1 Agosto 2019

La pizza sempre più gourmet e celebrata

Dal Mandarin Oriental di Como a Eataly, l'alimento simbolo italiano è ormai oltre la dimensione popolare. Rappresenta un lifestyle. E trova nel giovane Lorenzo Sirabella un nuovo ambassador.

1 Agosto 2019

La pizza sempre più gourmet e celebrata

Dal Mandarin Oriental di Como a Eataly, l'alimento simbolo italiano è ormai oltre la dimensione popolare. Rappresenta un lifestyle. E trova nel giovane Lorenzo Sirabella un nuovo ambassador.

1 Agosto 2019

La pizza sempre più gourmet e celebrata

Dal Mandarin Oriental di Como a Eataly, l'alimento simbolo italiano è ormai oltre la dimensione popolare. Rappresenta un lifestyle. E trova nel giovane Lorenzo Sirabella un nuovo ambassador.

La pizza è sempre più alimento e preparazione gourmet da esaltare, esportare e, finalmente, rispettare. Piatto povero, si diceva un tempo: oggi che l’informazione è aumentata si capisce che con la maestria e la scelta degli ingredienti giusti, tutto è furché povero.

La pizza è un simbolo di un lifestyle attento al bilanciamento dei sapori e degli apporti nutrizionali. Deve essere bella da vedersi e da farsi. Per questo è stato assegnato a Lorenzo Sirabella del Dry Milano il premio speciale “S. Pellegrino & Acqua Panna – Giovane Pizzaiolo dell’Anno” per il 2019. Il locale milanese di via Solferino anche quest’anno ha scalato la classifica di “50 Top Pizza”, piazzandosi tra le prime 50 migliori pizzerie d’Italia, per la precisione al 32esimo posto.

Una ulteriore conferma dell’ascesa vissuta dalla pizza all’ombra della Madonnina, con Milano seconda soltanto a Napoli per varietà e qualità dell’offerta. Il verdetto è arrivato al Teatro Mercadante di Napoli, città simbolo della pizza italiana, nel corso della cerimonia di premiazione delle migliori 50 pizzerie d’Italia e del mondo, atto conclusivo della cavalcata 2019 di “50 Top Pizza”, la prima e più importante guida online di settore giunta quest’anno alla sua terza edizione.

Ad essere giudicato, in completo anonimato dagli ispettori della guida, è stato il progetto pizzerie in toto, quindi non solo la qualità della pizza e degli altri prodotti proposti, ma l’insieme dei servizi offerti al cliente, la sala, l’ambiente, la carta delle birre, dei vini e degli oli, per un totale di oltre 1.000 pizzerie recensite nel solo Belpaese.

 

In rappresentanza di Dry Milano erano presenti il General Manager Giovanni Biaggini e il pizzaiolo Lorenzo Sirabella, chef dello storico locale di via Solferino, che è stato anche chiamato sul palco a ritirare il riconoscimento speciale come “Giovane Pizzaiolo dell’Anno”.

Ventisei anni, napoletano di origini ischitane, Sirabella, grande specialista di impasti e abbinamenti sempre nuovi da sperimentare, già vincitore lo scorso anno della selezione Pizza Chef Emergente del Nord Italia, è approdato nel 2018 a Milano dopo innumerevoli esperienze di lavoro in pizzerie partenopee, tra cui la celebre Pizzaria La Notizia del maestro Enzo Coccia, collaborando di recente con lui anche per la stesura del suo libro “Pizza Fritta”.

Un locale unico per un’accoppiata insolita: Pizze & Cocktail. Due anime a cui corrispondono due distinte aree fisiche – il cocktail bar e la pizzeria – che interagiscono tra loro all’insegna della condivisione, in un luogo che si caratterizza per la sua forte impronta contemporanea, accessibile, di alta qualità, dall’ambiente moderno e di design. Questa è la formula di Dry Milano (www.drymilano.it). Dry come “secco”, perfetto per un cocktail bar. Oppure “asciutto”, ridotto all’osso, alle qualità fondamentali e, quindi, l’ideale per un essenziale italiano come la pizza.

