Abitare e vivere su un lago non è da tutti! Il silenzio dell’acqua che si muove lenta è un attrattiva irresistibile per alcune persone come per gli artisti.

Siamo andati sul lago di Iseo a casa di Alessandra Ferrari, scrittrice di “atmosfere e storie lacustri”, come i due romanzi usciti negli ultimi anni, “Uno strano invito” e “Aquiloni senza filo” (in concorso per il premio Microeditoria di Qualità), editi entrambi da A. CAR. Edizioni. Alessandra è giornalista pubblicista e direttore artistico del mensile di architettura e di interior design “Dentro Casa”.
Le abbiamo chiesto di parlarci della sua scrittura e della sua casa: “La scrittura è una cosa che mi è venuta facile da sempre e l’ho coltivata spontaneamente in quanto è sempre stata una necessità. Ho scritto racconti e romanzi, intorno ai vent’anni ma sono sempre rimasti nel cassetto. Nel 2006 ho autopubblicato “Spiriti inquieti, Montedit Edizioni, un romanzo introspettivo molto intenso. La prima volta che ho pensato di proporre ad una casa editrice un mio romanzo – nel 2018 “Uno strano invito” – è stato accettato! Una bella esperienza e una grande soddisfazione. Il secondo romanzo “Aquiloni senza filo” si riaggancia al primo solo perché trattaun’altra “storia di lago”. Sono infatti entrambi ambientati sul lago d’Iseo, il primo sull’isoletta di Loreto e il secondo su Montisola, dove ne conosco i luoghi, i colori, i profumi e anche i sapori. Il lago è il mio punto di riferimento, pertanto, nel momento in cui sono nate dentro di me queste storie ho sentito immediatamente che il luogo ideale dove poterle ambientare non poteva essere altro che su quell’acqua. L’idea è che i miei personaggi possano vivere dove vive questo elemento potente con il suo profumo amarognolo, quasi speziato dove si sente lo stridio dei gabbiani, si vedono albe e tramonti con colori particolari che soltanto qui si possono ammirare”.


Le riesce di conciliare la sua attività di scrittrice con il lavoro presso la nota rivista “Dentro Casa”, visto che la scrittura va in parallelo con il suo impegno professionale. “Credo sia una grande fortuna. Ho un marito e due splendidi figli: un ragazzo, ingegnere informatico e una ragazza, psicologa psicoterapeuta. Sono una “gattara”: ho salvato tanti gatti che nessuno voleva e li ho tenuti; ne sono rimasti cinque e fanno parte integrante della famiglia. I gatti costituiscono una presenza molto importante nella mia vita e mi ispirano moltissimo. Nei miei romanzi c’è sempre la loro presenza e mi fanno compagnia anche mentre scrivo, languidamente distesi o attenti e curiosi sulla mia scrivania. Le abbiamo chiesto quale sia per lei la storia perfetta, il romanzo più bello. La risposta forse un po’ provocatoria e attesa: “la storia più bella è quellache devo ancora scrivere! Il giorno in cui l’avrò scritta,alla stessa domanda risponderò: quella che devo scrivere, perché credo sia molto importante non sentirsi mai arrivati, soprattutto in questo settore in cui la fantasia non ha limiti. Ho letto e leggo molto,fondendomi per brevi o lunghi attimi nelle storie che mi appassionano.” Le letture preferite? “Letteratura moderna ma anche i classici, saggi, testi filosofici e di psicologia, temi che mi appassionano e invitano adapprezzabili riflessioni”.



Un giudizio sui suoi libri? “Mi piace definirli storie di intrattenimento che regalano piacevoli momenti di relax, coinvolgendo il lettore pagina dopo pagina, attraverso temi sociali attuali, introspezioni, descrizioni di paesaggi e sentimenti, con forza e a volte anche con un pizzico d’ironia. E la sua casa? È la stessa scrittrice a descrivercela: ”Ho cambiato parecchie dimore e ho una passione esagerata per il mondo dell’interior design. Sentirsi a casa è fondamentale, rassicurante e necessario. Tutti al di là del fatto che si tratti di una casa bella o meno belladovrebbero sentirsi abbracciati dalla propria casa! Un mondo intimo come quello della psiche, un luogo dove depositare ogni giorno le fatiche e le gioie che la vita ci riserva. Tutte le case che ho cambiato, per esigenze varie, nel corso della vita le ho sempre curate personalmente. Quest’ultima è calda e avvolgente, con tanti piccoli angoli suggestivi creati con pezzi di design o mobili vecchi recuperati e sistemati da me. Ogni oggetto un significato, un ricordo, una trasformazione. E non manca un piccolo giardino con una fontana zampillante che con il suo gorgoglio mi fa compagnia mentre scrivo o leggo, anche qui affiancata dai meravigliosi felini che non mi abbandonano mai. Il mio studio è la stanza della creatività. Rappresenta un po’ il mio regno, il mio mondo, quello dove le mie storie passano dalla fantasia alle pagine scritte. La mia scrivania (anch’essa trasformata da me) ha un grande piano di cristallo, oltre il computer fogli con appunti e memorie, un brucia essenze e stilografiche (una piccola collezione), biro e matite di ogni genere; sul muro di fronte un grande e vecchio specchio anch’esso ringiovanito dai miei momenti di bricolage mi permette di spaziare nella stanza e sentirmi avvolta da ciò che mi sta attorno in ogni momento come fosse un piccolo cosmo dove sensazioni ed emozioni nascono, si incontrano e si scontrano in un vortice di idee in cui la fantasia diventa realtà e la realtà fantasia.”
Testo a cura di Teobaldo Fortunato