16 Ottobre 2017

Cosa mangi a pranzo? Coleotteri!

Non sorprendiamoci: sono alimenti che assicurano proteine e sostenibilità. In Svizzera già legalmente distribuiti. Ecco il parere dell'esperto Andrea Calvo.

16 Ottobre 2017

Cosa mangi a pranzo? Coleotteri!

Non sorprendiamoci: sono alimenti che assicurano proteine e sostenibilità. In Svizzera già legalmente distribuiti. Ecco il parere dell'esperto Andrea Calvo.

16 Ottobre 2017

Cosa mangi a pranzo? Coleotteri!

Non sorprendiamoci: sono alimenti che assicurano proteine e sostenibilità. In Svizzera già legalmente distribuiti. Ecco il parere dell'esperto Andrea Calvo.

Sapete che i coleotteri sono gli insetti più consumati nel mondo? In occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione del 16 ottobre, The Way Magazine ha intervistato Andrea Calvo, tecnico ed esperto alimentare specializzato nei cibi di origine orientali. Tema della nostra chiacchierata: il consumo di insetti. Una curiosità che ha origine antiche, ma che oggi è sempre più di tendenza

“Il consumo di insetti ai giorni nostri è tutt’altro che scomparso. Numerose popolazioni, nei paesi in via di sviluppo e non solo, riconoscono nella loro dieta varie specie. Quest’abitudine è maggiormente diffusa all’interno della realtà rurale, ma in alcuni stati anche come pratica di élite” puntualizza Calvo.

Gli insetti più consumati nel mondo sono: i coleotteri (31%), lepidotteri, specialmente bruchi (18%), api (anche allo stato larvale), vespe e formiche (intorno al 14%), cavallette, locuste e grilli (13%), ma non solo perché  vengono consumati anche cicale, cicadelle, omotteri, cocciniglie (10%), termiti (3%). “La varietà di insetti usati come alimenti negli stati tropicali é anche da associare ad una presenza numerosa e variegata degli stessi nel territorio e alla necessità di soddisfare fabbisogni alimentari ed energetici – continua Calvo – Non è possibile sapere il numero esatto di specie consumate a causa della disomogeneità della dieta all’interno delle varie zone e per l’impossibilità, spesso, di inquadrare tassonomicamente gli insetti considerando i milioni di specie esistenti non ancora classificati e le differente denominazioni che assumono. La diffusione di determinate specie sul territorio é inoltre legata a quella delle piante su cui queste si nutrono o comunque alla disponibilità di risorse utili agli insetti stessi”.

Torniamo ai numeri che mostrano come già oggi la raccolta e il consumo siano notevoli. Pensiamo che le cavallette sono consumate in quantitativi superiori alle dieci tonnellate/anno in Algeria, Thailandia e Messico, le termiti nel solo Zaire arrivano a tonnellate/ mese, bruchi e farfalle vanno dai 50 Kg/ anno del Sud Africa alle 3tonnellate/anno del Messico e ai 140 kg/anno per persona dello Zambia. “Questo porta alla necessità di sviluppare tecnologie di sfruttamento eco-compatibile ,qualora la diffusione di tale dieta dovesse ampliarsi e rendere un approvvigionamento di tipo industriale necessario a limitare i danni”.

E in Europa? “Pochi sono gli insetti consumati tradizionalmente anche se in alcuni stati (soprattutto al nord) si trovano ristoranti che cominciano ad offrirli. Conosciuto é il formaggio con le larve tipico di Francia, o in Sardegna famoso è il formaggio con i vermi (casu marzu) mentre pochi sanno che alcuni estratti di insetto come il rosso cocciniglia (e 120) sono usati per colorare cibi (smarties, yogurt) e bevande (Campari)”.

hamburger-svizzera-andrea-c

Dal 21 agosto scorso in Svizzera è iniziata la commercializzazione di burger e polpette a base di insetti cosi composti : larve della farina riso, verdure (carote, sedano, porro), uova (allevate a terra in Svizzera), scorza di limone, olio di girasole, cipolla, farina di grano, sale, paprika, origano, aglio, pepe, peperoncino. Questi cibi, in generale gli insetti, sono ricchi di principi nutritivi: “Le componenti principali degli insetti sono i macronutrienti ovvero le proteine, i grassi e le fibre, ma sono anche ricchi di micronutrienti come rame, ferro, magnesio, manganese, fosforo, selenio e zinco, senza dimenticare la presenza di riboflavina, acido pantotenico, biotina e, in alcuni casi, acido folico – spiega Calvo – Ovviamente la percentuale dipende da vari fattori come ad esempio il substrato dal quale si nutrono (verdure, cereali, rifiuti), la modalità di cottura dell’insetto, il grado di metamorfosi (gli adulti hanno un contenuto di proteine maggiore). Le proteine contenute negli insetti hanno alto valore biologico, in quanto altamente digeribili e con un contenuto di aminoacidi essenziali che varia dal 46 al 96%”.

insetti edibili the way magazine

La barriera culturale è forse l’elemento più grande da abbattere per far sì che questa alimentazione arrivi anche nel nostro Paese. “La cultura dell’entomofagia ha delle radici molto più profonde di quelle che possiamo pensare. Dagli occidentali è vista solo come una dieta alimentare presente nei paesi più poveri, in realtà le persone che si cibano di insetti, lo fanno non perché non possiedono altro cibo ma perché sono buoni, anche se è ovvio che la scarsità di carne in alcune zone del mondo ha fatto sì che le popolazioni dovessero ricercare fonti alternative. La vista è un fattore predominante nella scelta del cibo, per questo sono state create validi succedanei per il consumo di insetti come per esempio le farine, gli snack, le barrette, in questo modo sicuramente è più facile avvicinarsi per la prima volta a questa nuova alimentazione”.

barrette insetti andrea calvo

Sicuramente in questo momento è aumentata l’attenzione rivolta agli insetti, questo grazie anche alla presenza di aziende ristoranti che hanno iniziato a promuovere questi prodotti ed all’appoggio di grandi organizzazioni come la FAO e l’EFSA, quindi lo sviluppo dell’entomofagia potrebbe sul serio arrivare a stabilirsi nei paesi più occidentalizzati. Il numero di ristoranti, sagre, feste, aziende che offrono e vendono insetti commestibili inizia a crescere anche in Italia, anche se il nostro paese è quello che più di tutti resta ancorato alle proprie tradizioni alimentari. “L’aumento della popolazione mondiale  (si stima 9 miliardi entro il prossimo decennio) e la necessità di tecnologie di produzioni agricole più sostenibili(regimazione idrica, riduzione Co2), avranno la logica conseguenza di avvicinare i consumatori occidentali ai prodotti a base di insetti. Chi avrebbe previsto qualche decennio fa, un aumento così vertiginoso e massiccio del consumo di pesce crudo ..vedi il sushi!” conclude Calvo.

Foto dell’articolo: dalle brochure FAO sul World Food Day che si celebra oggi, 16 ottobre 2017.

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