C’è bisogno di un ritorno all’essenziale in questo periodo e anche le arti si adeguano a questo sentire comune. In tal senso l’esperimento di ritrattistica “Private Sitting“ un progetto che Gianluca Fontana ha intrapreso per oltrepassare un limite, per tentare di superare il confine tra la persona e il personaggio, è abbastanza eloquente. Con queste foto (prima mostra, poi libro) il grande fotografo italiano di stanza in Gran Bretagna, riesce a indagare attraverso l’obbiettivo le emozioni: piccoli scarti, momenti di incertezza, di gioia liberatoria e di introspezione.
Ogni scatto è la somma di precise rinunce: nessun truccatore o parrucchiere,niente abiti di scena, pochissime luci, fondali neutri e nessun altro sul set. I suoi soggetti hanno saputo cogliere l’opportunità di far parte di una galleria di ritratti che raccoglie e riassume le esperienze autoriali più rilevanti della fotografia contemporanea.
Un lavoro iniziato cinque anni fa e che nel tempo ha visto coinvolte quindici donne – Alessandra Mastronardi, Ambra Angiolini, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Cristiana Capotondi, Giulia Elettra Gorietti, Isabella Ferrari, Kasia Smutniak, Margareth Madè, Marta Gastini, Matilde Gioli, Miriam Dalmazio, Tea Falco, Valeria Bilello e Vittoria Puccini -, che certamente conoscono i “trucchi estetici” di una fotografia sempre più mondana e che qui si sono lasciate ritrarre senza “effetti speciali”. Fotografo e regista, Gianluca Fontana vive e lavora a Londra.
Il suo approccio sofisticato produce immagini di intimità e sensualità, dotate di immediatezza e senso di verità. Le sue foto sono state pubblicate su Vogue, Vanity Fair, Harper’s Bazaar, Elle. Ha lavorato per Cartier, Fendi, Givenchy, Prada, la Perla, l’Oreal, Max Mara, Moschino, il gruppo Net a porter-Yoox.





“Private Sitting” visionabile e acquistabile qui, è un libro di 192 pagine con 60 foto a colori e 70 in bianco e nero edito da Skira. I testi sono curati da Denis Curti e Antonio Mancinelli.