24 Ottobre 2023

Come si cambia il mondo? Rispondono 60 musicisti

“Drinking (and dancing) with L. A.", la raccolta di interviste imprevedibili a nomi celebri del panorama musicale. Ne parla l'autrice Alessandra Lumachelli.

24 Ottobre 2023

Come si cambia il mondo? Rispondono 60 musicisti

“Drinking (and dancing) with L. A.", la raccolta di interviste imprevedibili a nomi celebri del panorama musicale. Ne parla l'autrice Alessandra Lumachelli.

24 Ottobre 2023

Come si cambia il mondo? Rispondono 60 musicisti

“Drinking (and dancing) with L. A.", la raccolta di interviste imprevedibili a nomi celebri del panorama musicale. Ne parla l'autrice Alessandra Lumachelli.

Dardust, Ilario Alicante, John Newman, Clementino. E via via arrivando fino a 60 musicisti che con cura Alessandra Lumachelli, autrice toscana con grande esperienza nel campo musicale, ha messo assieme. In un libro, ora, che si chiama “Drinking (and dancing) with LA“, che parafrasa sia una celebre canzone che le iniziali del suo nome. La formula è semplice ma astuta: ha invitato artisti di ogni estrazione ad apertitivi letterari, per rompere così la barriera delle interviste registrate o programmate. E ha chiesto loro gli stessi argomenti, con un sottotraccia comune a tutti, da autentica amante della musica in prima persona: si può cambiare il mondo con le note?

Alessandra raccontaci di dove sei e cosa hai fatto per compilare il corposo libro (265 pagine, ndr).

Arrivo dalla Toscana ma mi sono stabilita a Macerata dove ho organizzato delle edizioni di un festival che portava lo stesso titolo del libro. Quindi queste interviste sono state tratte da quella esperienza e in più arricchite da nuovi incontri fatti con musicisti che mi incuriosivano. Tutte dal vivo.

Era questa una condizione necessaria?

Sì perché dal vivo ho un impatto diverso col personaggio, se non ci si vede di persona mi resta un vuoto. Per la maggior parte di questi artisti, è importante stabilire empatia per farsi raccontare le cose. La corazza se c’è in alcuni di loro, è per proteggersi dai fan o dall’industria. In generale delle pressioni di un mestiere pubblico.

Quali sono state le remore che hai dovuto superare?

Quando una persona comune si avvicina a questi personaggi spesso vuole un lavoro o esprime una richiesta, e loro lo sanno. Ho stabilito in un format le domande che avrei ripetuto a ognuno, più una libera da calibrare a ogni personaggio.

Cosa hai chiesto?

Per far emergere la loro personalità attraverso i loro gusti chiedevo del supereroe e del drink preferito, che cosa avrebbero fatto con una macchina del tempo e su cosa avrebbero puntato per salvare il mondo.

Ricky Luchini, in arte dj Ricky L.

Hai un ampio spettro di personaggi nella raccolta. Come li hai scelti?

Sono di varie età, questo era importante per me da rappresentare. Si va da Enrico Rava ai giovanissimi nuovi idoli che non necessariamente sono appartenenti agli stessi generi musicali. Ho avuto Angelo Ferreri, un dj siciliano, e altri musicisti più classici. Nella stesura, cercavo di differenziare, e ho incluso anche la techno che è uno dei miei generi preferiti.

In galleria, alcuni dei 60 musicisti che sono protagonisti del libro di interviste di Alessandra Lumachelli. Dall’alto dalla sinistra, Amii Stewart, Megahertz, Serena Abrami, Imagination, Scialpi, Willy William, Dario Rossi, Dardust, Frankie Hi-Nrg, Modena City Ramblers.

Se dovessi evidenziare un tratto comune in tutti questi artisti, quale sceglieresti?

Prevalentemente ho notato che chi è molto famoso è anche molto disponibile, chi non lo è può essere a volte più indisposto, perché il raccontarsi dipende molto dalla consapevolezza che si ha di se. Chi ha la passione per la musica è solitamente contento e soddisfatto. Si capisce quando non si ha granché da esprimere.

Quando le hai rilette tutte, che idea ti sei fatta tu stessa di queste interviste?

Penso di aver ricevuto delle risposte autentiche perché le domande erano mirate al sentire di ognuno. C’è stata autenticità nella maggior parte degli intervistati, la creatività si evince anche dalle risposte. Spesso si ravvisa la sensibilità, Carlo dei Daddys Groove mi ha parlato di una raffinatezza particolare che lo ha portato a condividere la sua passione per il Caravaggio, ad esempio. La musica house italiana a braccetto con uno dei padri della pittura moderna.

Hai avuto la fortuna di incontrare anche dei tuoi idoli?

Verso molti musicisti, come Leee John degli Imagination, un gruppo pop anni 80, la mia ammirazione si è rafforzata. Mi ha parlato della sua fondazione di solidarietà per i bambini che hanno bisogno di aiuto per studiare. Molti dei celebri artisti non sono chiusi nel loro mondo ma sono aperti alla realtà. Ed è questo che li rende grandi.

Fai un lavoro che ti porta in una situazione di privilegio. Che sensazione hai ora che il libro è sul mercato?

Mi è rimasta molta riconoscenza per molti di loro. Ho avuto un moto di commozione con Amii Stewart, una donna molto attenta, con una sensibilità forte. Oltre alle voci spesso c’è di più.

Per acquistare il libro qui

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Christian D'Antonio

Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia. Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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