Il premio speciale di “50 Top Pizza” per Dry Milano arriva a conclusione di una stagione più che mai vivace grazie a una nuova carta dei cocktail, firmata dal bar manager Federico Volpe, e a un menù delle pizze rinnovato di settimana in settimana seguendo sempre la stagionalità dei prodotti, merito appunto dell’arrivo di Lorenzo Sirabella e di altri nuovi professionisti all’interno della squadra, che si avvale sempre della preziosa supervisione dello chef stellato Andrea Berton.

 

Dry Milano è un punto di riferimento nel mondo della pizza sin dal 2013, quando l’apertura fece storia nella ristorazione italiana e creò il fenomeno della pizza partenopea abbinata ai cocktail. Una pizza di alta qualità (cotta in un forno a legna artigianale e lievitata 48 ore) proposta con ingredienti originali e legata a una carta dei cocktail che ha aperto gli orizzonti al mondo della mixology di livello.

 

Da allora Dry Milano non si è mai fermato e ha continuato ad essere un punto di riferimento nel settore del food & drink “made in Italy”, sino all’apertura, nel 2017, della seconda insegna – in Viale Vittorio Veneto -, a dimostrazione di un modo di vivere l’esperienza “pizza & cocktail” ancora oggi vincente.

 

Il riconoscimento speciale “Giovane Pizzaiolo dell’Anno 2019” conferito da “50 Top Pizza” a Lorenzo Sirabella, chef dello storico locale Dry Milano, in occasione della cerimonia di premiazione delle 50 migliori pizzerie d’Italia e del mondo.
l’impegno di Oscar Farinetti come portabandiera nel mondo delle eccellenze Made in Italy è stato riconosciuto e premiato a Napoli da 50 Top Pizza, in occasione dell’evento di presentazione della classifica 2019 delle migliori pizzerie d’Italia stilata dalla guida ideata da Luciano Pignataro, Albert Sapere e Barbara Guerra.

EATALY, DA PARIGI A MILANO – Dallo scorso aprile ad oggi, la pizzeria di Eataly Marais ha sfornato oltre 60.000 pizze e in media 1 cliente su 3 che pranza o cena da Eataly nel cuore di Parigi sceglie la pizza. La preferita è la Bufala (16% degli ordini), seguita dalla classica Margherita (13%) e da quella con Prosciutto di Parma (12%). Se la maggiore sfida affrontata da Pompilio nell’introdurre la Pizza Eataly nei diversi negozi italiani è stata quella di adattare l’impasto al clima (temperatura e umidità, insieme all’acqua, influiscono infatti sul risultato finale), la città delle boulangerie lo ha sorpreso per le sue condizioni ideali per la lievitazione dell’impasto.Dopo Parigi, il viaggio nel mondo della Pizza Eataly continuerà in Europa con l’apertura a maggio 2020 del negozio di Londra, mentre la Pizza Eataly verrà portata nel Middle East: Eataly di Dubai, Riyad, Doha, e Kuwait City. In Italia invece la prossima tappa per la Pizza Eataly sarà l’apertura di Eataly Verona, fine 2020 o inizio 2021.

Con una lavorazione presa a prestito dal mondo del pane che, insieme alla scelta di farine biologiche macinate a pietra del Mulino Marino, assicura un’elevata leggerezza e digeribilità, la Pizza Eataly è sintesi e allo stesso tempo espressione della missione del gruppo: fare conoscere e dare accesso alle eccellenze italiane a un pubblico più ampio possibile in ogni parte del mondo.

L’impegno di Oscar Farinetti come portabandiera nel mondo delle eccellenze Made in Italy è stato riconosciuto e premiato a Napoli da 50 Top Pizza, in occasione dell’evento di presentazione della classifica 2019 delle migliori pizzerie d’Italia stilata dalla guida ideata da Luciano Pignataro, Albert Sapere e Barbara Guerra. Una missione, quella di Farinetti, che si è concretizzata nell’ingresso di Eataly, e quindi di produttori – inclusi presidi Slow Food – fiore all’occhiello dell’agroalimentare italiano, in Europa, Stati Uniti, Russia, Giappone, Medio Oriente, Corea e Brasile. Ultima in ordine cronologico l’apertura del negozio di Parigi, nel cuore del Marais, caratterizzata da un’importante novità: il debutto sulla “tavola” internazionale della Pizza Eataly. “Né napoletana, né romana, ma Eataly”: questo il biglietto da visita con cui si presenta la pizza creata da Francesco Pompilio, talento dell’arte bianca italiana scoperto da Eataly, di cui oggi è maestro pizzaiolo.

