Descritto più volte come “monello dell’italian style”, Giorgio Correggiari è stato sicuramente un personaggio controcorrente, per il suo carattere ribelle e intransigente. Il libro di fresca pubblicazione, dal titolo Giorgio Correggiari. Il ribelle della moda (ed. Lupetti) ricostruisce la figura dello stilista, scomparso nel 2011 e fra i protagonisti di una stagione “eroica” della moda italiana (in particolare fra la fine degli anni ’60 e l’intero arco degli ‘80), non attraverso una semplice biografia, ma grazie a un racconto articolato, fatto di immagini, saggi e testimonianze su un personaggio geniale e provocatorio: il contesto non è, o non è solo, la nascita del sistema moda in Italia nel secondo dopoguerra, ma più in generale la scena culturale negli ultimi cinquant’anni, della quale Correggiari è stato un attore a pieno titolo, un maestro irrequieto, che ha amato ed ha fatto amare il suo lavoro. Il volume nasce da un progetto del fratello Lamberto, artista e complice fin dalle prime scorribande infantili, che ha creato un gruppo di ricerca colto e appassionato, per scrivere questa storia, condensando e distillando una vasta documentazione.
Un outsider, fin dagli inizi
Grazie alla sua formazione nel campo delle Scienze Politiche, Correggiari ha vissuto la moda come fenomeno connesso con la politica, la società e le culture giovanili, sviluppando fin dall’inizio del suo percorso professionale il ruolo e l’immagine di uno stilista impegnato e anticonformista, che ha restituito alla moda la dignità di un linguaggio iconico e di un sistema espressivo.
Attivo in Italia e in vari paesi europei, ha interpretato una concezione della moda-costume come linguaggio senza frontiere, svolgendo la sua attività anche in India, Giappone, Cina e Sud America. Particolare la sua attenzione verso i giovani, ai quali si è dedicato spronandoli ad “abbattere gli steccati” e a “immaginare un rilancio culturale basato sulla capacità di far vivere le idee”. “L’eccellenza – diceva – si costruisce grazie allo scambio di idee, agli entusiasmi creativi e alla capacità di guardare il futuro”. Il futuro, infatti, è sempre stato il suo orizzonte, la fiducia una bussola. In questi tempi la sua figura, più che mai vitale e paradigmatica, acquista un particolare significato.
Oltre la biografia
Nel libro sono presenti, oltre alla sezione biografica, importanti saggi critici di storici della moda, testimonianze ed interviste di amici e colleghi che rendono omaggio al fermento visionario e alle molteplici espressioni della creatività di un indubbio precursore dei tempi.
Biografia e saggi, testimonianze e immagini, si rivelano al lettore come un “dietro le quinte”, mostrando paesaggi e passaggi, vita e opere in uno stile inatteso, per mostrare quanto eccezionale sia stato l’apporto di Giorgio Correggiari, al di là del sistema moda, anche nel più ampio contesto della cultura e del pensiero, in una società che deve ancora imparare a pensare alla libertà come ad uno strumento fondamentale di vita.
Un lavoro corale, fatto di pensiero e memoria, di attenzione e cura delle sfumature, che ha permesso di disegnare un percorso artistico e narrativo, mettendo in luce l’assoluta unicità dell’opera di Correggiari, oggi meno presente nella memoria collettiva rispetto ad altri nomi che hanno fatto grande la moda italiana nel mondo, ma al quale è giusto restituire il posto di primo piano che merita.
Giorgio Correggiari. Il ribelle della moda
a cura di Maria Canella, Ornella Cirillo, Giovanni Maria Conti, Alessandra Vaccari. Interviste a cura di Dario Murri. Ricerca e selezione di immagini a cura di Leo Fabrizio.
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