Guido Rocca è quello che si potrebbe definire il pittore astratto perfettamente calato nel mondo dei social media. Il pittore che racconta la sua evoluzione, da una brutta pagina di tossicodipendenza all’acclamazione del suo lavoro creativo, è molto seguito sul suo profilo Instagram. “Se gli artisti sanno usare la comunicazione possono raggiungere il proprio pubblico senza gli intermediari”, racconta a chi gli chiede come è riuscito ad affermarsi.
I suo seguaci lo paragonano scherzosamente al volto di Van Gogh ma la sua forza è molto più personale: “Dipingo e scrivo con la consapevolezza che l’arte è una forma di rivoluzione gentile ed e’ la linfa vitale della nostra societa. L’artista crea vita, e anche chi osserva le opere crea linfa vitale e questa azione eleva il tono e l’umore della società”.
Guido Rocca ha raggiunto con le sue opere decine di collezionisti Italiani e internazionali aumentando notevolmente il valore dei suoi quadri.
Nel corso di un’intervista radiofonica, alla richiesta di dare dei consigli ad altri artisti emergenti ha risposto: «Per anni non ho venduto un quadro, finché leggendo dei libri di filosofia ho compreso che con l’arte potevo essere d’aiuto non solo a me stesso, ma anche agli altri e li è nato uno scopo nuovo, una motivazione incrollabile. Se posso dare un consiglio agli artisti emergenti quello che voglio dirgli è di togliere l’attenzione dalle vendite e dal successo, ma diventare consapevoli di quanto la propria arte possa essere d’aiuto, perchè quella è l’unica cosa che conta veramente nella vita di un artista».
Con questa sua affermazione si comprende lo spirito con cui Guido Rocca dipinge i suoi quadri, che sono una moltitudine di pennellate colorate che interagiscono tra loro in un tripudio di colori ed energia.
«Ogni pennellata racchiude un mondo, perché mentre dipingo vivo ogni istante con presenza nonostante la monotonia del gesto. Anche dopo ore che dipingo, ogni pennellata che creo è come se fosse la prima. La vita può essere insignificante o meravigliosa, dipende se uno sa vivere ogni istante con presenza o invece si fa passare tutto davanti come spettatore, perdendosi nei meandri dei sensi di colpa. L’arte mi ha insegnato a vivere, su questo non ci sono dubbi».
Questo rigore nella tecnica di Guido Rocca non fa però perdere potere alla sua comunicazione, infatti l’artista descrive così il suo processo creativo: «Negli anni ho acquisito questa gestualità nel dipingere ad olio molto peculiare, quello che per me è fondamentale è padroneggiare la tecnica a tal punto da non doverci pensare, questo è l’unico modo per buttarmi sulla tela in modo diretto senza permettere alla mente di alterare ciò che sono e che sento in quel momento, per me la sincerità espressiva è tutto. Quando dipingo veloce ed elimino il tempo e il pensiero tra una pennellata e l’altra sento che entro nell’opera, la mente si placa e il dipinto ha ciò che cerco di più in un quadro, il movimento».
E aggiunge: «Mi auguro sempre che colui che osserva e percepisce diventi anche esso l’artista, creando in sé la propria trasformazione e ampliando il contenuto dell opera».