A guidare la definizione della ricetta della Pizza Eataly è stato Francesco Pompilio, pizzaiolo Corporate di Eataly, in azienda da quasi dieci anni. Pompilio si è dedicato allo studio dell’impasto e delle guarnizioni con il supporto dell’executive chef Enrico Panero, del produttore delle farine Fulvio Marino e dell’esperto pizza di Slow Food Italia Antonio Puzzi.
“Lo stretto rapporto che abbiamo creato con i produttori è un fattore cruciale per assicurare una qualità senza compromessi”, afferma Francesco Pompilio. “Da oltre 12 anni Eataly si confronta con clienti in tutta Italia, affrontando i temi dell’alimentazione di qualità con uno slancio sempre rivolto al miglioramento. Per questo, oggi ci sentiamo maturi per poter promuovere la nostra specifica idea sulla pizza, frutto di esperienze maturate nel corso degli anni e conferma della filiera di ingredienti di prima qualità utilizzati dall’inizio del nostro percorso”.
L’obiettivo, dunque, è garantire ai clienti delle dieci pizzerie italiane di Eataly (Torino, Pinerolo, Milano, Genova, Trieste, Firenze, Piacenza, Forlì, Roma e Bari) riconoscibilità, costanza qualitativa e forte identità.

AL MANDARIN PER LA PIZZA – Fino a poco fa non rientrava nemmeno nei menù, ora è sbandierata per la bontà anche nei luoghi più glamour del mondo. Come il Mandarin Oriental appena aperto sul Lago di Como. Mandarin Oriental, Lago di Como inaugura ogni lunedì fino a metà ottobre dalle 18.00 alle 23.00 il MO.NDAY PIZZA del CO.MO Bar & Bistrot. Un momento unico, italiano e gourmet condotto da Vincenzo Guarino – executive Chef del Ristorante L~ARIA – che presenterà agli ospiti un’esperienza di degustazione di quattro tipi di pizze, su impasto in collaborazione con il famoso pizzaiolo Gennaro Nasti, lievitato 72 ore e completato con ingredienti italiani di altissima qualità.

La pizza è cotta in forno a legna grazie ad una bellissima “Ape Car Pizza”, posizionata sulla terrazza del bistrot ogni lunedì.

The pizza bar on 38th di Mandarin Oriental, Tokyo tra le migliori pizzerie italiane all’estero.

A Tokyo, successo e interesse simili per The Pizza Bar, recentemente nominato nelle più prestigiose liste internazionali.

Lorenzo Ruggeri, editor della guida Top Italian Restaurants di Gambero Rosso, ha premiato The Pizza Bar on 38th, la rinomata pizzeria di Mandarin Oriental, Tokyo.

 

Guidata dall’Executive Chef italiano Daniele Cason, The Pizza Bar on 38th, che ha conseguito un ottimo punteggio di 2 spicchi su 3, sarà inserito nella guida Top Italian Restaurants del Gambero Rosso, la rivista più autorevole nel giudizio di qualità di settore enogastronomico italiano.

 

La guida premia i migliori chef italiani all’estero, quelli che con estro e creatività trasformano e promuovono le eccellenze italiane, facendole conoscere al pubblico straniero, con la stessa sensibilità e lo stesso rispetto per le materie prime che contraddistinguono la tavola italiana nel mondo.

 

Situata al 38esimo piano di Mandarin Oriental, Tokyo, all’interno del ristorante italiano K’Shiki, The Pizza Bar on 38th offre gustose pizze create al momento di fronte agli ospiti, servite direttamente dal forno di mattoni sull’elegante tavolo in marmo a 8 posti.

 

Tra le pizze proposte non manca la classica Bufala, una celebrazione di semplici sapori tradizionali fatti con mozzarella di bufala fresca, pomodoro e basilico su una crosta di pizza biologica perfettamente cotta. L’impasto della pizza è fatto con farina biologica italiana utilizzando solo un grammo di lievito e l’80% di acqua per una fermentazione di 48 ore, per creare una crosta molto leggera e digeribile.

