Se si pensa a Debora Caprioglio viene subito in mente il film Paprika del ’91, di Tinto Brass dove un’attrice agli esordi mostrava la sua bellezza procace. Eppure la Caprioglio ha snocciolato una carriera ineccepibile, consacrata dalle insidie del palcoscenico e di un esigente pubblico teatrale che l’ha eletta tra i propri beniamini. Insomma ha saputo usare un punto di partenza da dove era facile impantanarsi poco dopo, per volare e costruire un’accreditata immagine professionale.
Poi, è simpatica e spontanea in modo irrefrenabile! L’attrice è stata di scena al teatro Manzoni di Milano fino al 19 marzo con Gianfranco Jannuzzo nella commedia di Pierre Chesnot Alla faccia vostra per la regia di Patrick Rossi Gastaldi, che ora prosegue con una tournée italiana che prevede un riavvio nella prossima stagione teatrale.
Chi è Debora Caprioglio?
Una persona determinata e volitiva: se mi metto in testa un obiettivo, prima o poi lo raggiungo.
Mi dici qualcosa del regista e attore Klaus Kinski?
Con il film ‘Paganini’ del 1989 ho con lui il battesimo nel cinema e divento pure la sua compagna. Era il classico concentrato di genio e sregolatezza: più facile da gestire nel privato che nel pubblico, dove gli piaceva compiacersi della sua naturale follia. Approfitto per ricordare il film di Lamberto Bava ‘La maschera del demonio’, sempre dello stesso anno.
Un ricordo del tuo esordio in Paprika di Tinto Brass?
Avevo 20 anni quando fui scelta da Brass. Il film uscì nel 1991 e tuttora è considerato un cult. Con Tinto fu un incontro gioioso. Entrambi veneziani possediamo la stessa gaudenza spensierata. Il film fece scalpore per la tematica delle case chiuse: oggi fa sorridere nel pieno subbuglio dei costumi! Il successo straordinario mi travolse come un uragano e modificò per sempre la mia vita. Non ero preparata al successo ma ho saputo gestirlo e trasformare quello che poteva restare un fuoco fatuo, nel definitivo fuoco dell’arte.
Hai rivisto Brass di recente?
Siamo sempre in contatto, poi nella primavera del 2016 al Vittoriano di Roma c’è stata una fantastica mostra su tutti i suoi film che ho visitato con l’emozione speciale di farvi parte con ‘Paprika’.
Hai un rimpianto?
Il fatto di non potere conciliare il cinema, che resta il primo amore, con il mio impegno teatrale che si snoda di stagione in stagione in modo concatenato.
Qual è il momento professionale a cui tieni in modo particolare?
Il film in costume di Francesca Archibugi tratto dal libro di Federico Tozzi ‘Con gli occhi chiusi’ del 1994. Lo ritengo la mia grande prova d’attrice che ha fatto capire ai registi che ero in grado di calcare pure le assi del palcoscenico. Infatti dopo arriva l’incontro con Mario Scaccia che mi porta in scena e quello con Mario Monicelli che mi fa debuttare con una commedia tratta dal film di Woody Allen ‘Una bomba in ambasciata’. Da lì in poi si susseguono le tournée ininterrottamente!
I tuoi impegni futuri?
Debutto il 25 marzo a Battipaglia con un monologo scritto e diretto da Roberto D’Alessandro intitolato ‘Callas d’incanto’. Sono felice perché metto in repertorio una tosta prova d’attrice incarnata nella figura di Bruna, la governante che è stata tutta la vita accanto alla diva.
Tu hai fatto L’ISOLA DEI FAMOSI nel 2007.
Sono arrivata seconda dietro Manuela Villa che tuttora è rimasta mia amica. È stata una bellissima esperienza sia umana che professionale.
Mi dici che posto ha l’amore nella tua vita?
Importante perché quello vero è arrivato tardi. Mi sono sposata a 40 anni e mio marito, Angelo Maresca, ne aveva 45: l’unione poteva saltare o cementarsi, visto che pure lui è un collega e i nostri ritmi sono spesso vorticosi. Ma quando rientro nella mia amata casa romana proprio dietro piazza Navona, mi dedico completamente a noi due, e il ritrovarsi a singhiozzi ha fortificato la nostra unione. Poi ho superato pure l’insidia della crisi del settimo, visto che sono all’ottavo anno di matrimonio!
L’INTERVISTA È TERMINATA E LA SCRITTORA AUGURA A TUTTI, PROPRIO COME HA FATTO DEBORA, DI ALIMENTARE I FUOCHI DELLA VITA AFFINCHÉ NON SIANO SOFFOCATI DALLA PAGLIA.