Il loro motto è “Share Your Fruit. Change The World”. E un po’ di cambiamento radicale questi due artisti californiani, i Fallen Fruit, l’hanno davvero portato in Italia. Li hanno chiamati ad adornare le pareti con le loro creazioni tante istituzioni, da Bergamo a Palermo. E ora che l’Accademia Carrara riapre le porte ci si può immergere anche nel loro mondo. Fatto di frutti, colori e inventiva senza confini.
La premessa è d’obbligo: David Allen Burns e Austin Young sono artisti del nostro tempo che non imitano il passato ma lo rimacinano e rielaborano con estrema perizia e delicatezza. Per realizzare l’imponente wallpaper composto che si vede nella tromba delle scale e nell’ascensore del prestigioso museo bergamasco, si sono trasferiti per mesi in città. Ne hanno osservato i colori, la vegetazione, le opere manifeste e nascoste. Ne hanno assorbito gli umori, le luci, le sensazioni che si sono fatte figure. Il risultato è una installazione site specific chiamata “Conversazioni sacre” ed è ricca di immagini religiose ma anche fauna e flora di Bergamo, oltre che reperti e segni artistici del passato. Tutto è stato rielaborato attraverso immagini digitali stampate con pigmenti ad acqua (ecologici) e distesi su un parato continuo di mirabile bellezza.
Ovviamente il progetto mastodontico è stato curato nei minimi dettagli non solo nella fase creativa (reperimento iconografico e accostamento dei soggetti in un unico corpus artistico) ma ha richiesto una perizia e precisione certosina nella posa.
Soltanto entrando in questo spazio apparentemente secondario del ritrovato museo di Bergamo si può toccare con mano (e non solo figurativamente) la bellezza di quanto realizzato dagli artisti di Los Angeles. In alcuni punti l’opera diventa un vero continuum con la struttura e sagoma anche le finestre. Ci si può perdere delle ore a identificare le immagini e i simboli iconografici che riportano alla città.
Il duo ci tiene a sottolineare la valenza green di tutto il progetto. E anche la loro idea di partenza: “Il rito del luogo e l’idea di celebrare tutto ogni giorno, le passeggiate. Bergamo per noi è stata una continua fonte di saluti durante tutto il giorno, nelle strade, nei caffè e nelle chiese. La nostra installazione è una vera esperienza, un viaggio dal buio alla luce. Siamo rimasti molto colpiti dai capolavori di Vincenzzo Lotto e dalla grande espressività delle mani e dei gesti delle sue figure”.