Mai nome di un gruppo comico risulta più ironicamente parossistico: i “Tranquillonia” sono il pepe della comicità targata Millennials: ironici, divertenti, surreali, dotati di quei sincronismi recitativi dai perfetti incastri, che fanno scattare la risata del pubblico con un tempismo ad orologeria. Eppure il nome ha una storia di territorio, tenera e divertente, proprio come questi tre artisti talentosi quando surreali.
Da chi è composto il trio “I TRANQUILLONIA”?
Intanto siamo tutti nati a Messina: NICOLA RESTUCCIA nato il 14 Luglio 1989, FABIO MANGANARO, di pochi giorni dopo, il 24 Luglio 1989, e PATRIZIO CELANO, il 26 NOVEMBRE 1988. Non ci unisce solo la meravigliosa città dello Stretto, ma abitiamo tutti nello stesso quartiere: l’Annunziata alta.
Come nasce il nome del vostro trio?
“I TRANQUILLONIA” nasce in realtà prima ancora dell’esperienza cinematografica. Stiamo a Messina nella zona alta dell’Annunziata, posto tranquillo, dal panorama idilliaco. Nelle bande da bambini, contestavamo ai ragazzini della parte bassa, molto più agguerriti di noi, di essere migliori! Da qui, per non smentirci, la bravata di staccare un cartello stradale e metterci su il nome “TRANQUILLONIA”. Per nove anni questo cartello ha resistito, ed è diventato virale più del nostro canale you tube! Tanto che una villa del quartiere, che si affitta per le feste, cita nell’annuncio “zona tranquillonia”!
Come avete iniziato?
Patrizio Celano e Fabio Manganaro, praticamente coetanei, vanno sin dalle elementari a scuola assieme: anche le loro mamme si conoscono.
Iniziano a giocare con le potenzialità dei primi cellulari, che permettevano di girare video di 15 secondi, vere pillole di comicità. Nicola Restuccia si aggiunge dopo, proponendo di lavorare con loro, ed arriva il primo lungometraggio. I suoi giri per l’Europa, tra cui fare il croupier a Cardiff, servono per portare un poco di soldi a lavori tutti autoprodotti. Oggi, i passi in avanti della tecnologia, sono a nostro favore: giriamo video di qualità da squattrinati, anche se titolari di una casa di produzione, la “Tranquillonia film”.
Il complimento più grande?
Ci è stato fatto da un giornalista che ci ha intervistato, che ebbe a scrivere nel suo pezzo “data l’alta qualità dei loro corti, “I tranquillonia” hanno alle spalle un’ottima produzione”. Invece, è frutto solo di tecnica e arte, perché noi giriamo sulla base di un denaro quasi inesistente! Non solo: tutte le nostre maestranze, peraltro di valore, dalla costumista alla truccatrice, dal musicista all’attore, accettano di essere arruolati, perché credono nel prodotto, ma metterli assieme e trovare spazi che vadano bene a tutti, non è semplice.
Qualche lavoro tra i tanti che vi rende orgogliosi?
“PIANO STALKER” con cui abbiamo creato un lungometraggio ambizioso, una sorta di commedia, proposta pure al “Festival di Venezia”, e Patrizio Celano, che di noi tre cura la regia, è un perfezionista “malato di camera”, che ha rincorso la valorizzazione in ogni secondo della pellicola, in cui abbiamo utilizzato alcune canzoni di Francesco Papalia, cantautore messinese, da noi riarrangiate.
“Piano Stalker” ha fatto incetta di premi: al “Neptune Movie Awards” abbiamo vinto quelli di “migliore attrice” e “miglior commedia nazionale”, ed al “Caorle Film Festival” per “migliore commedia” e “miglior editing”.
Il vostro team è proprio un lavoro di squadra?
Assolutamente: scriviamo assieme i testi, e se uno di noi ha un’idea, viene subito appropriata da tutti per farne un momento creativo, anche se Nicola Restuccia e Fabio Manganaro, sono gli attori diretti dal regista Patrizio Celano, che a volte fa qualche incursione sul set, mentre suo fratello Christopher Celano, compone con talento le musiche.
Nel periodo pandemico avete girato “THE COVID SITUATION” diventato un vero cult movie.
