Con un team super-creativo e addentrato nei valori della scoperta e innovazione, Valentina Maran sta facendo la differenza nel campo della comunicazione. NoA, No-Agency è l’agenzia senza i costi di un’agenzia, come dice la Creative copy director di questa realtà di Marketing & Communication. “Siamo un’agenzia di comunicazione fatta da freelance esperti e rodati – ci racconta l’esplosiva Valentina – . Siamo un team consolidato, fluido e fluidificante che fa girare la comunicazione senza intoppi”.
Cos’è per te/voi la creatività?
La creatività è il modo di riuscire a far percepire informazioni e messaggi in modo originale e inaspettato. È un valore aggiunto che mettiamo in ogni nostra produzione. È al servizio del cliente e del prodotto, e l’importante è che non fagociti mai il “ciò che si deve dire”. Una buona creatività rende memorabile prodotto e messaggio facendo ricordare entrambi. Si basa su “ciò che è memorabile”. E sulla capacità di legare il ricordo alle emozioni forti che ognuno di noi prova.
La creatività è donna?
La creatività è anche donna. O meglio: la creatività non ha un solo genere. Guardando una creatività è impossibile sapere se sia stata fatta da un uomo o da una donna. La presenza femminile nel mondo della comunicazione è sempre più folta. Noi ne siamo la dimostrazione.
Com’è cambiata la vostra idea di creatività, con il tempo e la crescita professionale?
Rispetto a quando lavoravamo nelle agenzie milanesi non è cambiata la qualità della creatività, ma è cambiato il fine. Quando lavoravo in agenzia, c’era l’abitudine a partecipare ai premi pubblicitari e spesso c’era la sensazione che la creatività fosse finalizzata solo a mettersi qualcosa di buono in portfolio piuttosto che pensare al cliente, che passava in secondo piano. Non a caso, spesso, la richiesta era: mettere il prodotto e il logo più evidenti. Lavorando nella nostra agenzia il fine personale è scomparso per lasciare spazio alla vera necessità del cliente e al modo migliore per comunicare il suo prodotto o il suo servizio. Nessuno ha mai chiesto il logo più grande. Credo che sia indicativo della grande differenza che proponiamo.
Con la nascita di NoA, qual è il bagaglio che avete portato con voi e che cosa avete imparato, anche grazie ai vostri collaboratori?
Nel tempo abbiamo imparato ad ascoltare e a dare la giusta impronta a ogni comunicazione. Abbiamo visto che i clienti apprezzano la nostra originalità, come presentiamo la nostra creatività e il nostro ‘modo d’essere’ sui social e sul sito, ma valutano anche positivamente l’enorme professionalità che trovano in NoA. Tra i nostri valori aggiunti, la formazione dedicata al neuromarketing che permette di avere valutazioni oggettive della bontà di una comunicazione.
Pensate alla vostra città (non necessariamente Milano), quali sono i posti dove amate andare e perché?
Il nostro ufficio è in un coworking, incontriamo gente di continuo e amiamo mangiare tutti insieme. Tra gli appuntamenti fissi c’è cibo cinese delivery il venerdì, ogni tanto il pranzo nel parco del castello di Legnano, ora che possiamo. Frequentiamo tanto l’Esselunga o la LIDL, un concentrato di casi umani interessantissimi.

Quali sono, sempre nella vostra città, i luoghi che più vi ispirano?
Dalle mie parti sono molto belli luoghi quali la piana panoramica di Azzate che affaccia direttamente sul lago di Varese, il borgo di Mustonate, recentemente ristrutturato e assolutamente poetico, molto particolare anche il lungo fiume di Sesto Calende o la passeggiata attorno al lago di Varese: più di 30 km di scorci bellissimi da fare a piedi o in bicicletta. Rigenerante.
Una giornata a Milano, dove vi piace andare e perché?
Frequento poco Milano, soprattutto da quando c’è stata la pandemia. Tradizionalmente la passeggiata ai Navigli era d’obbligo, per frequentare locali e gallerie, ora l’epicentro è verso l’Isola e la periferia.
Quali sono secondo voi i luoghi più creativi di Milano?
Mi piacciono e mi faccio ispirare dai quartieri che si stanno sviluppando e che stanno evolvendo, in trasformazione: per esempio la Barona o Quarto Oggiaro che fino a ieri era periferia, ora è in continua metamorfosi.
È cambiata nel tempo la vostra ‘passione’ per questa città? Cosa e quali posti amavate e amate oggi di più?
Difficile dirlo: la pandemia ci ha tenuti lontano a lungo. Manco da un po’. In periodo di vita milanese nelle agenzie si frequentavano i luoghi da aperitivo, Chinatown, Isola, i punti di ritrovo dell’art directors club. Oggi i luoghi più interessanti sono altrove: Garibaldi, Citylife i nuovi quartieri riqualificati, dove nascono nuove aggregazioni culturali e nuove architetture, è la stessa periferia che ha acquisito un ruolo nuovo e diventa fonte d’ispirazione.
NoA: la vostra campagna più creativa? Da dove avete preso ispirazione?
Stiamo producendo lavori molto interessanti per clienti che non hanno moltissimo budget (diciamolo: fare creatività quando hai budget a molti zeri è parecchio più semplice), e alla fine la modalità di lavoro la adattiamo anche ai clienti con più disponibilità. Ultimamente stiamo rafforzando in modo molto efficace il posizionamento di De Piante Editore, sviluppando una serie di mini video creativi su singoli prodotti. La creatività che mi inorgoglisce di più è ilcopy del nostro sito web, abbiamo un tono di voce e una modalità molto riconoscibile che attrae contatti e clienti. Ne andiamo particolarmente fieri. Non abbiamo preso ispirazione da nessuno: siamo così e ci teniamo a dimostrarlo.
In foto d’apertura i ritratti NoA: Luca Schiavo, Vanessa Vidale, Valentina Maran, Elena Lucicesare