Riqualificazione dei muri cittadini, coinvolgimento di minori e svantaggiati nelle opere d’arte pubblica. Boris Veliz, come i lettori di The Way Magazine hanno imparato a conoscere, è davvero più che un artista. Nonostante la giovane età ha sempre inteso l’arte come un momento di aggregazione e un mezzo di crescita di consapevolezza collettiva. E anche alla recente cerimonia che il Consolato dell’Ecuador, suo paese d’origine, e le autorità del comune di Sesto San Giovanni, gli hanno organizzato per l’apertura della mostra “Pluralismo Arte e Colore” (fino al 28 dicembre 2023, Villa Mylius, Sesto San Giovanni, Milano), non smette di ringraziare chi lo ha aiutato a crescere e lasciare la sua impronta nei muri di Milano.
Da questa antologica visibile a tutti, Boris muoverà poi per un nuovo ambizioso progetto: “C’è un anonimo e scrostato muro di 70 metri di lunghezza e 4 metri di altezza in prossimità di viale Marelli. Lo abbellirà con tanti occhi che fanno parte del murales chiamato ‘Una Mirada’, uno sguardo. Per me gli occhi rappresentano la complessità dell’umano. Questo lavoro si apre a infinite interpretazioni diventando una finestra su bellezza e condivisione”.
Il console generale dell’Ecuador a Milano, sua eccellenza Amb. Juan Carlos Castrillón, intervenendo al taglio del nastro della mostra, ha detto: “Sono lieto di essere qui come rappresentante dello stato ecuadoriano a suppporto di Boris, che si è sempre distinto con progetti artistici e sociali, esempio per la nostra società. Vorrei ricordare che il lavoro di un consolato non è solo prestare servizio ai cittadini ma anche patrocinare eventi come questo. Boris è una firma che già è presente in molti muri di Milano ed è un onore per noi concittadini sostenerlo”.
Artista poliedrico scenografo, Boris Veliz si è laureato allaccademia d’arte di Brera ha collaborato già con Campari (che insiste proprio sul territorio di Sesto San Giovanni) e il suo lavoro nel 2020 è stato ufficialmente riconosciuto dal consolato ecuadoriano con una cerimonia.
“Le persone che sono qui sono – ha detto l’artista – sono di tutte realtà diverse e mi commuove perché siete tutti legati dalla passione per l’arte, che con la cultura, ci mette tutti assieme. Pluralismo arte e colore vuole trovare un mix di culture e immagini e volontà di suscitare pensieri e riflessioni. Questi lavori partono dai muri ma mi è sempre piaciuto vedere come oggetti di uso comune diventano oggetti d’arte, anche se in origini hanno altre funzioni. L’arte è un pretesto di comunicazione. Le funzioni dipendono dalla nostra sensibilità personale. L’arte è la nostra impronta sulla società. Fate arte in tutti i modi perché è il nostro regalo alla società”.
Il Dante andino che crea un ponte tra Sud America e Italia è già un simbolo di fratellanza tra popoli. Per questo l’artista ha annunciato di aver intitolato un’associazione proprio con questo nome, un’istituzione che si occuperà di arte per tutti.