Sono attivi internazionalmente dal 2020 ma stanno già facendo la storia. Questa settimana in America gli Stray Kids, formatisi in Corea nel 2017, debuttano direttamente al numero uno della classifica degli album e sono entrati nella storia perché non sono soli. Il gruppo di K-Pop amatissimo dai giovani di tutto il mondo, è seguito alla seconda posizione degli album più venduti dai conterranei Jimin. Per la prima volta le due posizioni di una classifica americana sono detenuti da artisti coreani, non era mai successo.
Difficile quantificare l’appoggio che i coreani stanno dando al risveglio della musica in formato fisico: ma già si sa che almeno in USA con i gadget allegati al CD ben 300mila persone in una settimana hanno comprato formati musicali del Korean Pop.
Gli Stray Kids in particolare hanno poi un seguito sbalorditivo anche in Italia. I genitori dei teen-ager lo sapranno benissimo perché per il concerto agli I-Days di Milano di luglio scorso erano probabilmente tra i 67 mila scatenati spettatori accorsi all’Ippodromo di città per la tappa agli I-Days.
Gli Stay Kids facevano sapere sui social da mesi che si stavano organizzando per questa data con coreografie, colori e tutto quanto ha reso il K-pop il fenomeno mondiale più importante degli ultimi decenni. E i fan sono arrivati ricchi di aspettative (non tradite) con un pubblico che per un quarto era arrivato da fuori dei confini nazionali. La data milanese era infatti l’unica tappa europea del tour mondiale della band del momento.
Questo è un anno di risveglio assoluto per il K-Pop proprio grazie agli Stray Kids che riportano il genere nel mainstream. Il gala più ambito del mondo, grazie all’interesse di Tommy Hilfiger, li ha visti sfilare sul red carpet in primavera (parliamo del Met Gala di New York).
Prima del Covid band come BTS e SuperM avevano già creato mania in giro per il mondo. Ma quello che sta accadendo per gli Stray Kids è davvero impressionante. Come impressionante è ancora quel velato pregiudizio in alcuni ambienti di addetti ai lavori che li considerano troppo numerosi (sono 8), troppo uguali l’uno all’altro e in generale non ne comprendono l’incredibile presa sul pubblico mondiale.