Sono passati 150 anni e qualche mese dal primo numero della madre delle riviste scientifiche, Nature.
Nature fece il suo debutto il 4 novembre 1869, come rivista scientifica settimanale britannica fondata e con sede a Londra, in Inghilterra. In quanto pubblicazione multidisciplinare, Nature presenta ricerche in una varietà di discipline accademiche, principalmente in scienze, tecnologia e scienze naturali. Ha uffici editoriali di base negli Stati Uniti, nell’Europa continentale e in Asia sotto la casa editrice scientifica internazionale Springer Nature.
La sua ambizione era intellettualmente audace e commercialmente rischiosa: portare notizie delle ultime scoperte e invenzioni sia agli scienziati che al pubblico.
Sebbene il giornale fosse rivolto a un vasto pubblico, gli scienziati hanno avuto un particolare gradimento nei suoi confronti, perché ha permesso loro di comunicare rapidamente i loro risultati. Il programma settimanale della natura offriva un contrasto rinfrescante con i tempi gradevoli delle pubblicazioni sulle riviste della società appresa e degli atti della conferenza. E man mano che le università crescevano, altre “lettere all’editore” di scienziati iniziarono ad arrivare negli uffici di Nature a Londra. Il diario è diventato un luogo di pubblicazione di scoperte perché anche i suoi scrittori sono diventati i suoi lettori – e da allora abbiamo cercato di servire scienziati e società.
La sua forza e livello di influenza restano altissimi nella comunità scientifica internazionale. Recentemente il giornale si è scusato per la sua copertura iniziale della pandemia COVID-19. In alcuni approfondimenti aveva collegato la Cina e Wuhan allo scoppio dell’emergenza, il che potrebbe aver favorito attacchi razzisti.