C’è una audience sconfinata, in tutto il mondo, che non si riconosce nel rumore da classifica che sembra inghiottire il panorama musicale globale. A queste persone desiderose di qualità, cura dei dettagli e apprezzamento del bello nel suono, si rivolge probabilmente il compositore e produttore Pierpaolo Guerrini quando esce sul mercato (il 10 novembre 2023) con il suo primo album solista, “Friends”. Una notizia interessante, visto che il produttore, compositore, sound-engineer toscano è nell’ambiente musicale da esattamente 30 anni.
Stretto collaboratore, fin dal debutto, di Andrea Bocelli, Guerrini festeggia il traguardo delle tre decadi di musicista professionista alla ribalta mondiale con un disco ricco di collaborazioni di altissimo livello internazionale con nomi della caratura di Hauser, Stephan Moccio, Andrea Griminelli, Alessandro Martire, Stefano Cocco Cantini e i CARisMA, e la speciale partecipazione di Andrea Bocelli al piano.
“Tutta la produzione per il disco è nuova – ci racconta alla vigilia dell’uscita – ed è il primo album che avrei dovuto fare uscire 20 anni fa. Mi sono sempre dedicato ad altri artisti e il tempo non l’ho mai avuto per me. Durante la pandemia ci siamo fermati tutti e ho rimesso assieme un po’ le cose. Sono stati tre anni di lavorazione intensa. Non è stato semplice mettere insieme tutti questi personaggi ma il risultato è davvero soddisfacente”.
Ed è anche una boccata di ossigeno per chi intende la musica non solo uno strumento per fini commerciali. “Ho voluto ricreare qualcosa che non molti hanno provato – dice il compositore -, a parte chi pratica il cross-over o il progressive, distaccandomi dalla formattazione che favorisce solo lo streaming o la fruizione veloce. Ma va a creare delle stratificazioni di genere che io ho voluto superare. So benissimo che è un rischio, ma ho voluto immedesimarmi in chi ascolta i miei brani creati con il giusto incastro ritmico senza annoiare, cercando di essere sempre coinvolgente. Questa è musica che deve far sognare, deve mettere in evidenza la tecnica e mettere assieme tanti elementi. Ho condito un piatto senza esagerare ma molto ricco, credo”.
La particolarità del disco strumentale è che su un solo progetto si sentono molteplici talenti di origine varia, tutti riuniti dalla stima e rapporto che hanno con Pierpaolo Guerrini. È un concentrato di composizioni che spaziano tra vari generi musicali con brani strumentali nei quali partecipano amici con cui Pierpaolo ha collaborato direttamente e indirettamente nel corso della sua carriera. Pierpaolo Guerrini ha posto in essere un vera e propria ricerca tra vari generi musicali legata a un unico filo conduttore in virtù dell’apporto profuso dalla Orchestra Sinfonica CNSA di Praga diretta dal maestro Steven Mercurio. All’opera in questo disco insieme a Guerrini, oltre ad Andrea Bocelli, Hauser e Stephan Moccio, personalità del calibro di Andrea Griminelli, flautista di Sting e Luciano Pavarotti, Alessandro Martire pianista compositore , Stefano Cocco Cantini, sassofonista di Raf , Laura Pausini e molti altri artisti Italiani e internazionali , la PPG BAND capitanata dal noto batterista Fabrizio Morganti, batterista di Biagio Antonacci , Irene Grandi ed altrettanti raffinati musicisti come il bassista Lorenzo Forti, e i chitarristi Marco Baracchino e Antonello Pudva.
In merito agli incontri professionali, che poi diventano di amicizia, ci racconta: “Sono tutti venuti da me e abbiamo vissuto assieme in campagna in Toscana con degli spazi di convivialità per realizzare il disco. Sono stati dei bei momenti. Lo studio classico inteso come location permette anche ricreare un ambiente famigliare”.
Dopo 30 anni di onorata carriera, è tempo anche di bilanci per Pierpaolo. “Scrivo musica da quando ero bambino e il perimetro è andato sempre da Andrea Bocelli, quindi la melodia e l’armonia, al mondo del ritmo latino-americano. Ho sempre spaziato con libertà, non pensando mai a una formattazione. I brani strumentali sono liberi, fruibili, ma poi ho voluto curare l’importanza sull’aspetto acustico di spessore, il sound è stato fondamentale, ottenuto con un processo molto meticoloso e su alcuni passaggi anche difficile”.
Unire il mondo elettronico alla musica classica, scoprendo a tratti il lato più dinamico e in altri più etereo, profondo e d’atmosfera, è la mission del disco: “Si tratta di un unicum – sottolinea Pierpaolo Guerrini – perché sono riuniti brani di natura compositiva varia. Sono adatti anche agli audiofili, a chi piace il suono puro da ascoltare con un buon impianto. Una musica da gustare in salotto per godere di un tipo di suono immersivo e potente. Abbiamo realizzato un suono molto corposo, curato molto nei particolari. Un prodotto di nicchia che si può espandere a chi ama l’alta fedeltà”.
