Per un giorno, The Way Magazine ha fatto un tuffo nell’America anni ‘30, entrando in un barber shop di classe dove la tradizione vintage della cura maschile si è unita al più classico dei piaceri all’italiana, il sorseggiare un buon caffè. Tutto si è svolto presso Bullfrog, in zona Gae Aulenti a Milano, dove siamo stati accolti dal sorriso del barbiere, accomodati su una poltrona in pelle nella grooming lounge, con l’aggiunta di un percorso olfattivo di gran classe. Bullfrog ha offerto ai suoi clienti il caffè con la macchina pregiata de La Pavoni, un metodo classico di preparare la bevanda più famosa in Italia, con macchine dallo stile classico ma con tecnologia moderna.
Un’oasi di benessere in centro Milano, per concedersi un break dallo stress di ogni giorno con l’esperienza Grooming Lounge di Bullfrog, ultimo step compiuto dal brand, che si basa su una filosofia che intercetta nella maniera migliore i bisogni dell’uomo di oggi, proponendo trattamenti esclusivi a base di prodotti di altissima qualità. La responsabile dell’area grooming Ilaria Incurato usa prodotti Bullfrog dal ridotto impatto ambientale, alta qualità. La sostenibilità ecologica, il risparmio energetico e una drastica diminuzione di rifiuti e residui rende la pausa trattamento (durata media 50 minuti) un piacere a molti livelli.
Bullfrog innova, e coccola i clienti, con uno spazio nel centro pulsante della Milano che lavora e che ha bisogno di pause di qualità. Gli altri punti dell’insegna oltre a Milano (Isola e via Dante) sono a Monza, Genova, Bergamo, Torino, Roma (due) e Genova.


Qui il vero lusso è il tempo speso per noi stessi, qui vengono a concedersi una pausa e ritrovano benessere ed energia manager impettiti e giovani di svariati background.
L’esperienza originale del grooming maschile, unita ai più attuali metodi internazionali e contaminata dallo stile dei barbieri anglosassoni e nord americani, era quello che si erano prefissati di offrire i fondatori del marchio. Capelli, barba e baffi sono trattati con cura e rifiniti al meglio a seconda delle diverse tendenze della barberia.

Oltre al percorso olfattivo con selezionate fragranze maschili che cambiano a seconda delle stagioni, da Bullfrog abbiamo anche assaporato la storia de La Pavoni.
Nata a Milano nel 1905 in una piccola officina di via Parini, dove l’ingegner Desiderio Pavoni lavorava al progetto di quella che diverrà la prima macchina per caffè espresso da bar. Negli ultimi decenni dell’800 progettisti inglesi, tedeschi, americani avevano iniziato ad ideare e produrre macchine per caffè destinate ad esercizi pubblici. La bevanda ottenuta da queste prime macchine aveva però ben poco a che fare con il primo caffè ottenuto con l’Ideale, vale a dire la prima macchina firmata La Pavoni.


Il caffè prodotto dalle macchine Pavoni viene chiamato “espresso” proprio per la capacità di queste macchine di produrre sino a 150 tazzine di caffè all’ora. “Espresso”, dal 1905, diverrà sinonimo di caffè italiano gustoso e forte. “Espresso” sarà uno di quei vocaboli intraducibili in altre lingue, perché l’“espresso”, così come “pizza” e “pasta”, è solo italiano.

La storia di quest’azienda sarà perciò anche la storia dell’esportazione di un mito, sul progetto di Luigi Bezzera. L’azienda si è facilmente adattata alle veloci e significative evoluzioni tecnologiche verificatesi nell’ambito delle macchine per caffè da cent’anni a questa parte. La capacità di produrre macchine altamente competitive dal punto di vista tecnologico, si accompagna sempre ad una grande attenzione all’estetica sin dai primissimi modelli.

Nell’ultimo decennio nasce un rinnovato interesse verso la storia delle macchine per caffè che diventano veri e propri pezzi da museo – la Professional Pavoni del 1974 è esposta al Museo d’ Arte Moderna di New York- solo per citarne una. Nascono collezionisti di queste “nuove opere d’arte” . Il gusto retrò degli ultimi anni ha riscoperto la macchina per caffè d’epoca, come testimoniano le diverse “apparizioni” cinematografiche soprattutto dei modelli a leva. Da “primadonna” sul bancone del bar a “diva” del cinema! Non intendiamo fornirvi l’intero catalogo Pavoni con questa monografia, piuttosto cercare di presentare la storia di un prodotto che, giunto ormai al suo centesimo compleanno, “ha fatto storia”.