La letteratura che unisce, che libera, che stimola. Mai come in questo momento storico la lettura è un valore per migliorarsi. Quando l’elevarsi parte anche da chi scrive, come nel caso di Valeria Parrella, arrivata al picco della sua creatività con Almarina, il suo nuovo romanzo uscito per Einaudi, siamo di fronte a un’occasione imperdibile.
Anche di arricchimento personale, visto che la scrittrice si presenta al pubblico di Milano alla Libreria Centofiori il 4 giugno prossimo. Converserà con Helena Janeczek, che con il romanzo La ragazza con la Leica, biografia della prima fotoreporter caduta in guerra Gerda Taro, edito nel 2017, ha vinto il Premio Bagutta 2018, il Premio Selezione Campiello e il premio Strega 2018.
ALMARINA – Il 2 aprile è uscito Almarina, il nuovo romanzo di Valeria Parrella. È la storia dell’incontro nel carcere minorile di Nisida fra Elisabetta, insegnante di matematica cinquantenne che ha perso da poco il marito, e Almarina, una ragazza romena di sedici anni con alle spalle una storia di violenza familiare.
Fra le due donne nasce un legame che non può essere spezzato, soprattutto quando si affaccia per entrambe la speranza di poter ricominciare una nuova vita. L’autrice racconta la libertà di due solitudini con una voce calda, intima, politica, capace di schiudere la testa e il cuore.
Può una prigione rendere libero chi vi entra? Elisabetta insegna matematica nel carcere minorile di Nisida. Ogni mattina la sbarra si alza, la borsa finisce in un armadietto chiuso a chiave insieme a tutti i pensieri e inizia un tempo sospeso, un’isola nell’isola dove le colpe possono finalmente sciogliersi e sparire. Almarina è un’allieva nuova, ce la mette tutta ma i conti non le tornano: in quell’aula, se alzi gli occhi vedi l’orizzonte ma dalla porta non ti lasciano uscire. La libertà di due solitudini raccontata da una voce calda, intima, politica, capace di schiudere la testa e il cuore.
«Vederli andare via è la cosa piú difficile, perché: dove andranno. Sono ancora cosí piccoli, e torneranno da dove sono venuti, e dove sono venuti è il motivo per cui stanno qui».
La scrittrice Helena Janeczek dice: “Ci sono un’infinità di passi talmente densi e folgoranti che diventa istintivo fermarsi, rileggere, lasciar agire (come un balsamo per capelli o fate voi). La scrittura di Parrella è come se non avesse tempo di menarla per le lunghe davanti alla precarietà della vita di chiunque, ma è il contrario di ciò che associamo all’aggettivo “essenziale”. È una scrittura che cattura lo scorrere incessante di cose, odori, sapori e altri incontri sensoriali da cui nascono pensieri e sentimenti che hanno la stessa plasticità della materia. […] Nessuna scrittrice come Parrella è capace di cogliere nella sua città la linfa ancora viva di una colonia greca di nome Neapolis».
Francesco Piccolo, critico de “La Lettura – Corriere della Sera” ha scritto: “Parrella ha raggiunto l’apice della sua maturità. Ciò può apparire scontato, ma non lo è affatto, perché sono tanti gli scrittori che negli anni non riescono più a migliorarsi».
Almarina, Einaudi
Presentazione a Milano, Libreria Centofiori – martedì 4 giugno ore 18,30
Piazzale Dateo 5
20129 Milano
02 36577757
centofiori.libreria@gmail.com
Ingresso libero fino a esaurimento posti.