Solo un poliedrico cantautore come Simone Cristicchi poteva accarezzare delle tematiche così profonde come i legami con le malattie dei genitori. L’artista romano sarà in gara al 75° Festival di Sanremo con il brano “Quando sarai piccola”, che sarà contenuto in “Dalle tenebre alla luce” (Dueffel Music / ADA Music Italy), la speciale edizione dell’ultimo album in uscita il 14 febbraio in digitale, cd e vinile.
Artista imprevedibile e poliedrico, cantautore, attore, disegnatore e scrittore, Simone Cristicchi torna sul palco del Teatro Ariston dopo averlo calcato per ben 5 volte in gara, vincendolo nel 2007 con il brano “Ti regalerò una rosa” e 3 volte in qualità di ospite.
“Quando sarai piccola”, la sua nuova canzone in gara, è un brano scritto dallo stesso artista insieme a Nicola Brunialti, con la musica composta da Cristicchi e Amara e gli arrangiamenti di Francesco Musacco.

“Questo brano era fermo nel cassetto da cinque anni e aspettava il momento giusto per poter essere eseguito e cantato a milioni di persone. “Quando sarai piccola” racconta, con la dovuta delicatezza, un evento realmente accaduto a me e che riguarda la disabilità di mia madre Luciana. La canzone è ispirata a lei, ma nello stesso tempo sento che è un tema che riguarda tutti. Questa canzone è vita vissuta e per questo motivo, probabilmente, mi sentirò nudo sopra quel palco perché racconto qualcosa che mi è successo e che succede quotidianamente. Questo brano è stato scritto durante il periodo della prima quarantena e sentivo che aveva una potenzialità per cui dovevamo attendere il momento giusto per farlo uscire e questo momento è arrivato grazie a Carlo Conti che l’ha voluta e l’ha scelta ed ha compreso il suo valore che non è portare al Festival una bella canzone, ma molto di più. È una canzone terapeutica che forse potrà aiutare a sensibilizzare su questo tema a mio avviso universale, perché scommetto che ognuno di noi, nella propria famiglia o nella famiglia di qualche amico, ha vissuto quel momento in cui una persona invecchiando ritorna ad essere fragile.”
A dirigere l’orchestra del Festival di Sanremo per Simone Cristicchi ci sarà il Maestro Valter Sivilotti, a firmare gli abiti che lo accompagneranno in questa straordinaria avventura artistica sarà Antonio Marras
“Affronto questo Sanremo come una missione bellissima perché, al di là di quello che sarà il risultato finale, credo di avere già una vittoria, chiamiamola spirituale, è la vittoria di poterla cantare davanti a milioni di persone. Ovviamente ho cercato in questo testo di non essere retorico, perché ci vuole proprio un attimo per scadere nel patetico in questi argomenti che bisogna trattare con i guanti di velluto. Io ed Amara non l’abbiamo scritta perché puntavamo a Sanremo, ci tengo a dirlo, è stato uno dei tanti brani che abbiamo composto per questo album. Posso dire che c’è voluto tanto tempo per cesellare questi versi e per me non è stata una canzone facile da scrivere. Inizialmente, posso dire questo particolare, ci eravamo concentrati soprattutto sulla tenerezza. Questo senso del prendersi cura e quindi della tenerezza di vedere questa madre anziana che ritorna bambina. In un secondo momento, parlando e discutendo anche con altre persone, abbiamo sentito l’importanza di inserire anche quel senso di impotenza di fronte a questa trasformazione della vita e quindi la rabbia. C’è un verso, secondo me è fondamentale che lo special del brano che dice “c’è quella rabbia di vederti cambiare”. Quindi, se la costante dell’universo è la trasformazione noi dovremmo essere disposti ad accettarlo come il fluire naturale nella nostra vita. Ma non è un’impresa così facile”.


Come ospite, nel 2008 è sul palco del Festival di Sanremo con Frankie hi-nrg mc in occasione della serata dei duetti con il brano “Rivoluzione”. A febbraio 2018 è al fianco di Ermal Meta e Fabrizio Moro per una nuova versione di “Non mi avete fatto niente”, canzone vincitrice di quella edizione. Nel 2020, invece, duetta con Enrico Nigiotti sulle note di “Ti regalerò una rosa”, il brano con cui ha vinto il Festival nel 2007.
Attualmente Simone Cristicchi e Amara sono impegnati nelle repliche del tour “Torneremo ancora – Concerto mistico per Battiato”, che da giugno del 2022 ad oggi ha ottenuto un grande successo di pubblico e di critica, registrando numerosi sold out nei più prestigiosi teatri italiani. Da marzo torneranno in scena e calcheranno il palco del Teatro Brancaccio di Roma, per poi proseguire a Imperia, a Trento, a Jesolo (Venezia) e, accompagnati da Orchestra Sinfonica, a Taranto, a Potenza e a Matera.
