Mattia Novello è un artista giovane (1985) che ha già un nome e un’impronta riconoscibile per il suo lavoro con la materia. L’abbiamo appurato guardando estasiati le sue installazioni negli ampi spazi della galleria milanese AMY D Arte Spazio, una location con tre grandi ambienti in zona Moscova che ben si addice a esplorazioni spazio-temporali come quelle della sua arte.

La mostra Tutto Torna – It Makes Sense (aperta fino al 13 gennaio, via Lovanio 6 – www.amyd.it) curata da Sabino Maria Frassà è una buona sintesi della sua creatività molto materica, ma anche molto scenografica che si affida a studi espressivi e dirompenti su come oggetti e rimandi a forme comuni possano sorprendere. Opere come Space Telepathy, I Love You e Athomico presentano piegature e distorsioni di oggetti sezionati o alternati che esprimono la forza delle distorsioni. Che è poi la metafora dei tempi che viviamo, in cui l’alterità è data dai mille sguardi che comunicano diverse percezioni del reale.

Il suo unico, eterno presente “è sia infinitamente piccolo che infinitamente grande – scrive Frassà nel testo critico – ed è erede della tradizione poverista nell’uso dei materiali e nel rapporto tattile. Mattia Novello crea sculture nel loro uso dello spazio, vitali nella loro capacità di catturare energia anche attraverso un feedback ludico”.
E infatti crea sconcerto e sorpresa piacevole ammirare porte disposte in allestimento circolare, sezioni di oggetti macro manipolati con sapienza ingegneristica, che danno vita a un’interessante esposizione di intenti. E che mettono anche in luce la sapiente ricerca di smart materials per cui la galleria di Anna D’Ambrosio si è messa in luce negli ultimi anni, facendo ricerca e sperimentazione. Con artisti sempre in grado di riempire con ammirevoli progetti site-specific questo luogo d’avanguardia artistica in Italia.
