14 Settembre 2024

Casa Marrazzo, il pomodoro come religione

Il San Marzano che spopola nel mondo è alimento principe da queste parti. Il tributo di rinomati chef come Andrea Aprea e le dolcezze di Anna Belmattino.

14 Settembre 2024

Casa Marrazzo, il pomodoro come religione

Il San Marzano che spopola nel mondo è alimento principe da queste parti. Il tributo di rinomati chef come Andrea Aprea e le dolcezze di Anna Belmattino.

14 Settembre 2024

Casa Marrazzo, il pomodoro come religione

Il San Marzano che spopola nel mondo è alimento principe da queste parti. Il tributo di rinomati chef come Andrea Aprea e le dolcezze di Anna Belmattino.

Un’azienda che recupera tradizioni e le incorpora nel processo produttivo e divulgativo dei suoi prodotti naturali è sempre un esempio confortante di come si evolve il settore food italiano. Il caso di Casa Marrazzo, brand conserviero che ogni anno celebra il pomodoro campano con la festa di fine campagna, è esemplare.

Da Andrea Aprea a Ciro Salvo, passando per Peppe Guida e Roberta Esposito, chef e pizzaioli di talento si sono dati appuntamento a Pagani (Salerno) questo settempre per l’evento promosso dall’azienda campana specializzata nella produzione di conserve vegetali e nella trasformazione artigianale dei pomodori.

Casa Marrazzo ha festeggiato la conclusione della campagna conserviera 2024 con la “Festa di Fine Campagna”, un evento che ha unito il territorio, le eccellenze gastronomiche e la cucina stellata in versione street food. Gli spazi dello stabilimento di Casa Marrazzo, nella zona industriale di Pagani, allestiti per l’occasione con luminarie e tavole imbandite a festa, hanno accolto circa 700 partecipanti, regalando un’esperienza indimenticabile in cui sapori autentici e convivialità hanno celebrato la fine della raccolta.

“Questa festa rappresenta per noi un momento di profonda gratitudine e gioia per il raccolto appena terminato festeggiando con tutti gli attori della filiera e la comunità. E’ un momento di connessione con le radici di ognuno di noi che presentiamo ai nostri ospiti in forma di arte. L’arte del conservare non solo i prodotti della nostra terra, ma anche le tradizioni centenarie popolari della cultura della nostra gente. Bisogna sempre guardare al passato per costruire un sano futuro”, sostiene la Famiglia Marrazzo.

La serata ha visto protagonisti rinomati chef e pizzaioli, che hanno deliziato i presenti con creazioni culinarie uniche realizzate utilizzando i prodotti di Casa Marrazzo. Andrea Aprea, dell’omonimo ristorante due stelle Michelin a Milano, ha presentato il “Puparuol Casa Marrazzo ‘Mbuttunat’” (peperone imbottito), mentre Roberta e Alessio Esposito, de “La Contrada ad Aversa” di Caserta, hanno sorpreso con la loro pizza “Marinara 2.0”, farcita con pacchettelle di pomodorino del piennolo del Vesuvio in aggiunta al classico pomodoro San Marzano condito con origano. Gran successo anche per le pizze di Ciro Salvo, patron di “50 Kalò” a Napoli.

Le tipiche luminarie delle feste del Sud hanno fatto luce sull’evento di Casa Marrazzo.
Allestimento curato nei minimi dettagli per la festa di Casa Marrazzo: limoni della costiera sui tavoli, centrini della nonna e tavole imbandite come nelle domeniche di festa.
O’ pere e o’ muss tipico napoletano e la “scarpetta” nel pentolone di ragù.
Un’altra eccellenza del luogo a servizio della festa di Casa Marrazzo: “Cinquanta – Spirito Italiano” di Pagani, tra i primi 200 bar al mondo per la classifica di 500 Top Bar, ha preparato cocktail ad hoc col suo qualificato personale.

