“Elegance et Automobile Monte-Carlo”, grande evento internazionale voluto dal Principe ed organizzato dall’Automobile Club Monaco è il ritrovo annuale che fino a qualche tempo fa metteva in mostra le opere d’arte su due ruote in base alla loro eleganza. In questa estate 2019 nel Principato di Monaco c’è stata la rinascita di “Elegance et Automobile à Monte-Carlo”, concorso di eleganza ed Automobili, che si era interrotto nel 2001 dopo prestigiose edizioni.
È stato organizzato dall’Automobile Club di Monaco, la nota istituzione che realizza il Gran Premio di Formula1 e il Gran Premio Storico oltre al Rally di Monte-Carlo, con la partecipazione della SBM che gestisce gli spazi di maggiore rilievo.
Si è sviluppato in quattro giorni durante i quali i più eccezionali veicoli al mondo hanno sfilato nel Principato. Una passerella che ha legato i più grandi designers del settore automobilistico agli stilisti della moda. Una unione che da sempre ha fatto sognare e per la quale in giuria si sono visti l’etoile Lorena Baricalla, la presidente Sandra Button, organizzatrice del noto concorso di eleganza di Pebble Beach in California, Lorenzo Ramaciotti, ex responsabile design di Pininfarina e Thierry Boutsen, ex pilota di F1.
I Proprietari sono giunti con le loro auto da collezione dal mondo intero, non solo dall’Europa ma anche dall’America fino all’Australia. Una prestigiosa assemblea ha messo in scena questi gioielli automobilistici nello scrigno ideale del Principato di Monaco.
La star Baricalla non è nuova alla contiguità col mondo delle quattro ruote: come Master of Ceremonies del World Sports Legends Award ha accolto i più grandi campioni del settore da Mika Hakkinen, Jackie Icks, Jutta Kleinschmidt, Michèle Mouton a Charles Leclerc, Antonio Giovinazzi e Stépane Richelmi. Senza dimenticare Bianca Senna, la nipote del leggendario pilota, che ha ritirato per lui l’Award Postumo proprio nel Principato.
Ognuna delle 50 magnifiche auto partecipanti era unica nel suo genere e nella sua epoca, e meritava di vincere. Ma purtroppo andavano fatte delle scelte per eleggere un vincitore in ognuna delle 9 categorie con l’aggiunta di un Premio Speciale. Punto focale era la domanda fatta al proprietario: “Se la sua automobile potesse parlare cosa ci racconterebbe?”. I criteri erano principalmente basati sull’eleganza del design, la storia del veicolo, la sua rarità, lo stato di conservazione con i pezzi originali, insomma la macchina deve colpire anche da ferma.
L’etoile Baricalla ci racconta: “Era veramente toccante vederne l’emozione mentre ciascuno di loro parlava della sua automobile. Vi è molto amore nel desiderio di conservare questi capolavori di design e meccanica, ognuno dei quali ha segnato un’epoca della storia automobilistica. Il terzo giorno invece è stata organizzata una grande Parata pubblica delle automobili sulla Piazza del Casino, luogo perfetto per questo. La maggioranza dei proprietari ha anche scelto un abbigliamento in sintonia con l’epoca e lo stile dell’autovettura. Ho potuto ammirare i veicoli in movimento dalla terrazza del Louis XV dell’Hotel de Paris, dove sedevamo in Giuria. Il quarto giorno si è concluso con la premiazione davanti al Palazzo del Principe con la principessa Charlène che ha consegnato i premi ai vincitori. Inoltre abbiamo avuto cene di gala e pranzi nei luoghi più belli di Monte-Carlo. Lo spirito della manifestazione è stato molto caloroso ed ho incontrato persone molto piacevoli”.
Tra le vetture ammirate una Talbot Lago di un luminoso colore blu del 1939 che sposava perfettamente un carattere elegante a linee sportive, la cui potenza del motore raggiungeva in quegli anni già i 180 Km orari. In visione anche una Maserati Spyder del 1928, sportiva e di un verde sfavillante, che già richiamava un’idea di velocità ed “aggressività”. Il proprietario, un signore italo-americano di New York, ha più di un centinaio di auto nella sua collezione.
Fantastico anche un più recente prototipo della Ferrari Mythos, disegnata da Pininfarina, proprietà di un collezionista giapponese. Poi anche una Ferrari GTO del ‘62 dal valore di 68 milioni di euro detenuta da un americano, una Pegaso cabriolet azzurra del 1954 che richiama molto la dolce vita in Costa Azzurra, una Alfa Romeo coupé nera del 1937 di cui esistono solo 6 esemplari al mondo.
Ed ancora un incredibile pulmino Stout grigio metallizzato del ’36 ispirato ad uno scarabeo regalo di Eisenhower a De Gaulle nonché la Rolls Royce con la quale si sono sposati Grace Kelly e Ranieri di Monaco, un’auto legata alla storia del Principato oggi proprietà di una collezionista americana che possiede 200 auto di cui 25 Ferrari storiche da corsa. Impossibile non parlare anche di una Lamborgini del ‘65, una “spaziale” McLaren del 1996, della più antica macchina in competizione una Mercedes Phaeton del 1914 in perfetto stato di origine e funzionante nonché della futuristica Lancia Stratus che ha vinto il Premio Speciale con il quale si è voluto anche premiare il più giovane collezionista. Una passione grazie alla quale si possono conservare questi gioielli.