6 Aprile 2024

Il pop solare di Mattia Alunno

Ha già conosciuto i grandi del music biz e ha come idolo Justin Bieber. La sua "Inevitabile" reca la collaborazione col produttore di Ariana Grande.

6 Aprile 2024

Il pop solare di Mattia Alunno

Ha già conosciuto i grandi del music biz e ha come idolo Justin Bieber. La sua "Inevitabile" reca la collaborazione col produttore di Ariana Grande.

6 Aprile 2024

Il pop solare di Mattia Alunno

Ha già conosciuto i grandi del music biz e ha come idolo Justin Bieber. La sua "Inevitabile" reca la collaborazione col produttore di Ariana Grande.

Cantante, autore, compositore, Mattia Alunno in arte Alunno, un ragazzo umbro di 20 anni, questo mese è in tv nel programma di Pascal Vicedomini dall’Auditorium di Roma. Si è distinto recentemente nel panorama nazionale: un suo brano è stato proposto per Sanremo Giovani 2023 e ha conquistato la semifinale di “Una voce per San Marino” 2024. Adesso esce con un singolo chiamato “Inevitabile” che rivela tutta la sua carica composiitiva ed energia performativa. Un esempio di cantante pop melodico, solare diverso dai suoi coetanei.

Ciao Mattia come ti è venuto in mente di farti chiamare solo con il tuo cognome?

Inizialmente avevo pensato di utilizzare semplicemente il mio nome e cognome, come usava fare ai tempi di Gianni Morandi. Poi abbiamo fatto una ricerca con la mia manager Jennifer Sanavio e miei genitori. Il risultato è stato che ovviamente “Alunno”, essendo una parola comune molto utilizzata, è facilmente memorizzabile e questo a me che sono sconosciuto potrebbe aiutarmi. Poi abbiamo pensato che in passato sono stati utilizzati questi nomi molto comuni come The Police, The Weeknd, Queen e dopotutto il mio cognome va bene perché nella musica così come nella vita non si finisce mai di imparare.

Tra le recenti esperienze televisive di Alunno, la Red Ronnie TV e Paradise di Pascal Vicidomini in Rai.

A quanti anni hai iniziato a interessarti di musica?

Ho iniziato a cantare da piccolissimo, dai anni poi i miei genitori mi raccontano che appena ho iniziato a parlare canticchiavo in una lingua strana perché ovviamente non scandivo bene le parole. Cantavo sempre al risveglio, mentre facevo i compiti, mentre giocavo, mentre disegnavo, alla sera mentre mi preparavo per andare a dormire, partiva come un sistema automatico. Rischiavo anche di essere ripreso. Ricordo che a volte giocavo con il pianoforte. A 7 anni ho composto un piccolissimo pezzo di musica ovviamente poche note che ancora conservo e che non ho più ripreso. Adesso mi piacerebbe rivederlo magari potrebbe diventare una canzone. C’è stato un breve periodo di interesse per la chitarra elettrica, a 10 anni, poi mi sono iscritto ad una scuola secondaria a indirizzo specifico musicale, dove ho studiato musica teorica e pratica suonando il violino sia come solista sia nell’orchestra dell’istituto come primo violino.

Che esperienza è stata?

Fare concerti con l’orchestra è stato molto importante e formativo sia sotto l’aspetto della musica d’insieme che più tecnicamente, ovvero come suonare all’unisono che non è così facile come potrebbe sembrare. Ne ho tratto giovamento anche a livello relazionale, ci divertivamo a passare le giornate insieme a fare prove e concerti uniti dalla stessa motivazione: la passione per la musica.

Poi sei passato a un altro strumento…

Successivamente ho iniziato a prendere anche lezioni di pianoforte classico e moderno scoprendo l’amore verso questo strumento, ma non per diventare un pianista piuttosto perché mi permetteva di accompagnare la mia voce. Contemporaneamente ho iniziato a prendere lezioni di canto in una scuola privata della mia città e contemporaneamente cantavo in un coro gospel come tenore. A dicembre 2019 poco prima dell’inizio della pandemia, ho frequentato per una settimana un corso intensivo di studio di pianoforte classico a Vienna con una professoressa del conservatorio per poter entrare al conservatorio di quella città, ma poi si è bloccato tutto.

Mattia Alunno fotografato da Cosimo Buccolieri.

Chi ascoltavi da ragazzino e chi ascolti oggi?

Da ragazzino ascoltavo in particolare modo Cesare Cremonini, Modà e Negramaro tra gli artisti italiani e Justin Bieber, Bruno Mars tra gli internazionali. In questi ultimi anni mi sono anche appassionato a Ed Sheeran, Dua Lipa, The Weeknd ma anche musica internazionale anni 80.

Come scrivi i tuoi pezzi e con chi collabori?

Inizio con degli accordi che mi piacciono e mi trasmettono emozione poi con l’aiuto del pianoforte, tastiera digitale e pc inizio a comporre la canzone inserendo man mano i vari strumenti che più mi ispirano. A demo conclusa ascoltandola scrivo il testo in base a ciò che mi trasmette la musica. Poi per rendere le canzoni fruibili al mercato mi avvalgo di studi professionali che mi aiutano se necessario a perfezionare le canzoni e svolgono il lavoro di mix e master.

Sei molto giovane ma hai fatto già una gavetta considerevole. La cosa più incredibile che ti è capitata a livello professionale?

Avere cantato alla trasmissione di Rai 2 ‘Paradise’, aver conosciuto Red Ronnie e cantato nel suo studio dove sono passati tantissimi artisti di fama mondiale.

Cosa vuoi raggiungere?

Il mio sogno e obbiettivo è condividere la mia musica con più persone possibili: esprimendomi attraverso il linguaggio universale della musica cantando pop integrato con elementi r&b preferibilmente in inglese, perché è il genere musicale che ho ascoltato fin da piccolo. Voglio trasmettere il beneficio psico-fisico-emotivo che la musica può portare, che ha portato anche nella mia vita durante le varie fasi di crescita.

Mi dici quali persone importanti hai conosciuto in questo primo periodo di attività e che impressione hai avuto?

Sicuramente annovero tra gli incontri più emozionanti il tenore Luca Minnelli, la mia manager Jennifer Sanavio, Red Ronnie, Pascal Vicedomini, Ricky Portera, il chitarrista di Lucio Dalla e di molti altri artisti. Poi c’è Dana Gillespie, cantante attrice amica di David Bowie, Mimmo Paganelli, Troy Laureta, un produttore di Los Angeles che è stato anche direttore musicale di Ariana Grande che ha accettato la proposta di collaborazione alla mia canzone ‘Inevitabile’. Ho anche conosciuto Francesco Sartori, compositore di ‘Con te partirò’ di Andrea Bocelli.

Tieni in considerazione i complimenti o i suggerimenti che ti vengono dati?

Tutte le persone che ho citato mi stanno motivando ognuno con la propria storia. Il complimento più bello che mi possano fare è dire: quando ti ascolto migliora la mia giornata.

Cosa piace fare ad Alunno nel tempo libero?

Fare sport in particola modo tennis, passeggiate, stare con i miei amici, ascoltare musica. Mi interesso anche di moda, ho un progetto di un marchio che ho ideato anni fa che voglio portare avanti.

Chi è il tuo idolo musicale e perché?

Justin Bieber per il timbro vocale, il modo di cantare e di stare sul palco.

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Christian D'Antonio

Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia. Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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