Affordable Art Fair nella sua sesta edizione ha portato a Milano il meglio dell’arte contemporanea da tutto il mondo e noi abbiamo presidiato il Superstudio+ per tutta la durata della manifestazione. Non ci sono sfuggiti momenti divertenti e incontri più o meno casuali con i protagonisti. Artisti e visitatori celebri si sono mischiati a compratori comuninelle 84 gallerie internazionali. Ecco un report in foto.
AndreAle
Non ti aspetteresti da un giovane minuto e col sorriso di ricevere impatti visivi così distonanti. AndreAle è essenzialmente un grafico e un pubblicitario “artistico” che utilizza digital art, composizioni varie e pennelli per lanciare messaggi. Jack La Furia dei Club Dogo è rimasto colpito da una sequenza di pistole “in erezione” e ha lasciato Affordable Art Fair con la sua copia. Grande ammirazione per la Madonna di Ray Of Light riproposta con inserti di quotidiani. AndreAle (Andrea Alessandro) si distingue anche per il claim con cui abbellisce le opere. Tipo: “La mia è carica. La Tua?” o “Condamnation of Homosexuality” o “Ti piace la mia pistola?”.
Geovana Clea
Geovana Clea arriva da Maceiò, capitale dello Stato nordoccidentale dell’ Alagoas in Brasile ma vive in Italia da diversi anni col marito Eddy con cui ha inaugurato il progetto EOTW Gallery. Che vuol dire? “Emotions of the world, perché l’arte è diffusa e le suggestioni arrivano da molti contesti diversi”, ci spiega. Le sue sono ancorate a una passione per i minerali, le rocce, le forme straordinarie che assumono in qualsiasi grandezza. Ha anche creato una serie di visual astratti utilizzando, previo appoggio ufficiale, elementi di Swarovski. Geovana ha esposto a Lisbona, New York, Los Angeles, Basilea, Biennale di Venezia, ricevendo il Premio Carrousel du Louvre 2014, presso il Salone di Belle Arti di Parigi.
Sarah Diantha Aller
Un’artista americana di formazione metropolitana che si innamora dei laghi lombardi e si trasferisce nell’eterna primavera italiana. Sarah Diantha Aller è cresciuta tra Brooklyn e il New England e con le sue opere vuol sovrapporre i due mondi apparentemente in contrasto, città e natura. Molte le tecniche utilizzate, tra cui digital collage, schizzi a mano e fotografia. Notevoli le figure umane da contesti a pastello schiacciate su caos metropolitani. Anche l’indagine sull’Italia storica colpisce, come i colorati vicoli napoletani seicenteschi.
Tomoko e Eugenio Finardi
Incontro inaspettato tra l’artista “calda” della stagione, la giapponese Tomoko, e il genio dell’innovazione musicale Eugenio Finardi. Il curatore dell’artista Christian Gangitano ha favorito strette di mano: “Tomoko, questo è uno dei miei artisti preferiti in Italia”, le sussurrava mentre il musicista guardava ammirato le opere del Japan Pop allo stand della galleria milanese Deodato Arte.
JulianT
Presenta così il suo lavoro: “Il gesto, l’azione, lo strumento indagatore della realtà contemporanea”. Julian T, artista ligure che si è fatto conoscere anni fa alla Biennale di Venezia per un action-art performance che prevedeva lancio da un dirigibile di un colpo di colore a terra, realizza quadri su foglie di oro e argento. Poi ci lancia delle sfere di vetro colme di colore. Ad Affordable Art Fair ha esposto anche una serie molto apprezzata di stampe su tela di facce celebri “che hanno avuto impatto nella società” arricchite dal suo impatto di colore. Il fine? “Ricerca dell’impatto visivo nella società contemporanea”. Ecco perché il progetto si chiama Impact.
Lars Tunebo
Quando abbiamo detto all’artista svedese di essere stato fortunato a essere scelto nella press release come immagine di Affordable Art Fair 2016, il suo gallerista è intervenuto: “Sicuri che è solo fortuna?”. In effetti Lars è uno che si attiva molto per rendere i suoi animali esotici più riconoscibili che può. Viaggia instancabilmente in tutte le capitali del mondo, fotografa gli scenari più metallici e contemporanei che vede e li vira in monocromia per sostenerli poi dai suoi grandi mammiferi colorati. “Voglio dimostrare la forza della natura che vince sulle creazioni artificiali dell’uomo”, ci ha detto.
No Curves
Sicuramente “la nuova cosa grossa” per gli italiani che hanno apprezzato la cover dell’ultimo disco Anarchytecture degli Skunk Anansie, che è il suo big break nel nostro Paese. Ma Giorgio, biranzolo inafferrabile con creatività a mille, con i suoi scotch colorati lavora da parecchio in campo artistico. “Il contatto per la serie di Marie Claire (esposta a via della Spiga a Milano all’ultima Fashion Week, ndr) era avvenuto prima della copertina. Quanto ci metto per i miei lavori? Pochi minuti”, ci dice lasciandoci a bocca aperta. Gli abbiamo fatto notare che allo stand mancava il suo nome. In men che non si dica è comparso un bello e perfetto No Curves in verde acido. È il concetto che vince, in questo caso. Niente curve, solo linee rette che definiscono la realtà.