 

L’Executive Chef Daniele Cason, nato e cresciuto a Roma, è entrato a far parte del Mandarin Oriental di Tokyo nel luglio 2013 come Executive Sous-Chef, dopo aver acquisito una profonda esperienza internazionale negli hotel Four Seasons del Cairo, in Egitto, e a Bangkok, in Tailandia.

Briscola Pizza Societynasce dall’idea che la pizza sia il perfetto aggregatore sociale, capace di unire chiunque attorno ad un tavolo, di connettere e amalgamare le diversità usando il gusto come strumento, e il tondo della pizza come veicolo.

PIZZA PARTY – A Milano, Briscola (Briscola Pizza Society Porta Nuova, Viale Della Liberazione 15, nel Samsung District a Porta Nuova) ha celebrato il suo quarto compleanno con una cena speciale insieme alla nuova Pizza High Society, un pubblico trasversale accomunato dai valori di cui Briscola è portavoce: diversità, condivisione, inclusione e qualità, valori globali che con Briscola acquisiscono un inconfondibile gusto italiano.

Briscola crede nella qualità del prodotto, ma non nell’ortodossia del far la pizza secondo i canoni prestabiliti. Crea pizze fuori dagli schemi per una social pizza experience destinata ad un pubblico trasversale. Il progetto nasce da un’idea di Riccardo Cortese e Federico Pinna: offrire una ristorazione veloce e democratica, ma di qualità e in ambienti piacevoli. Oggi Briscola è per il 53% di proprietà di Argenta Holding sarl, la holding company di Francesco Trapani. Le seiattuali location di Briscola sono: a Milano in via Fogazzaro (porta Romana), Corso Garibaldi, via Piero della Francesca (Sempione), via Marconi angolo Dogana (Duomo), viale della Liberazione (porta Nuova); a Firenze in via del Campiglio (Repubblica).

Gli ospiti a Milano si sono riuniti qualche settimana fa per festeggiare il compleanno della premiata catena di pizzerie milanesi, insieme a Riccardo Cortese e Federico Pinna, fondatori e CEO, e Francesco Trapani, che nel 2017 ha acquisito il 53% della società. Tra gli intervenuti a celebrare la pizza Francesco Trapani, Principessa Lorenza de Liechtenstein, Toni Belloni, Marco Fanfani, Sami Kahale, Sabina Belli, Diego Rossetti, Melissa Satta, Federica Fontana, Luigi Berlusconi, Federico Gilardi, Fabio Novembre, Maurizio Cattelan, Carlo Capasa, Barnaba Fornasetti, Ennio Capasa, Andrea Incontri, Alessandra Rich, Eleonora Carisi. Performance d’illusionismo di Mago Eddy e performance canora di Rosalba Piccini, la cantafiorista.

Anche DAN ARIELY, professore di Psicologia e Economia Comportamentale alla Duke University, parla del potere della pizza. Ariely è l’autore dei bestseller Prevedibilmente irrazionale, The Upside of Irrationality e The Honest Truth About Dishonesty. È famoso anche per i suoi discorsi su TED che hanno collezionato più di 10 milioni di visualizzazioni e per la sua seguitissima rubrica Ask Ariely sul Wall Street Journal.

PIZZA MOTIVAZIONALE – Per ROI Edizioni PERCHÈ, è uscito il nuovo libro di DAN ARIELY, professore di Psicologia ed Economia Comportamentale alla Duke University che inneggia al potere motivazionale della pizza. Nel volume già certificato bestseller del New York Times, approfondisce gli argomenti di un suo celebre TED Talk incentrato sul tema della motivazione personale. Nel libro Ariely esplora questo tema con grande verve, fra ricerche di economia comportamentale, curiosi esperimenti con i Lego e intensi episodi personali, regalandoci illuminazioni che stravolgono molte cose che credevamo di sapere. Il libro cita una ricerca sull’umore dei lavoratori: il coupon per la pizza incrementa­ la produttività del 6,7%, quasi a pari merito con il 6,6% di incremento ottenuto dal riconoscimento scrit­to. Dei tre incentivi, il denaro ha la resa peggiore, attestandosi leggermente più in basso al 4,9%. “Più un’azienda può offrire ai dipendenti opportunità che creano significato e legame, maggiori sono le pro­babilità che quei dipendenti si impegnino di più e che la loro fedeltà sia più duratura.” afferma l’autore in un passo del libro.

