Madh è un acronimo evocativo che sta per “My advices don’t help” (“i miei consigli non aiutano”) ed è la sigla con cui Marco Cappai, oggi trentenne, è diventato molto popolare in Italia 10 anni fa. Lo stimavano tutti all’interno del talent televisivo dove si è fatto conoscere: successo di pubblico e critica. E dopo essere stato famoso nel 2014, all’ottava stagione dell’edizione italiana di X Factor, ha fatto la sua strada e per una manciata di anni ha deciso di tagliare i ponti con la sua dimensione pubblica. Oggi torna con un bel singolo dalla grande energia, ‘Movin'” che lo riporta a sonorità dance internazionali, e soprattutto alla lingua inglese. Il progetto è infatti quello di rilanciarsi in tutto il mondo.
“Per il momento – ci racconta parlandoci in anteprima della sua nuova musica – sto lavorando a un’uscita di vari singoli. Ho scelto Movin’ come ritorno perché ha un significato di rivincita e rinascita personale. Il riferimento musicale è la drum n’ bass come genere, un sound più nuovo e colorato, in questo momento ho voglia di movimento, voglio mettermi in forza e puntare a un mondo più internazionale. Ho deciso che questo dovesse essere il singolo di ritorno perché infonde a me stesso la carica di cui avevo bisogno”.
Movin’ è un titolo anche azzeccato per la sua dimensione attuale: “Perché mi sto ancora muovendo e mi sembrava giusto tornare in scena con un testo che richiama l’andare avanti. C’è anche un riferimento alla danza che crea una situazione dove la musica fa divertire e fa muovere“.
Per chi segue il suo Instagram, i riferimenti ad alcuni momenti di disagio per il giovane artista non sono una novità. La delicatezza con cui Madh ha comunicato negli ultimi tempi con il giusto pudore cosa ci fosse dietro all’allontanamento dalla vita pubblica, è esemplare, di questi tempi. Niente di sbandierato, solo qualche accenno a problemi che ha superato (ma i contenuti vecchi del suo profilo sono stati tutti cancellati).
Dall’italiano con sound oscuro delle ultime uscite nel 2022, Madh ha riabbracciato l’inglese, con la produzione di Tobia Seegatz e la distribuzione ADA Music Italy: “Voglio che sia l’inglese a identificarmi ora come artista, ci sono anche delle frecciatine nel testo dove parlo metaforicamente le difficoltà con gli standard imposti dall’ambiente di lavoro, nel mio caso la musica. Sono sempre uscito dallo standard e mi sono fatto male. Nel testo parlo di una città frenetica che è come un oceano di squali dove bisogna essere veloci per imparare a nuotare per non affogare. Sono esperienze che ho vissuto sulla mia pelle“.
In questi anni Madh ha riflettuto e ha imparato a muoversi e “riconoscere quello che va bene e quello che no rispetto a quello che sto cercando”.
Da una dimensione di figura pubblica alla riservatezza, che in questi tempi si esprime anche con cancellare il passato sui social, Madh ora approda a una maggiore consapevolezza di quello che è il suo ruolo.
“Ci sono aspetti di me che non ho avuto possibilità di raccontare ancora. E per me è arrivato il momento per comunicare quello che è stato il vivere negli ultimi anni. Voglio tornare con un brano motivazionale sia per me che lo canto che per chi ascolta. Siamo accomunati dalla voglia di rompere le regole che ci sono imposte. In questo momento nella musica vedo molti artisti spaventati che finiscono nei compromessi, che pensano non ci siano altre strade. Ma penso che la purezza e autenticità sia la strada giusta. Anche se mi ripeto: per l’ennesima volta sto rischiando, lo so”.
La tenacia e la determinazione che aveva 10 anni fa Madh riconosce di averla persa per strada. Ora gli è tornata: “Si dice giustamente: quando non sai chi sei, ricordati chi eri quando eri felice. Io voglio tornare a come ero 10 anni fa, quando non avevo limiti e paure di rischiare. Per un periodo ho avuto paura, perché il rischio mi ha messo in complicazioni, ma l’ho fatto sempre per rispetto nei confronti della musica. Non posso tradire la musica. E per questo mi rivedo e ammiro la mia forza da esordiente”.
Partito da un piccolo paese della Sardegna, Carbonia, Madh aveva avuto solo esperienze live nei locali della sua zona quando si iscrisse ai provini di X Factor 2014. Poi il boom, complice anche un’immagine forte, una determinazione da vendere, le coreografie memorabili di Luca Tommassini. La sua cover di “Disperate Youth” di Santi Gold, andata in onda sul talent di Sky, è ancora impressa nella memoria dei suoi fan.
“La musica – assicura lui oggi – non è mai uscita dalla mia vita, sono nato con un obiettivo secondo me. Se non lo raggiungessi, mi sentirei inutile. Voglio fare arte e condividerla con gli altri altrimenti mi sembra di sprecare tempo. Ma prima di essere artista sono essere umano, quindi vanno bene le pause ma non mi è mai passato per la testa di non fare musica. Una cosa che mi fa stare bene“.
Cosa gli è rimasto dei giorni di X Factor che gli ha regalato la popolarità? “Molti mi chiedono questa curiosità, perché dopo il talent ho continuato a lavorare con Fedez che era mio giudice, e mi ha chiamato anche alle sue serate. Ogni tanto ci sentiamo ed è rimasto un buon rapporto di stima, lui ha creduto più di tutti nel fare un percorso contro le regole del gioco. L’aver rischiato assieme ci ha uniti. Mi è capitato di rivedere Morgan, Mika anche. Dopo l’uscita del mio disco, lui che era il più titubante su di me, mi ha dato dei pareri molto positivi”.
La carriera di Madh non è stata solo X Factor. “Ho condiviso palchi con grandi artisti, la collaborazione e la condivisione è uno degli aspetti che mi piace di più di questo lavoro. Non vedo mai la competizione nella musica, anzi, solo stimoli dagli altri che la fanno”.
Un progetto attualmente indipendente, fatto da Madh in pieno controllo con un nuovo produttore conosciuto da poco, l’italo-tedesco Tobia Seegatz, già a lavoro con Virginio. “L’ho ascoltato e mi è piaciuto molto il suo approccio giovane all’elettronica. La scena elettronica in UK è quella a cui mi riferisco di più, sto cominciando a sondare il territorio, con mio fratello maggiore che vive a Londra. Per me quella città è come una seconda casa”.