ll 5 novembre aprirà all’Università Statale di Milano Il Museo della Filosofia: le prime stanze, un progetto del Dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti” che vuole mettere l’interattività e l’esperienza a servizio della filosofia, attraverso esperimenti, giochi, immagini, video e testi.Chi sono io?”, “Il nostro Universo è reale?”, “Che cosa è l’immaginazione?”, sono solo alcune delle grandi domande filosofiche a cui non è semplice dare una risposta. La filosofia è spesso considerata una disciplina astrusa e noiosa. Non è così. In Statale si potrà capire che cosa consiste il lavoro del filosofo e si sperimenterà di persona che la filosofia può essere divertente.
Il Museo della Filosofia: le prime stanze costituisce il primo nucleo di vero e proprio Museo della Filosofia stabile, nella convinzione che l’incontro con questa meravigliosa disciplina intellettuale non sia da riservare a pochi specialisti.
Il progetto ha ottenuto il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e della Società Filosofica Italiana – Sezione Lombarda ed è stato reso possibile grazie al finanziamento straordinario per i “Dipartimenti di Eccellenza” che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha assegnato al Dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti” nel 2018.
Perché un Museo della Filosofia?
“Nelle grandi città esistono musei di ogni genere, ma della filosofia in generale sembra che ci si sia dimenticati” -, spiega Paolo Spinicci, docente di Filosofia Teoretica della Statale e coordinatore del Comitato Promotore dell’iniziativa. “È una lacuna da colmare, e la mostra è un primo passo in questa direzione. Proprio come accade nella tradizione consolidata dei musei della scienza, un Museo della Filosofia deve dimostrare che è possibile comprendere gli argomenti e le teorie filosofiche attraverso una prassi interattiva che si avvalga di esperimenti, di giochi, di simulazioni, di video, oltre che di brevi, semplici testi. Qualcuno forse arriccerà il naso, nel timore che il richiamo alla semplicità e alla dimensione ludica siano un segno del fatto che si è disposti a correre il rischio della banalizzazione. Ma non è così. Al contrario, siamo convinti che la filosofia sia in sé stessa una cosa talmente seria e profonda da non avere alcun bisogno di doversi raccontare in forme paludate e seriose”, conclude Spinicci.
Le prime stanze
La Mostra è dedicata alle prime stanze del Museo perché ha natura largamente introduttiva. Una volta attraversate le pagine del grande libro-portale d’ingresso del Museo, il visitatore è chiamato infatti a riflettere innanzitutto su ciò che caratterizza la filosofia come disciplina e come attività. Per capire che cos’è la filosofia e qual è la funzione che le compete, si deve partire dalla riflessione sulla natura dei problemi filosofici, sulla loro forma, e sulla loro specificità.
Di qui il percorso che le prime stanze del Museo propongono. Nella prima stanza, che ha un carattere più generale e un più accentuato taglio teorico, la riflessione si lega all’esperienza perché il visitatore è invitato ad affiancare alla lettura di testi sollecitazioni di carattere estetico e visivo. È in questa luce che vanno lette le immagini di labirinti e i giochi. Nella seconda stanza la dimensione esperienziale assume una piega più interattiva, e accanto ai testi vi sono vere e proprie situazioni sperimentali, giochi e letture che chiedono una risposta dinamica da parte del pubblico.
La mostra si avvale di pannelli espositivi, testi che scandiscono il percorso che il visitatore e il lettore sono invitati a seguire. A ciascun pannello sono poi correlate diverse schede di approfondimento: testi più lunghi e articolati, da portare via con sé, per un ulteriore riflessione.
Le immagini, gli oggetti, le opere d’arte sono un aggancio intuitivo per i temi discussi, e aiutano a comprendere i problemi di cui si discorre. I giochi coinvolgono i visitatori e li inducono a ragionare su alcuni grandi problemi filosofici. Gli esperimenti ricordano che comprendere significa anche talvolta “provare”, ed è per questo che il visitatore è chiamato a compiere una serie di prove che mostrano concretamente quanto complessa sia la trama filosofica dei rapporti tra immaginazione ed emozioni – che è uno tra i temi portanti della mostra. I video, infine, sono pensati per una fruizione individuale e hanno una forma rapida e incisiva.
Due le opere d’arte presenti: Facile hinc cognoscere possit o Monumento alla mela, prestito gratuito da parte di Fania Cavaliere e del Centro artistico Alik Cavaliere, Paravento “Scaletta”, gentile prestito di Fornasetti
I testi e la documentazione fotografica della mostra sono raccolti nel catalogo Il Museo della Filosofia: le prime stanze, Mimesis, Milano 2019 che sarà presentato a Bookcity Università sabato 16 novembre alle ore 15.00 in un incontro dal titolo “Benvenuta Filosofia!”.
Il Museo che verrà
Il Museo che verrà è un quaderno di appunti, aperto nell’antica Ghiacciaia intorno a cui sorge la Biblioteca di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano. Realizzato in una forma essenziale e grazie al contributo degli studenti della Laurea magistrale, Il Museo che verrà vuole trasformare un desiderio in un progetto, invitandoci a gettare uno sguardo rapidissimo sulle stanze che un futuro museo della filosofia dovrebbe ospitare. Ci invita ad aprire le porte che danno su tre differenti stanze – la Stanza della Storia della filosofia, la Stanza della Filosofia della scienza e la Stanza dell’Estetica – per consentirci di dare un’occhiata a quel che racchiudono, un po’ come accade quando in una pinacoteca si guardano i quadri di una sala cui, per qualche motivo, non si può accedere.
Al Museo che verrà fanno eco le lezioni brevissime che la accompagneranno: lezioni di 15 minuti esatti – il nostro modo di ripensare il quarto d’ora accademico.
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Il Museo della Filosofia: le prime stanze
Dal 5 al 21 novembre 2019
Inaugurazione 5 novembre 2019 ore 17.00
Salette dell’Aula Magna – Cortile del Filarete
via Festa del Perdono 7
Orari
Dal lunedì al venerdì 9-13.30/14-19.
Apertura serale tutti i mercoledì fino alle 21.30