“Da tempo pensavo di produrre un album di brani strumentali – racconta Pierpaolo Guerrini. Ho sempre composto e lavorato a vari progetti come compositore, producer e sound engineer. Con ‘Friends’ ho avuto la libertà di poter sperimentare vari generi musicali per mostrare, a livello sonoro, le diverse potenzialità raggiungibili con tutta l’attrezzatura a disposizione del PPG Studios. Ho iniziato quindi a scrivere vari temi al pianoforte, senza preconcetti di genere o stili di arrangiamento. Da lì in poi è iniziata pian piano tutta la produzione. Dopo che sono stati realizzati vari temi come “ Intimate”, “Till here”, “Ego” e “Variable timing” ho cominciato a pensare a chi, oltre alla band dal vivo, potesse interpretare alcune parti solistiche”.
LA DIREZIONE MUSICALE
“Dovendo definire in termini tecnici ed estetici l’aspetto audio di questo album – spiega Guerrini – credo di poter dire oggi che è masterizzato che abbia seguito la direzione che cercavo. Il mio intento era quello di far convivere una certa bellezza della musica elettronica creando suoni caldi e puri con le macchine analogiche con tutto il mondo di strumentazione ed esecuzione prettamente live. Nel trattamento, da un lato con macchine vintage e dall’altro con elementi digitali moderni, sono state utilizzate tutte quelle tecniche che ad oggi sono esistenti: strumentazione valvolare, strumentazione a transistor, sintesi additiva in fm e le storiche wave table del synth ppg wave 2.3, comprese alcune sorgenti binaurali ed esaneurali, con l’utilizzo di effettistica vintage e moderna. Parlando di audio credo ci sia il giusto connubio tra quello che vuole evocare l’arrangiamento con i suoi colori e l’elaborazione di alcuni impasti analogici e digitali in fase di mix. Il processo per alcuni brani è stato molto lungo; ogni dettaglio, anche il rumore delle macchine vintage, è stato analizzato, valutato, e indirizzato come se facesse parte della musica. Nel brano “Variable timing”; sembra scontato ma far convivere così tanti strumenti insieme in un mix, come il flauto traverso insieme alle chitarre elettriche, la drum dal vivo, il basso, le programmazioni elettroniche, i cori ed un orchestra d’archi con di più di 60 elementi, è stata una bella impresa. L’audio di alcuni brani, come ad esempio “Arpmatic”, specialmente nella versione Dolby Atmos, si può annoverare tra i migliori risultati che io abbia mai raggiunto; il suono del sax, i pads dei synth, i profondi fraseggi del basso e gli incastri dei synth, credo riescano ad avvolgere e a far vibrare le corde di chiunque lo ascolti”.
Come riferimenti sonori, non solo classici, Guerrini è andato a riprendere le atmosfere dagli anni 60 agli 80: “All’epoca non c’era una regola per come si facevano i dischi, anche nella dance. In quel periodo è stata fatta musica con un senso che riesce ancora emozionare“.
GUEST STARS
“Griminelli, Bocelli e Hauser sono delle presenze che mi onorano – racconta Guerrini – . È come realizzare un sogno. Con Hauser è nata una grande amicizia, da quando con Bocelli aveva registrato un brano che avo composto con un video molto visualizzato, ‘Melodramma. Con Andrea la sintonia è salda, ma riesce ancora a sorprendermi con la condivisione del piano che ha suonato una delle prime incisioni in assoluto da pianista. Credo non sia mai uscito un brano strumentale suonato da lui. Andrea Griminelli, che ha solcato palchi con Sting e Pavarotti, si è divertito a suonare esattamente quello che avevo scritto. La parte di improvvisazione è venuta benissimo sin dai primi take. Ho capito che non è un caso che questi musicisti riescono a imporsi nel mondo intero. Stephan Moccio, grande pianista di Celine Dion, è intervenuto su questo disco in virtù di un rapporto che dura da tempo”.
Questa la tracklist di “FRIENDS”:
- Unity machine (feat. Alessandro Martire)
- Variable timing (feat. Andrea Griminelli)
- Andromeda’s sky (feat. CARisMA Guitar Duo)
- Intimate (feat. Hauser)
- Alen
- The fifth line (with Andrea Bocelli at the piano)
- Arpmatic (feat. Stefano Cocco Cantini)
- Ego
- I am here (feat. Stefano Cocco Cantini)
- Till Here
- Once and now (feat. Stephan Moccio)