“Il concerto mistico per Battiato” pensavamo si esaurisse in poche date, invece è stato un successo incredibile. Abbiamo raccolto decine di migliaia di spettatori in tutta l’Italia. L’idea del tour è nata nell’occasione dell’omaggio a Battiato all’arena di Verona, a cui hanno partecipato tantissimi artisti italiani e in quell’occasione si avvicinò a me Francesco Cattini che era il suo manager storico e insieme abbiamo pensato di omaggiare la parte mistica del repertorio di Franco concentrandoci soltanto su quelle canzoni meravigliose, come “Le sacre sinfonie del tempo”, “La cura”, “E ti vengo a cercare” “Oceano di silenzio”, ”Gli uccelli”, insomma solo quel tipo di repertorio. Insieme ad Amara abbiamo creato questo spettacolo con grande rispetto, come se non fossimo noi i protagonisti, infatti, al centro del palco non ci sono né io né lei, ma c’è Franco, la sua essenza rappresentata da una candela accesa.”
Nella serata delle cover Simone Cristicchi duetterà con Amara proprio sulle note de “La Cura”, uno dei brani più amati di Franco Battiato.
“È stato automatico pensare a Franco, a questa figura che per me è e rimane un maestro indiscusso della musica e della spiritualità ed è stato altrettanto automatico chiamare la mia compagna di viaggio e compagna di vita: Amara. Io sono stato molto felice che anche Carlo abbia accettato la nostra proposta perché “La Cura” non è stata mai eseguita nelle serate dei duetti del Festival di Sanremo. Nessuno l’aveva mai scelta e quindi potete immaginare che onore e che responsabilità. L’unico che ha cantato “La Cura” sul palco di Sanremo è stato Franco Battiato nel 2007, che è l’anno in cui ho vinto il Festival di Sanremo. Quindi provate a immaginare che coincidenza incredibile, altra coincidenza meravigliosa che il fonico che mi seguirà in tutte le serate del Festival è il fonico storico di Battiato”.
Con Simone Cristicchi a Sanremo 2025 si rimette in moto anche la sua presenza discografica. Il 14 febbraio sarà pubblicato “Dalle tenebre alla luce” il quinto album in studio di Simone Cristicchi e prende il nome dal brano incluso nell’album e tratto dallo spettacolo teatrale del poliedrico artista, “Paradiso – Dalle tenebre alla luce”.
“Voglio raccontare un aneddoto che riguarda questo album perché era pronto in realtà da tanti anni. Sono le canzoni che io ho scritto per i miei spettacoli teatrali, che sono ormai nell’ordine di una decina. Queste canzoni erano rimaste lì, prodotte e arrangiate quasi finite, fino a quando poi ho avuto un grave incidente domestico, nello spavento mi sono agitato, sono inciampato e ho battuto la testa contro una pietra molto aguzza che mi ha lasciato una bella cicatrice sulla fronte. Nel momento in cui mi sono ripreso da questo incidente, il primo pensiero è stato «Pubblico l’album!»”.
La fotografia di copertina dell’album è stata realizzata da Andrea Arbizzi e rappresenta la nebulosa soprannominata “Occhio di Dio” (Helix Nebula NGC7293).
“Questa è una foto meravigliosa che ha scattato Andrea Arbizzi, che è un fotografo astronomico, e immortala una nebulosa planetaria creata da una stella morente che lascia dietro di sé questa luce meravigliosa in gergo in astronomia si chiama “L’occhio di Dio”. È una foto incredibile, ci sono voluti undici anni pensate per fare questo scatto e quindi l’ho scelta per il mio album perché erano undici anni che non pubblicavo un disco. Forse ho aspettato un po’ troppo, mi dicono. Quindi questo Sanremo servirà anche per fare ascoltare quello che è stato il mio lavoro di questi anni. Ho scelto una musicalità orchestrale e molto minimalista, quindi, è un album senza tempo ed è la mia firma di luce in questi tempi oscuri.”
L’album contiene inoltre il singolo “Il clandestino” feat. Maurizio Filardo, composto per l’omonima serie Tv diretta da Rolando Ravello con protagonista Edoardo Leo, e due speciali collaborazioni: sulle note di “Le poche cose che contano” Cristicchi duetta con Amara (co-autrice del testo e delle musiche di “Le poche cose che contano”, autrice e compositrice di “Accade” e co-autrice della musica di “Quando sarai piccola”), mentre Francesco Musacco suona il pianoforte in “Credo”. Ad impreziosire l’album c’è anche la poesia di Marco Guzzi intitolata “L’ultima lezione”, recitata da Cristicchi nella seconda parte del brano “Accade”.
Antonio Marras accompagnerà Simone Cristicchi in occasione della sua partecipazione alla 75° Edizione del Festival di Sanremo per tutte le uscite sul palco dell’Ariston e al Green Carpet di lunedì, 10 febbraio.
“Un incontro tra musica e sartorialità, tra emozione e ricerca stilistica, sul palco più prestigioso della canzone italiana”, dice una comunicazione dello stilista sardo.