Philip  Abussi ha  ideato  i  singoli  brani  pensando  alla specifica  connotazione  di ciascuna  fragranza, innestando su una base concettuale classica elementi provenienti da altri generi come rock, etnico, jazz, epic e gipsy.

Un  approccio eclettico,  una  narrazione  libera  e  ricca  di  contaminazioni,  innovativa  rispetto all’uso di un singolo strumento. Il compositore ha inserito nell’incipit di ciascun brano, una sorta di sound logo,  creato  sintetizzando  in  poche  note  l’intera  stesura.  La  voglia  di  rendere  l’esperienza unica gli ha ispirato assonanze sonore: le onde del mare in Tepidarium, l’uso di elementi naturali presenti nelle formule stesse di alcuni profumi, come il fruscio del riso per la fragranza Dolce Riso.

“Il profumo mi ha profondamente ispirato e permesso di attingere al mio background musicale ed emozionale con estrema libertà espressiva. Mi ha dato la possibilità di sperimentare, all’interno di un unico progetto, differenti strade compositive per raccontare le storie di ciascuna fragranza, discostandomi dalla prassi convenzionale della scelta di un unico linguaggio musicale”, dice Abussi che reputa “l’olfatto  e  l’udito  due  sensi  molto  sottovalutati. In verità sono canali  potentissimi  di connessione diretta con l’inconscio umano in grado di intrattenere, stupire ed emozionare”.