Spesso le case di famiglia diventano il luogo ideale in cui far ritorno dalla frenesia della grande città per lavorare in un ambiente più sereno, dove il tempo trascorre forse più a misura d’uomo. È stata questa la scelta, anni fa di due artisti che vivono a Massa e Cozzile, un delizioso borgo sui colli prossimi a Montecatini Terme, in Toscana. Gianfranco Bonelli e Rocco Normanno, dopo aver vissuto e studiato e lavorato a Firenze, hanno scelto di vivere nella casa di famiglia di Gianfranco, un palazzotto del XVIII secolo articolato su cinque piani, situato nella piazzetta del paese. Qui, oltre le stanze, interamente decorate da Bonelli con paesaggi toscani, quali novelli trompe l’oeil, sono stati ricavati due grandi studi per dedicarsi all’ars pingendi.
Gli arredi alternano mobili di famiglia a librerie moderne e funzionali, lasciando buona parte delle pareti quali cornici ideali per le opere di entrambi: iperrealistiche e di grandi dimensioni quelle di Rocco Normanno, più intimistiche e votate alla poesia del paesaggio quelle di Gianfranco Bonelli. Rocco si era trasferito dal Salento alla Toscana per frequentare la facoltà di Giurisprudenza a Firenze. “A Firenze ho incontrato il pittore Gianfranco Bonelli con il quale è nata un’amicizia e ho iniziato a frequentare i musei fiorentini. Si è risvegliata in me la passione per la pittura, fino a decidere di abbandonare l’università per iscrivermi all’Accademia di Belle Arti. Successivamente è nata una collaborazione artistica e per anni abbiamo lavorato come grafici per una ditta di Montecatini Terme e per questo ci siamo trasferiti in campagna: per avere uno studio più grande ed essere vicini all’editore. La casa di famiglia di Franco era adatta allo scopo. Grazie alla collezionista di ventagli Anna Checcoli nel 2005 ho avuto l’occasione di presentare il mio lavoro a Vittorio Sgarbi che mi ha indirizzato ad una galleria di Piacenza, dove ho esposto i miei lavori per la prima volta in una personale curata da Sgarbi stesso. Da allora, mi sono dedicato esclusivamente alla pittura esponendo in varie sedi tra cui: Premio Michetti a Chieti, PAC a Milano, Palazzo Reale sempre a Milano, Festival dei Due Mondi di Spoleto, e Biennale di Venezia del 2011”, dichiara Normanno che negli ultimi anni ha esposto in molte città italiane e ha ricevuto il premio internazionale Giuseppe Sciuti a Zafferana Etnea (CT) nel 2018; ha vinto il premio Pio Alferano a Castellabate (SA) nel 2015; sempre a Castellabate il premio come miglior ritratto italiano nel 2016.
Nel 2021 ha tenuto una personale a Palazzo Guinigi a Lucca e nel 2022 una personale al Mac’n di Monsummano Terme. Sempre per il museo Mac’n dal 2022 riveste il ruolo di consulente scientifico. Inoltre tiene un corso di pittura e disegno figurativo presso la fondazione Poma di Pescia PT.
Nelle sue opere, la drammaticità di scene saccheggiate al mondo classico o ai riferimenti biblici hanno portato sulle tele personaggi del mondo contemporaneo in una chiave moderna, in cui l’effetto luministico assume un ruolo determinante all’interno del dipinto. Gianfranco Bonelli invece ci racconta: “Il trasferimento dalla città alla campagna mi ha dato l’opportunità di eseguire alcune decorazioni murali in ambienti pubblici e privati ed ho lasciato definitivamente il lavoro di grafico”.
Bonelli ultimamente si dedica solo alla realizzazione di decorazioni di piccole dimensioni e tiene un ciclo di incontri sulla storia dell’arte presso la fondazione Poma di Pescia (PT).
Testo a cura di Teobaldo Fortunato