazzotti (previsto in agosto).
Il titolo del concerto fa riferimento a “Rosso Opera”, il primo album solista di Paciotti uscito lo scorso 26 maggio per Sugar su tutte le piattaforme digitali in download e streaming, scalando le classifiche di Itunes fino alla prima posizione nella classica e fino alla 22esima in quella generale.
La realizzazione del progetto in chiave “opera rock” di questo album e relativo live è il coronamento di un sogno che il trentenne chitarrista e tenore coltiva da quando era bambino, ovvero quello di aprire una nuova frontiera fra due mondi musicali apparentemente distanti, il rock e la lirica.
Accompagnato dal vivo per l’occasione dalla MITOrchestra diretta dal Maestro Alfredo Santoloci, Federico Paciotti suona per la prima volta, in un live da oltre un’ora, i suoi mash-up fra le Romanze d’Opera e i grandi classici del rock, reinterpretati secondo il suo stile fresco e personale da musicista del terzo millennio. “Sperimentare mi piace, è alla base della mia ricerca musicale, sempre nel rispetto della tradizione, ma in una veste contemporanea che spero possa avvicinare i ragazzi della mia età o anche più giovani al meraviglioso patrimonio operistico italiano“, racconta Federico. “Durante il concerto avrò anche l’onore immenso di poter fare un duetto sulle note del “Brindisi” della “Traviata” con una superstar internazionale, la soprano Sumi Jo, una vera leggenda in vari Paesi asiatici”.
Senza averlo ancora identificato con il termine crossover, che da qualche anno ha in artisti come David Garrett, 2Cellos, Lang Lang, Piano Guys o Il Divo gli esponenti di un successo in crescita costante, Federico Paciotti porta avanti da tempo l’idea di costruire un ponte fra le sue due passioni musicali, quella per la chitarra elettrica, che parte da Jimi Hendrix e arriva a Steve Vai, attraverso i territori dell’hard rock alla Deep Purple, Led Zeppelin e affini, e quella per l’opera lirica di autori immortali come Puccini, Mascagni, Verdi con i loro tesori del “belcanto” italiano, noti e apprezzati in tutto il mondo.
Federico Paciotti – un trascorso pre-adolescenzenziale da chitarrista di successo nei Gazosa, con i quali a 14 anni vinse il Festival di Sanremo, seguito da un percorso di studio da cantante lirico appena concluso al Conservatorio Santa Cecilia di Roma – seguendo la sua passione ha selezionato e riarrangiato gli 8 brani che fanno parte di “Rosso Opera” un album che ha richiesto due anni di lavoro prima di vedere la luce. Ad aprire la scaletta una versione contaminata fra rock e lirica di “Vesti la giubba“, l’aria più celebre di Ruggero Leoncavallo, tratta dall’opera “Pagliacci”, portata al successo per la prima volta da Enrico Caruso, dalla quale è stato realizzato un video disponibile al link http://bit.ly/VestiLaGiubba_RossoOpera .
Fra glialtri spicca poi “E lucevan le stelle” dalla “Tosca” di Giacomo Puccini, cantata in duetto con il tenore di fama mondiale Ramon Vargas, attratto dall’insolito approccio alla lirica di Federico.