1 Aprile 2024

A casa di Sileno Cheloni, alla ricerca del profumo perfetto

L'’artista dei profumi apre le porte del suo atelier fiorentino; ci svela piccoli segreti di creazioni uniche di quell’arte antica che tuttora affascina ed inebria la mente ed il cuore.  

1 Aprile 2024

A casa di Sileno Cheloni, alla ricerca del profumo perfetto

L'’artista dei profumi apre le porte del suo atelier fiorentino; ci svela piccoli segreti di creazioni uniche di quell’arte antica che tuttora affascina ed inebria la mente ed il cuore.  

1 Aprile 2024

A casa di Sileno Cheloni, alla ricerca del profumo perfetto

L'’artista dei profumi apre le porte del suo atelier fiorentino; ci svela piccoli segreti di creazioni uniche di quell’arte antica che tuttora affascina ed inebria la mente ed il cuore.  

Entrare in un laboratorio dove si creano profumi e si fondono essenze è un’esperienza olfattiva potente. A Firenze, in via di San Niccolò, si trovano l’atelier, la biblioteca, il salotto di Sileno Cheloni, l’artista dei profumi per eccellenza. In quegli ambienti dall’aura e dal tempo sospesi, si sperimentano combinazioni alchemiche uniche che si imprimono nel profondo. Seduti su un’avvolgente poltrona, abbiamo chiesto a Sileno di parlarci dei suoi percorsi e degli esordi nelle terre d’una arte antica quanto intrigante: “la mia formazione e poi carriera legata ai profumi nasce durante un viaggio a Cipro dove incontrai il mio maestro, allora a capo di una scuola di Sufismo.

Lì c’è una specie di iniziazione all’arte della profumeria che mi portò a coltivare immediatamente questo piccolo seme che sbocciò in un lavoro quando presentai ai magazzini di Harrods a Londra la mia prima collezione, acquistata in toto da quello che allora era il negozio più importante di profumeria di nicchia al livello mondiale”. Il maestro profumiere, come in un viaggio à rebours, ci racconta della sua formazione precedente nel campo delle arti visive:” Esco indenne dalla mia adolescenza grazie alla musica che è stata e lo è tuttora una sorta di psicoterapia di gruppo. I primi passi come cantautore in varie kermesse nazionali, poi dalla musica passo all’arte facendo istallazioni artistiche in interni di case e negozi fino a dirigere un’azienda di arredamenti di interni. Poi intorno ai 30 anni arriva l’incontro con il mio maestroche mi porta ad apprendere l’arte della profumeria edalla fondazione di due marchi importanti nella profumeria artistica ed a collaborazioni importanti con aziende di moda e life style quali Gucci, Richard Ginori, Lamborghini e molti altri. La mia formazione artistica èiniziata in Inghilterra al Whatford Herts College of Art and Design per poi proseguire con borsa di studio al Bournemouth College of Art and Design per un HND in design con specializzazione in fotografia. In quegli anni,partecipai a molte mostre collettive in giro per l’Europa e ottenni una borsa di studio per la Facoltà di Belle arti a Cuenca in Spagna dove vinsi il premio come migliore opera fotografica che fu acquistata dalla Università spagnola”. 

Sileno Cheloni nel suo salotto atelier a Firenze. Al di là delle caratteristiche fisiche della casa, il termine latino “domus” conferisce un significato emotivo e spirituale al concetto di casa, scrive il creativo sul suo sito web. Lo spazio domestico si arricchisce di accordi che virano dall’agrumato al legnoso, passando per note aromatiche e fiorite. All’interno della propria casa, il profumo diventa veicolo di espressione dei ricordi più intimi, collegando l’ambiente a uno stato emotivo più profondo, dove il luogo si fonde con percezioni e fantasie.

Qual è stata la collaborazione più interessante finora per Sileno Cheloni? “Sicuramente la collaborazione più interessante è stata quella con Gucci e Alessandro Michele quando ne era il direttore creativo. Mi disse: pensaci tu ma fammi il profumo che rappresenti la rivoluzione che andrò a fare nella Maison Gucci. E così fu, lo volle poi presente in tutti i negozi nel mondo”. Gli chiediamo, mentre ci guida nel nostro piccolo ma intenso tour olfattivo quale sia il profumo che ha creato a cui tiene ancora:” sono legato particolarmente ad un profumo alla rosa che feci in onore al mio maestro, oggi non è più sul mercato ma lo custodisco gelosamente nelle mie formule e nelle mie casseforti. Le creazioni che mi sono rimaste dentro sono sicuramente i profumi che ho creato per me stesso e che di solito faccio prima o durante un viaggio; per esempio,Sangueblu l’ho creato al ritorno da un viaggio in Oman dove mi procurai una rosa rarissima prodotta in una valle verde a più di duemila metri di altura nel mezzo del deserto… ovviamente, non c’è solo l’ingrediente nel profumo, ma tutta la forza delle emozioni e delle esperienze di quel viaggio”. Satanel, come sottolinea Cheloni, invece si basa su una danza duale di essenze sofisticate, calde ed animali allo stesso tempo che si accordano al nome della fragranza ispirata al nome dell’angelo che una volta diventato diavolo gli viene cambiato in Satana. 

Sileno si alterna tra il suo elegantissimo store in via di San Niccolò nell’oltrarnofiorentino e il suo laboratorio creativo, poco più in là. Il primo è un luogo dedicato alle esperienze del mondo della profumeria, mentre il laboratorio è da sempre il posto dove “vive”, in mezzo alle sue cose, agli affetti ed effetti personali. Come egli afferma:” Non mi separo mai dal mio lavoro”. Gli chiediamo a cosa stia lavorando in questi ultimi tempi: “Sto lavorando da una parte alla internazionalizzazione del mio marchio e dall’ altra a creare una banca del profumo dove custodire tutte le materie prime mitiche che ho potuto incontrare in questi anni, il tutto rigorosamente custodito nelle casseforti del mio atelier personale che ho deciso di chiamare la PERFUMBANK. Sicuramente oggi c’è un’evoluzione e una certa spinta a cercare qualcosa di unico e sofisticato. Io rispondo a questa esigenza con creazioni su misura e con la qualità altissima degli ingredienti. Le persone possono anche chiedere le solite cose, ma vanno sorprese con la straordinarietà della materia prima. Noto con piacere tanta voglia di ricerca”. E il tuo profumo perfetto? “Il mio profumo perfetto spero di non trovarlo mai. Significherebbe la fine della mia ricerca, magari mi aspetta nell’aldilà”. È una tiepida tarda mattinata, quando inebriati dopo il piccolo intenso viaggio iniziatico in cui Sileno ci ha guidati, lento pede sul Lungarno, ci incamminiamo a godere del sole di primavera, ancora inebriati dalle note intense e selvagge di Satanel.

https://drive.google.com/file/d/1B80cGsnXNnZGTD41uDyzgC3qfRNunQH2/view?usp=drive_web

 Testo di Teobaldo Fortunato, foto archivio di Sileno Cheloni

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