17 Ottobre 2017

Il paesaggio urbano per Marco Memeo è un acquarello

L'artista espone le sue opere nell’auditorium “Piero Calamandrei” di La Scala studio legale a Milano dal 19 ottobre.

17 Ottobre 2017

Il paesaggio urbano per Marco Memeo è un acquarello

L'artista espone le sue opere nell’auditorium “Piero Calamandrei” di La Scala studio legale a Milano dal 19 ottobre.

17 Ottobre 2017

Il paesaggio urbano per Marco Memeo è un acquarello

L'artista espone le sue opere nell’auditorium “Piero Calamandrei” di La Scala studio legale a Milano dal 19 ottobre.

“eLLe come finestra” è il titolo della mostra di Marco Memeo, lartista torinese che ritrae paesaggi urbani su acquarelli.

Memeo espone le sue opere nell’auditorium Piero Calamandrei di La Scala studio legale, uno spazio espositivo a Milano dove lo studio promuove percorsi culturali per tutti gli interessati della città.

L’artista in mostra propone facciate di palazzi, finestre, lampioni, cartelli stradali, il paesaggio urbano che è il terreno d’indagine e la fonte inesauribile d’ispirazione per la sua rappresentazione. Ha il merito di nobilitare l’estetica cittadina ed esaltarne i dettagli, procurando all’osservatore uno spazio di riflessione e fantasia.

Da vedere ci sono 60 opere ad acquarello e olio su tela dell’artista torinese, diplomatosi all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, compongono la personale che La Scala Studio Legale e la sua Toogood Society – fondata nel 2013 per avviare un progetto di formazione culturale – ospitano dal 20 ottobre 2017 nell’Auditorium “Piero Calamandrei” (via Correggio 43, Milano).

Il vernissage – aperto al pubblico – si terrà giovedì 19 ottobre alle ore 18.30. Seguirà un cocktail. Sarà presente l’artista.

Considero l’Arte un linguaggio universale, ma che può e deve raccontare la storia del particolare, del singolo, alla ricerca di un terreno di confronto con tutto ciò che lo circonda e lo condiziona” – ha spiegato l’artista – “eLLe come finestra” rimanda alla mia tensione, attraverso la pittura, per arrivare il più possibile ad una lettura coinvolgente del mondo”. I

n un passo del testo introduttivo al catalogo, Olga Gambari lo descrive molto bene: “I suoi scorci di città sono evoluti in una pittura altamente simbolica, declinata con un alfabeto rarefatto ed esoterico”. Marco Memeo ha aggiunto: “Avevo già in passato intitolato una mia serie di lavori “AbiCittà”, giocando con l’alfabeto e sottolineando come tutto ciò che ci circonda è un insieme di elementi che significano altro se isolati e ricomposti o più semplicemente VISTI per quello che sono. Tutto è linguaggio, ma quando vediamo VERAMENTE, non riusciamo più a nominare una cosa per quello che la consuetudine ci ha abituato: diventa altro, diventa viva, cangiante. La pittura può arricchire molto in questo senso”.

Con Marco Memeo abbiamo una lunga consuetudine. Era giovanissimo quando lo Studio iniziò la sua piccola collezione, proprio con un suo quadro. Acquistammo una delle sue prime, rarefatte immagini urbane, che ancora oggi Marco sintetizza e riduce a strisce, campiture, linee essenziali. Fummo molto impressionati da questa sua capacità – che ancora oggi mi pare la cifra prevalente del suo segno – di accompagnare chi guarda le sue opere, quasi senza strappi, dal figurativo all’ astratto.” ha scritto nella premessa del catalogo Giuseppe La Scala, senior partner di La Scala Studio Legale.

L’artista ha progettato un’opera collettiva che verrà realizzata dai partecipanti nel corso del vernissage. I partecipanti all’inaugurazione saranno omaggiati di una copia del catalogo della mostra. La mostra sarà aperta al pubblico da venerdì 20 ottobre a giovedì 30 novembre 2017, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00.

 

Marco Memeo

Nasce a Torino il 9 gennaio 1967 dove, nel 2000, si diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti. Tra le sue principali e recenti mostre personali figurano: Block, metroquadro, Torino (2016); Una Meta Divisa, doppia personale con Gosia Turzeniecka, a cura di Cfr.Artecontemporanea, Studio Rosental, Torino (2012); Il Rumore dell’Acqua, a cura di Ivan Fassio, Galleria Punto Due, Calice Ligure (SV) (2010); Asti, a cura di Ivan Fassio, Palazzo della Provincia di Asti (2009); Di che cosa parliamo quando parliamo di Carver, a cura di Walter Guadagnini, Roma e Bologna (2005). Tra le principali mostre collettive figurano: CONTEXT ArtMiami, metroquadro, Miami (2016); New Wave, a cura di Giovanna Giacchetti, Palazzo Arduino, Cuorgnè, e Oblom Poesia, a cura di Ivan Fassio e Fabrizio Bonci, Galleria Oblom, Torino (2013); L’Arte della Retorica, a cura di Ivan Fassio, Hotel Mercure, Torino (2012); Scatola Nera, Galleria Allegretti Arte Contemporanea, Torino (2012).

 

La Scala Studio Legale

Fondato nel 1991, La Scala offre ai propri clienti, da venticinque anni, una gamma completa e integrata di servizi legali.  Tra i primi studi legali nel contenzioso bancario e fallimentare, è oggi leader riconosciuto nei servizi di recupero crediti giudiziale. E’ inoltre attivo nei servizi professionali dedicati alle imprese, nonché nel diritto civile e di famiglia.

Dopo la sede principale di Milano, nel corso degli anni sono state aperte le altre sedi di Roma, Torino, Bologna, Firenze, Venezia, Vicenza, Padova e Ancona.

Oggi lo Studio comprende circa 140 professionisti e uno staff di oltre 100 persone, e assiste stabilmente tutti i principali gruppi bancari italiani, numerose imprese industriali e commerciali, importanti istituzioni finanziarie.

Dal 2000  pubblica  IUSLETTER  che,  nata  come  rivista  bimestrale,  nel  2012  è  diventata  un vero e proprio portale web di informazione giuridica, quotidianamente aggiornato.

 

Toogood Society

La Toogood Society è stata promossa dallo Studio Legale La Scala nel 2013, a oltre venti anni dalla sua fondazione, per avviare un progetto di formazione culturale attento non solo alla tecnica professionale ma, più in generale, alla crescita dell’avvocato come moderno intellettuale.

Essa si ispira ad un personaggio del romanzo Ultime Cronache del Barset (1867), dello scrittore inglese Anthony Trollope, nel quale l’avvocato Thomus Toogood è chiamato a risolvere un complicato caso giudiziario; vi riesce grazie alla sua capacità di ascolto e a particolari doti di attenzione, sagacia, modestia. Egli è il modello – più che mai attuale – che suggeriamo a chi rappresenta, per professione, interessi di parte all’interno di un negoziato o una controversia.

Dall’inizio della sua attività, la Toogood Society ha promosso dibattiti letterari e culturali, presentazioni di libri, mostre di pittura e fotografiche. Ha inoltre patrocinato la collana “Diritti, Società, Frontiere” della casa editrice Henry Beyle e ha sostenuto la Ronzani Editore di Vicenza.

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