Volevamo mettere sulla pellicola, la follia del periodo pandemico, ironizzando su un momento tragico, con lo scopo di fare ridere e riflettere assieme.
Le quattro puntate prendono spunto da film famosi: “Pulp fiction”, “Matrix”, “L’esorcista”, “Io sono leggenda”. Abbiamo realizzato quattro corti, i cui riferimenti a queste pellicole, non sono affatto casuali, anzi danno una chiave di lettura continuativa alla narrazione, dove il parossismo comico regala la risata garantita. A “The covid 3” ha partecipato l’attore Simone Bottari, validissimo aiuto sia creativo che tecnico?
Qual è il vostro grande sogno?
Arrivare a un film di un’ora e cinquanta minuti, prodotto scritto, diretto, interpretato da “I tranquillonia”. Anche le pillole di cabaret portate in degli spazi messinesi, come la serie legata alla rivisitazione delle favole, in cui cominciando con “Cappuccetto rosso”, abbiamo consegnato morali ribaltate al nostro pubblico, dove per esempio il lupo, diventa una povera vittima di una crudele “Cappuccetto rosso”, sono basi preparatorie per un progetto a più lungo respiro.
La vostra mission?
Dare il messaggio che si ride bene se dietro c’è un contenuto di sostanza, portatore di morale: bullismo, razzismo, costume, inclinazione sessuale, giusto per citarne alcuni.
Vi sentite integrati nel panorama messinese?
Per niente: siamo tre persone alienate. Sconosciamo le pubbliche relazioni! Abbiamo collaborato con “Actor Gym”, offrendo le nostre competenze, ma oltre non siamo andati! Noi, perseguiamo un sogno folle, ostinato, irrealizzabile, ma i momenti bui, sono quelli più creativi, mentre nei rari momenti sì, usiamo la preziosa capacità organizzativa, di cui gli artisti in genere difettano.
Progetti futuri?
Girare il lungometraggio “Un quartiere tranquillo”, una sorta di nostra genesi: siamo artisti poveri, che sulle radici della fattibilità, investono su progetti realistici, che poi possano essere visti nel nostro canale you tube.
Chi volete ringraziare?
Helga Corrao ideatrice e direttrice artistica del “Premio Messina Cinema”, che ci ha premiato il 30 Luglio nella serata di gala della 4^ edizione tenutasi al “Monte di pietà” di Messina, assieme alla “Mepa”, la produzione di Pippo Scattareggia. Questo riconoscimento, insieme agli altri, ci aiuta a andare avanti, e a non mollare nei periodi difficili, che non mancano in un lavoro ed ambiente complesso.
Il saluto di Fabio Manganaro:
“I Tranquillonia” mandano un messaggio positivo, in cui si ride. Siamo liberi da censure perché creiamo con pochi soldi, e senza padrini, quindi non dobbiamo piegarci ed essere schiacciati, da chi ritiene che possiamo veicolare messaggi scomodi. Insomma siamo liberi: la vera risata non è omologata. Siamo veramente indipendenti, e debitori di nessuno.
Il saluto di Nicola Restuccia:
Io mi sono presentato a Roma al “Teatro Brancaccio”, dicendo “sono Nicola Restuccia e voglio vedere Gigi Proietti”. Sapete che mi hanno risposto? “Il Maestro non c’è!”. Se “uno su mille ce la fa”, ho sempre pensato che sono tra i 999! Ma quello che conta, non è la meta, quanto sognare durante il viaggio. Sono un comico visionario!
Il saluto di Patrizio Celano:
Siamo in piena decadenza culturale: da “Taxi driver”, siamo passati a vedere “Sole a catinelle”. Cari lettori, Amazon vi consegna un prodotto in un’ora, ma sulla qualità dei film, state svegli e scegliete da sovrani, non da sottomessi. “I tranquillonia” sono artisti che per dote hanno la forza della risata pensante: non toglieteci la parola, e ricordate che sceglie bene, chi lo fa senza imposizioni. Quantità e velocità, sono nemici della qualità, ed azzoppano l’arte. Non vogliamo essere messi in riga: la satira non può essere impacchettata e spedita. Noi, vogliamo arrivare da soli.
Per saperne di più su “I Tranquillonia” questo è il loro canale YouTube.