A 33 anni Jago è l’artista del momento in Italia. Al posto di elugubrare sulla parola “lockdown”, l’ha leggermente distorta, ha pensato al “look down”, come richiamo a concentrarsi e non essere superficiali. E il suo bimbo scolpito e incatenato a Piazza Plebiscito a Napoli sta commuovendo tutti.
Jago, pseudonimo di Jacopo Cardillo, è un artista e scultore italiano che dice: “Davanti a me ci sono 7 miliardi di Artisti e io so di essere l’ultimo, ma questo non rappresenta né un problema né un ostacolo perché sto andando esattamente nella direzione opposta“.
La ricerca artistica di Jago fonda le sue radici nelle tecniche ereditate dai maestri del Rinascimento, infatti le sue opere sono di marmo bianco e lavorate a mano.
La descrizione della sua vita artistica sul suo sito recita: “In antitesi con l’idea romantica dell’artista morto di fame, Jago è determinato a restituire alla categoria un’immagine imprenditoriale, mantenendo sempre un rapporto vivo e diretto con il pubblico mediante l’utilizzo dei social network“.

Non è la prima volta che Jago, imprenditore di Frosinone scultore autodidatta che ama Napoli, dona qualcosa della sua produzione alla città di Partenope. Esattamente un anno fa presentava la scultura il “Figlio Velato”, inaugurata nella Cappella dei Bianchi della chiesa di San Severo.