Stefano Bolognese, Business Executive Officer Buitoni Culinary Italia, e Giuseppe Esposito, Responsabile Ricerca e Sviluppo Stabilimento Benevento.

PIZZA BUITONI – Da riabilitare anche la pizza surgelata. I consumatori single ne sanno qualcosa: quando è preparata bene con ingredienti scelti, è un giusto momento di gratificazione domestica. E ci sono aziende italiane che trattano questo prodotto con la stessa cura che ci si mette nel servirlo fresco. L’Hub Internazionale della Pizza di Buitoni da Benevento va alla conquista dell’Europa e del mondo. Si tratta di un polo produttivo internazionale che adotta le migliori tecnologie disponibili. Un rinnovamento radicale delle linee che fanno dello stabilimento campano un’eccellenza in grado di valorizzare la qualità e il saper fare autenticamente italiano.

Ingredienti semplici e naturali, gli stessi che si utilizzano nella propria cucina. Un impasto soffice e ben aerato, ispirato alla tradizione napoletana e lievitato lentamente per ben 22 ore. Croccante alla base e con un cornicione pronunciato come prevede la cultura partenopea. Tutto questo è la nuova pizza Bella Napoli, nata oltre vent’anni fa e da sempre preparata con sapienza e passione nella storica fabbrica di Benevento dove la centenaria esperienza di Buitoni si fonde alla vocazione campana, culla del prodotto ambasciatore del Made in Italy nel Mondo.

Ed è proprio il particolare processo produttivo, accanto alle materie prime selezionate, la caratteristica vincente della gamma Bella Napoli che, oltre alla Margherita – la più venduta nella Penisola – si compone di altre varianti. Un processo produttivo che impiega le più sofisticate e innovative tecnologie oggi disponibili trasformando l’impianto di Benevento nel primo polo di eccellenza del Sud Italia nella produzione della pizza surgelata che, dal territorio sannita, si appresta a varcare i confini nazionali alla conquista in questa prima fase dell’Europa, dove è presente in 6 Paesi, e successivamente del resto del Mondo.

Grazie a un piano di rilancio e sviluppo e ad importanti investimenti per oltre 50 milioni di Euro, con il contributo del Ministero dello Sviluppo Economico – attraverso Invitalia – e di Regione Campania, l’obiettivo è trasformare il sito produttivo in un Hub internazionale. Vero e proprio progetto di industria 4.0 il rinnovamento radicale riguarda tutte le aree e fasi: dalla progettazione ai macchinari all’innovazione di prodotto sulle quali ha lavorato un team internazionale di 20 persone, tra tecnici e esperti. Tre linee di ultima generazione, tre nuovi magazzini, un nuovo layout lineare per uno stabilimento – di estensione pari a più di 20 campi di calcio – in grado di restituire fino a 350 pizze al minuto.

La nostra ambizione – sottolinea Stefano Bolognese, Business Executive Officer Buitoni Culinary Italia è quella di fare della fabbrica campana un’eccellenza in grado di portare all’estero nuovi prodotti e valorizzare sempre di più la qualità e il saper fare autenticamente italiano. Il connubio tra tecnologia, competenze e conoscenze possono andare di pari passo, la nostra cultura agroalimentare e i processi industriali avanzati possono alimentarsi a vicenda:

 

tecnologia dunque e migliori risorse a favore di una diffusione sempre più capillare del buon cibo italiano del quale la pizza è simbolo nel Mondo

Ambasciatrice del progetto – sostiene Giuseppe Esposito, Responsabile Ricerca e Sviluppo Stabilimento Beneventoè la nuova Bella Napoli sintesi perfetta di tradizione napoletana – dalla qualità delle materie alla lievitazione lenta – che si coniuga con processi di produzione e conservazione di altissima tecnologia che garantiscono tanto le caratteristiche organolettiche della pizza appena sfornata quanto la massima igiene e sicurezza. Il segreto della sua bontà è legato a doppio filo con le fasi del processo industrializzato che simula in tutto e per tutto quello artigianale. Come nel caso del Robot Spargisugo, innovazione unica nel panorama europeo che, grazie a un braccio meccanico e a un sistema di visione ottica, calcola esattamente il centro del disco di pasta e con un movimento rotatorio, che si ispira al gesto del pizzaiolo distribuisce uniformemente il pomodoro”.

 

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