L’aspettò visionario nella musica è fondamentale. Lo dice Dardust, Dario Faini, pianista italiano tra i più ascoltati al mondo della nuova generazione. La sua musica ha accompagnato eventi di richiamo internazionale come il Superbowl, l’NBA All Star Game e i Giochi Olimpici. E lo dice presentando il suo capitolo discografico più coraggioso, il doppio album “Duality” in uscita il 28 ottobre per Sony Music Masterworks e Artist First, 20 brani per esplorare le possibilità compositive che ha maturato negli anni. La tracklist è separata in “Left Hemisphere” con le composizioni più elettroniche, e “Right Hemisphere” con quelle più acustichem titolate perlopiù in italiano.
Producer, performer, pianista di classica “innovativa”, Dardust annuncia che il cambiamento che questo disco rappresenta sarà evidente anche nel tour che ne consegue: “Anche nel live ci sarà piano solo, come la prima parte del disco, e un secondo atto dove non farò un concerto da producer ma sempre un mood da performance, dove ogni brano con la messa in scena diventa un quadro visivo di quello che si ascolta”.
Dardust è autore e produttore d’eccezione, ha firmato numerosi grandi successi italiani, vantando un palmarés di oltre 70 dischi di Platino. Il nome “Dardust” è già in partenza frutto di una dualità: sia un ironico tributo a “Ziggy Stardust”, il famoso alter ego di David Bowie, che ha ispirato un leggendario immaginario spaziale che dura ancora oggi, così come al duo “Dust Brothers” che sarebbe diventato famoso con il suo nome successivo‚ “The Chemical Brothers” e l’album di debutto “Exit Planet Dust”.
Instacabile lavoratore e richiesto compositore (“la mia routine parte alle sette del mattino e non si arresta prima delle nove, weekend incluso”) Dardust negli ultimi tempi, specie per “Duality” si è imposto dei limiti di carico lavorativo: “Mi sono fatto delle domande e voglio semplificare la mia vita per dedicarmi solo ad alcuni aspetti, a quello che mi fa stare bene lavorativamente, non avendo più la voglia di essere presente a ogni costo. Non penso certo ai numeri con un disco come questo, fatto senza compiacere a un target. L’unica bussola che seguo ora è che la mia musica faccia stare bene me stesso, senza pensare alle scelte che portano denaro e successo certo”.
Ha rinunciato da qualche anno alla moda di aggiungere featuring alle sue composizioni e preannuncia già un ulteriore cambiamento a fine 2023, quando il ciclo promozionale di “Duality” sarà chiuso.
Quest’anno ha avuto poco tempo per produrre musica per altri: “Ci sono stati progetti grandi che mi hanno riempito e dato tanto, come i brani “Forget To Be” e “Inno (Prologo)” che hanno fatto parte del segmento del Flag Handover all’interno della Cerimonia di Chiusura dei Giochi Olimpici di Beijing 2022, trasmessa in mondovisione”.
A marzo scorso ha portato per la prima volta la sua musica in Arabia Saudita con “Symphony Under The Stars”, una memorabile performance a cielo aperto realizzata nel contesto del festival AlUla Moments, nella suggestiva città desertica di AlUla, destinazione dal grande fascino naturalistico, archeologico e culturale, nonché Patrimonio Unesco.
“La passione che coltivo per lo studio della psicologia umana mi ha aiutato a comprendere il dualismo da sempre presente nella mia espressione musicale – racconta Dardust – . Negli album precedenti, il mondo emozionale del piano e il mondo più cognitivo dell’elettronica si sono sempre fusi creando nuove prospettive sonore e un crossover a cavallo tra neoclassica e pop con elementi magici che provengono dalle colonne sonore, da un certo mondo club, dai fantasy movie, dalla musica romantica. In questo step ho deciso invece di lavorare questi due aspetti come se fossero lavorati dai miei due emisferi separatamente. Bianco e Nero, Elettronica e Pianoforte. I due estremi del mio immaginario musicale e artistico come Dardust”.
Ciliegi, origami, filosofie della perseveranza tipiche del Giappone rientrano nel linguaggio del compositore: “Il perseverare con una spada conficcata dentro o il kintsugi, l’arte che esalta le ferite per creare nuova bellezza e identità di se, sono da sempre concetti miei, anche se il mondo giapponese non è espresso come citazione nelle mie canzoni ma fa da sfondo alla costruzione sonora. Peccato che a causa della pandemia non sono riuscito ancora ad andarci, ma lo farò”.
La divisione dei brani in acustici e quelli con approccio legato alla sintesi sia analogica che digitale è nata volontariamente. Anche se alcuni episodi del disco, come “Hymn” sono riproposti nelle due ambientazioni. “Questo è un disco fluido, direi coraggioso perché si allontana dall’urban che è la tendenza dominante e si rivolge a un pubblico curioso, che ha voglia di esplorare“, racconta, puntualizzando che il lavoro sarà promosso anche all’estero.
Come influenze, dice, “nella parte elettronica c’è parte del mondo delle colonne sonore horror, Giorgio Moroder tante influenze anni Ottanta e Novanta ma anche il new jazz. Il collante spero sia la mia scrittura melodica”
Il contrasto è necessario per la rottura, afferma Dardust: “Mi ha sempre affascinato il tradimento di aspettativa che porta in un nuovo mondo. Credo sia il motore per innovare contro un atteggiamento molto conservativo. Mi piace questo approccio che seguo facendo lavori più fuori dalle righe. In musica è quello che mi tiene in vita”
Lasciare il certo per l’incerto è stato fondamentale per il musicista marchigiano: “Mi faccio guidare dalla perseveranza e dalla consapevolezza che quello che voglio fare è quello che amo. L’impeto creativo non consente previsioni, è frutto dell’incoscienza”.
Il tour 2023 di Dardust è organizzato da BPM CONCERTI (www.bpmconcerti.com), di seguito le prime date confermate:
04 marzo 2023 | Ascoli Piceno @ Teatro Ventidio Basso
07 marzo 2023 | Torino @ Teatro Colosseo
08 marzo 2023 | Bologna @ Teatro Celebrazioni
09 marzo 2023 | Milano @ Conservatorio di Milano
10 marzo 2023 | Prato @ Teatro Politeama Pratese
11 marzo 2023 | Roma @ Auditorium Parco della Musica
26 marzo 2023 | Berlin (DE) @ Frannz Club
29 marzo 2023 | Bruxelles (BE) @ Ancienne Belgique – AB Club
30 marzo 2023 | Amsterdam (NL) @ Melkweg
03 aprile 2023 | Londra (UK) @ O2 Academy Islington