Eugenio Ampudia è uno degli artisti digitali e inventivi più celebrati di Spagna, tanto che espone nei musei più grandi della sua patria.
All’Accademia di Spagna a Roma ha di recente esposto con una mostra chiamata Un Inferno Comodo, dove critica e si interroga sui luoghi di culto e il temere il male.
Ma la comodità è una sfida pure per il patrimonio artistico e le sedi di fruizione dell’arte. Vedere un artista che si corica in un palazzo storico è una provocazione. Ampudia sottolinea così l’importanza di rendere più accessibile l’arte e di intendere la cultura e il patrimonio come spazi confortevoli.
Quelle che vedete in foto sono le fiamme in gommapiuma esposte fino a qualche giorno fa a Roma, create dall’artista che voleva “creare un mondo più comodo alla portata di tutti”, iniziando dagli spazi comuni e dal nostro stesso patrimonio culturale e artistico.
Nato a Melgar, Valladolid, nel 1958, vive e lavora a Madrid, famoso per essere stato l’artista finalista per il Padiglione spagnolo alla Biennale di Venezia 2017. Le sue opere sono state esposte a livello internazionale.
Un tocco di modernità nella sede storica dell’Accademia di Spagna a Roma l’hanno portato le sue video di luci che ricreano il fuoco, ma anche la sua video performance dove dormiva in un luogo pubblico.
“Un infierno comodo” di Eugenio Ampudia
A cura di Blanca de la Torre; organizzata da Real Academia de España en Roma.