Se Giovanni Mariconda, di “Agapè Lounge” ad Avellino, ha reinterpretato il classico “Pane e pomodoro”, Peppe Guida, dell’Antica Osteria Nonna Rosa (1 stella Michelin) di Vico Equense (NA), ha stupito con uno “Spaghetto al pomodoro San Marzano senza olio”, mentre Francesco Franzese, in arrivo direttamente dal Marocco, ha reinventato la pasta alla “Puttanesca”, insaporendo il sugo al pomodoro con olive di Gaeta, capperi sotto sale, basilico fresco, aglio, parmigiano e un pizzico di ‘nduja. Particolarmente gettonata anche la postazione di Alessio Malinconico, dell’omonima salumeria di Napoli, che ha proposto tre diversi panini: il primo con fiordilatte di Vico Equense, melenzane a filetti e pomodoro sott’olio, il secondo con polpettina di manzo, friarielli e caciocavallo, il terzo con cicoli, ricotta, sale, pepe e un velo di salsa. A chiudere in dolcezza ci ha pensato Anna Belmattino, talentuosa lievitista campana, che alla “Festa di Fine Campagna” ha portato il dessert “Colazione a Casa Marrazzo”, una rivisitazione innovativa del tradizionale “pane, burro e marmellata” con panettone croccante, robiola di capra e confettura di mandarini di Casa Marrazzo. Non è mancato, infine, uno spazio dedicato alla mixology, con Alfonso Califano e Natale Palmieri, di “Cinquanta – Spirito Italiano” di Pagani, tra i primi 200 bar al mondo per la classifica di 500 Top Bar, che hanno fatto bere di gusto i partecipanti alla serata con tre speciali cocktail: “PAGANI & TONICA” (Marmellata di arance di Pagani Casa Marrazzo e tonica), “ORO ROSSO” (Passata Cuor d’Oro Casa Marrazzo, gin, vermouth e bitter alla pesca) e

“GAZPACHO GIMLET” (Pomodoro San Marzano Casa Marrazzo, vodka e un cordiale di gazpacho realizzato con ananas, pesca, anguria, peperoncini verdi e peperone).

Sacro e profano uniti in processione alla festa di Casa Marrazzo a Pagani, in provincia di Salerno. Qui l’industria conserviera ha tenuto il passo con la trasformazione delle abitudini alimentari internazionali.

Un momento toccante della serata è stata la commemorazione di Raffaele Vitale, il cui contributo alla valorizzazione del pomodoro San Marzano e del territorio campano è stato celebrato con un emozionante messaggio letto da Teresa Marrazzo, affiancata dalla figlia del compianto “chef architetto”, Flora. Proprio lei, in attesa di inaugurare il nuovo “Tredici Tradizione e Cucina Gastro Bistrot” a Gragnano (NA), ha deliziato i partecipanti alla “Festa di Fine Campagna” con una frittatina di pasta “allo scarpariello” con pomodorini corbarini Casa Marrazzo, fonduta di provola e basilico.

La festa, allietata dai canti popolari del cantore Vincenzo Romano, ha offerto anche l’anteprima esclusiva della mostra fotografica “La Festa della Madonna delle Galline ‘99”, un omaggio alle tradizioni locali ad opera della celebre fotografa ed etnografa Sabina Cuneo, che ha arricchito ulteriormente l’evento.

Casa Marrazzo intende rendere questo appuntamento un evento annuale, rafforzando il legame con la comunità locale e l’intera filiera produttiva, dai fornitori di semi ai contadini, per celebrare insieme i frutti del lavoro collettivo, condividere i valori che animano da sempre la famiglia Marrazzo e aprire le porte dell’azienda a ospiti nazionali e internazionali.

La pizza, uno degli alimenti principe dell’utilizzo dello squisito pomodoro dell’agro nocerino-sarnese.

Casa Marrazzo racconta la tradizione conserviera del territorio attraverso i sapori delle materie prime dell’Agro Nocerino-Sarnese e la lunga storia di una famiglia che ha saputo conciliare tradizione e innovazione, gesti antichi e nuovi saperi, sacro e profano. Al centro della filosofia dell’azienda agricola campana vi sono i frutti della terra e la loro qualità. Nel corso del tempo, l’offerta di Casa Marrazzo si è ampliata, arricchendo il catalogo con una varietà di prodotti che celebrano la biodiversità del territorio. Tra le numerose referenze, spicca la vasta collezione di pomodori, che comprende San Marzano, Bio, Napoli (antica varietà iscritta nel registro della Regione Campania), Corbarino, del Piennolo e Ercolano. A questi si aggiungono pomodori secchi, peperoni grigliati, friarielli, scarole, legumi certificati bio, sette Presidi Slow Food, frutta sciroppata e marmellate tipiche.

Canti, balli e leccornie: dalle pannocchie arrostite come alle sagre di paese, al peperone finemente cucinato dal celebrato chef Andrea Aprea alla festa di Casa Marrazzo.
Pasta al sugo di pomodoro e riduzione di basilico.

Il catalogo di Casa Marrazzo è un tripudio di verdure e frutti che raccontano le varietà autoctone del Centro-Sud Italia, tutte le referenze, sia per i professionisti sia per il retail, sono certificate BRC, Kosher e Halal. La governance dell’azienda è affidata ai fratelli Gerardo e Teresa Marrazzo e al figlio di Teresa, Gaetano, che da sempre credono nella tecnologia come strumento innovativo al servizio della lavorazione artigianale, dove il fattore umano rimane determinante e insostituibile.

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