Sapevate che Antonio Marras e Giovanni Rana si erano messi assieme per un’esperienza made in Italy unica? Davvero è successo, e lo scenario è stato il temporary restaurant Premiata Ditta Marras presso lo spazio Nonostantemarras a Milano, per la design week 2018.
Un’occasione per farvi conoscere due storia diverse ma convergenti sotto vari punti di vista. Si tratta di due famiglie imprenditoriali che hanno fatto e divulgato il modo di essere italiani in tutto il mondo.
Le provenienze sono diverse, le competenze diversissime, la passione che ci avvolge è la stessa. Il cibo, il convivio, il condividere il companatico, il bello.
Da Marras credono nella moda come linguaggio, come alfabeto, negli abiti come parole di un grande vocabolario figurato. Il sillabario della famiglia Rana è invece fatto di sapori, gusti, memorie gastronomiche. Esso si compone e ricompone ogni volta in modo diverso ma sempre intorno a quella tavola di famiglia che è il nodo, il fuoco, l’anima di ogni casa. Perché i cibi sono le parole del vocabolario della vita. “Ci accomuna – dicevano i protagonisti – il concetto di ospitalità, le cui radici affondano nei secoli, nei millenni, in tutta la cultura mediterranea. Ospite è chi ospita e chi è ospitato; lo straniero, il forestiero, l’estraneo che chiede accoglienza, rifugio, protezione e anche il padrone di casa che accoglie, dà cibo, rifugio”.
Giovanni Rana, oggi ottantenne, ha fondato il pastificio che porta il suo nome nel 1962 a Cologna Veneta, vicino Verona. Da allora il Pastificio Giovanni Rana racconta la tradizione e l’innovazione di un’
La famiglia Rana, 10 anni fa entra nel mondo della ristorazione veloce con l’apertura del primo ristorante “Da Giovanni”, in provincia di Brescia. Una sfida che impegna la famiglia a portare sulla tavola ciò che fino ad oggi si fermava ai supermercati. Seguono le aperture americane dei ristoranti.
Antonio Marras (Alghero, 21 gennaio 1961) è uno stilista, costumista e artista italiano. La sua ribellione contro gli estremismi e la “purezza” è un tratto distintivo della sua ricerca che spazia dalla moda, all’arte, al teatro, all’architettura e al design. Per questo le sue mostre, a Venezia, in Sardegna e Milano, hanno sempre sintetizzato percorsi simili in varie discipline artistiche.