Refik Anadol dopo l’America e l’Italia, sbarca in Gran Bretagna questo febbraio. L’autore di “Unsupervised. Machine hallucinations”, l’installazione multimediale entrata nel 2023 nella collezione permanente del MoMa, il Museo di arte moderna di New York, è entrato già nella storia. Si tratta della prima opera digitale creata con algoritmi di intelligenza artificiale a entrare nel patrimonio del celebre museo. Questa settimana un grande debutto a Londra alla Serpentine Gallery: dal 16 febbraio sarà visibile “Echoes of The Earth. Living Archive”, primo modello di IA basato sull’intelligenza della natura.
L’artista è già noto al pubblico milanese attento alle novità, visto che a novembre 2023 ha partecipato al PhotoVogue Festival con una lectio magistralis dal titolo Creating A.I. Art with a Thinking Brush ed è visibile una volta a settimana al Meet-Digital culture center di Milano ancora adesso.
La mostra di Londra presenta la prima nel Regno Unito della nuova commissione concepita appositamente per Serpentine North. Pioniere nell’estetica dell’intelligenza artificiale, l’artista e tecnologo Refik Anadol è noto per le sue opere multimediali innovative e le sue installazioni pubbliche su larga scala. Echoes of the Earth: Living Archive, avvolge gli spettatori in ambienti coinvolgenti che utilizzano anni di sperimentazione con dati visivi di barriere coralline e foreste pluviali e mette in mostra il potenziale creativo dell’intelligenza artificiale.
L’installazione avvolge le pareti della galleria con immagini generate dall’intelligenza artificiale ispirate ai dati di flora, funghi e fauna provenienti da oltre 16 località delle foreste pluviali in tutto il mondo, raccolti utilizzando tecnologie come LiDAR e fotogrammetria. Al crocevia tra arte visiva, scienza e tecnologia, Anadol presenta anche Artificial Realities: Coral, un’esperienza audio e video multicanale che evidenzia il ruolo vitale delle barriere coralline nell’ecosistema oceanico.

Se le macchine possono imparare o elaborare memorie individuali e collettive, possono anche sognare o avere allucinazioni su di esse? Cosa significa essere umani e percepire le cose umanamente nell’era dell’intelligenza artificiale?
Sono queste le domande a cui il media artist, regista e pioniere dell’estetica dei dati e dell’A.I. di fama internazionale Refik Anadol (Istambul, 1985) cerca di dare risposta tramite il suo lavoro.
Attraverso i suoi AI Data Painting e AI Data Sculpture, Anadol ha riflettuto su nuove forme multisensoriali di narrazione della memoria collettiva in spazi fisici e virtuali, invitando il pubblico a immaginare realtà visive alternative e dinamiche.