I business district stanno cambiando il volto alle città di tutto il mondo. Un tempo, il progresso significava distruzione e inquinamento. Ora l’avanzata dei quartier generali delle digital firm sta abbellendo le nostre città, rendendole vivaci e interessanti anche dal punto di vista del design. I giganti dell’economia di Internet non hanno bisogno di motori e scarichi: piuttosto hanno un occhio di riguardo al benessere dei propri dipendenti e al recupero architettonico di parecchie aree in abbandono in giro per il mondo. Vediamo come.
MONTREAL – Il Palais des congrès de Montréal (foto d’apertura) è uno dei luoghi simbolo dell’avanzata tecnologica del Canada. Ospita conferenze e convention ma anche gala, e ci tiene a essere citato come una destinazione “sostenibile”, cioè che non inquina. Ci sono design e avveniristici sistemi di auto-produzione energetica, tecnologie che hanno perfezionato l’efficienza di questi edifici vincendo premi di progettazione da quando il sito ha aperto nel 1983.
Il Montreal Business Center Tower 2 è un altro fiore all’occhiello dell’architettura cittadina che ospiterà una volta completata tutta l’area (business island si chiama) imprese di medie dimensioni e appartamenti eco-sostenibili. Addirittura, oltre a promuovere la riduzione dei rifiuti e simili, il centro si occupa di promuovere il benessere dei dipendenti con alcune iniziative come grandi open space per favorire l’interazione e caffetterie e spazi per “informal meetings”.
MILANO – Questo mese, Milano ha fatto il giro del mondo sui media per alcune aperture strategiche nel cuore del nuovo business district di Porta Nuova. Hanno iniziato le attività nel nuovo quartier generale italiano i dipendenti di Microsoft, nello stesso palazzo della Fondazione Feltrinelli. E nella stessa settimana Amazon ha annunciato che trasferirà tutte le sue attività a viale Monte Grappa nella nuova sede. La sede sarà pienamente operativa nel corso di quest’anno e ci saranno uffici per gli oltre 400 dipendenti corporate delle società Amazon in Italia e garantirà all’azienda spazio sufficiente per ospitare più di 1.100 lavoratori. Il nuovo edificio sarà il frutto del restauro di uno dei centri direzionali più rappresentativi di Milano degli anni Settanta, simbolo per decenni della Marie Tecnimont. Tra le opere più importanti di restauro è da evidenziare la nuova facciata a vetri che migliora e amplifica la trasparenza e l’illuminazione degli interni. Il complesso è costituito da due edifici simmetrici collegati a tutti i livelli da un blocco centrale che ospita i quattro ascensori principali. All’interno, una piazza coperta da una grande volta e le ampie terrazze panoramiche situate ai piani superiori di entrambi gli edifici. L’immobile, di proprietà di Antirion SGR, offre caratteristiche di sostenibilità dal punto di vista degli impianti e delle rifiniture e punta ad ottenere la certificazione Leed Platinum. Advisor dell’operazione per la proprietà è stata Colliers International Italia.
BANGALORE – Questo quarier generale di business unit è stato costruito e disegnato da Hok, una delle aziende leader della rinascita di questa popolosa metropoli indiana. Hok ha puntato sull’eco-sostenibilità in un’area a grande sviluppo. Bangalore quest’anno, con i suoi 9 milioni di abitanti nello stato del Karnataka, a Davos si è messa in luce come la nuova destinazione business dell’Asia centrale. Ha vinto la classifica delle città più dinamiche al momento secondo il World Economic Forum tenutosi in Svizzera. Molto di questo risultato lo si deve al fatto che il 40% dell’IT indiano è dislocato qui. E nonostante il gran caos del centro, come la maggior parte delle metropoli asiatiche, sembra che il business district si stia attrezzando per una crescita con altri parametri. Come la sostenibilità, cooperazione tra attività e qualità della vita.
HO CHI MINH CITY – L’antica Saigon oltre a vantare un’affascinante architettura coloniale francese e ampi viali molto trafficati, ora è la nuova capitale del digital in Asia. Perché in Vietnam si è passati dai 4 milioni di utenti web di 10 anni fa ai 40 milioni attuali, con 30 milioni di persone che hanno uno smartphone in tasca. Questo ha reso l’economia locale la più veloce di questa parte del globo negli ultimi 20 anni, tanto che la BBC ha realizzato un report dicendo che questa potrebbe essere la prossima Silicon Valley. Samsung e Intel sono già arrivati, e la Saigon Silicon City è in costruzione mentre scriviamo. Tempi di realizzazione? Sei mesi.