Se c’è una cosa che ha caratterizzato tutti gli interventi di Wired Next Fest, il festival della tecnologia e innovazione a Milano, è il futuro. O meglio, il dibattito sugli effetti che nel futuro si avranno rispetto a quello che stiamo facendo oggi, tra web e social media. In tutte le società, a tutti i livelli.
Vi riportiamo degli estratti di discussione degli ospiti dei dibattiti per farvi un’idea dei temi discussi. E anche delle novità presentate.
BARBARA CONTINI (senatrice italiana in Darfur): “Mi sono pentita di essere rientrata in Italia, ma non è detto che rimanga, a meno che non si faccia una rivoluzione. I politici sono anche peggiori di come li immaginate”.
CHELSEA MANNING (attivista americana): “Twitter è una piattaforma potentissima ma bisogna fare attenzione ai pregiudizi che comporta. Gli effetti di internet cambieranno la società in modi che difficilmente possono essere spiegati: oggi stiamo solo grattando la superficie”.
IL BO LIVE – Un nuovo giornale online, IlBoLive, presentato domenica durante l’incontro “Piattaforme comunicative, come aziende e istituzioni parlano al pubblico” al Wired Next Fest, è il giornale dell’ateneo padovano che vuole rappresentare un’unione di voci importanti. Si sceglie per la prima volta il web in un ambito molto prudente come quello accademico. Il bo in dialetto vuol dire “bue”. L’ateneo di Padova si trova in un vecchio macello.
SIMONE TAGLIACOZZO (Bnl): “L’obiettivo della comunicazione interna è intercettare le passioni delle persone. Ecco perché deve rivolgersi verso la comunicazione esterna. Da qui l’uso di un’app per attivare le nostre persone sui social esterni”.
EMANUELE NENNA (AssCom): “Oggi è diventato difficile definire le agenzie pubblicitarie. Non usiamo più la parola “pubblicità” ma la parola “comunicazione”.
MARCO BALICH (Creatore dello show Giudizio Universale): “Ho cercato di mostrare come Michelangelo possa essere un supereroe. La tecnologia può esaltare le proprie radici, ed è una gioia assoluta. Con i social tutto è accessibile, ma i giovani sono più interessati a capire il palco del Tomorrowland che la nostra storia. Essere aperti significa essere comprensibile dal papa e dal ghanese. Bisogna essere facili da leggere ma di qualità”.