Gli esclusivi e riservati Yacht Club sono un luogo di eleganza e lusso che pochi fortunati membri si possono permettere di visitare nel mondo. Noi ve li sveliamo in questa rassegna che ne sceglie sei in base alle segnalazioni contenute in un libro appena uscito in Germania. Lo ha scritto Svante Domizlaff, uno autore di Amburgo appassionato di vela che per anni si è dedicato alla ricerca dell’architettura, dei distretti marini e della storia gloriosa di queste location.
“Mi sono concentrato su un piccolo gruppo di club – dice nella prefazione del libro per la Delius Klasing – che hanno una storia nello sviluppo dello yachting, della loro rilevanza sociale e dell’organizzazione interna e degli eventi rilevanti per il mondo”. Partite con noi alla loro scoperta, ricordando che il fil rouge di queste splendide location è sempre l’amore per il mare, il rispetto per la secolare tradizione della nautica, la passione per il viaggio che unisce e fa incontrare.
Ecco le nostre sei scelte irrinunciabili da visitare.
New York Yacht Club
La Model room, con i suoi 30 metri di lunghezza e 14 di larghezza, è un mito dell’architettura degli yacht club nel mondo. Il New York Yacht Club a Manhattan (nella foto di apertura di questo servizio) è senza dubbio la “cattedrale dello yachting”, fin da quando nel 1852 l’America’s Cup è stata al centro della storia del settore e ne ha dettato l’indirizzo. Sorge in uno splendido edificio Belle Époque building al 37 di West 44th Street ed è la sede di uno dei più importanti yacht club del mondo fin dal 1901.
Kieler Yacht Club
L’hotel di questo club è aperto al pubblico e il ristorante è sede di parecchi gala non solo durante la Kiel Week, l’appuntamento storico del settore per la Germania. La sua storia è lunga 125 anni, da quando il kaiser si appassionò al mondo degli yacht e alla sua grandeur. Kiel, la città del mar Baltico che sorge in un “cuneo” sul fiume Eider, è la casa di una tradizione marittima antica per il grande Paese europeo. E la rivisitazione architettonica della location nel 2008 ne ha tenuto conto, con il ristorante elegante che nel club attende anche i non membri. Chiunque ha potere e passa in città si ferma qui. L’eredità dell’impero tedesco alle spalle e un occhio al comfort moderno, fanno di questo luogo un unicum nel panorama degli yacht club.
Yacht Club Costa Smeralda
L’unico club tricolore nel libro di Domizlaff, ha anche l’onore di essere raffigurato in copertina. L’accesso al club è riservato ai membri e alle famiglie, ma per vedere la lobby, esempio unico di eleganza decorativa mediterranea, lo spazio è aperto a tutti. Il design e i colori denotano un distintivo gusto italiano, trovandoci a Porto Cervo, uno dei luoghi simbolo dell’eleganza made in Italy. Il must-see, fin dall’apertura nel 1967, sono le finestre panoramiche sulla baia e l’aria di esclusività che si respira. È il più importante yacht club italiano ed è molto ambito dai frequentatori stranieri. Ci sono meno di 50 membri dell’IMA (International Maxi Association) nel mondo. E si incontrano annualmente qui a settembre.
London Royal Ocean Racing Club
Nella capitale inglese ci sono due yacht club degni di nota per la loro straordinaria storia. Uno di questi è il Royal Ocean al numero 20 di St. James’s Place nell’esclusivo distretto SW, dove sorgono i simboli dell’aristocrazia britannica: ci vivevano gli antenati di Lady D, a due passi c’è 10 Downing Street, Westminster Abbey e Buckingham Palace. La palazzina georgiana sorge in una stradina tranquilla ed è l’indirizzo preferito di chi vuole respirare la storia dell’imperialismo britannico. Il gin tonic, il camino, il tè Earl Grey fanno tutti parte dell’esperienza. A dominare la stanza principale, un quadro a olio dell’artista ottocentesco Edward W Cooke che omaggia il nostro Canaletto. È un dipinto salvato da un raid di bombardamenti che colpì una casa adiacente. La formalità inglese regna sovrana, ma l’accesso è consentito anche a donne e stranieri. Basta uniformarsi: discrezione, giacca e cravatta, rispetto delle gerarchie. Un vero salto nel tempo.
Yacht Club des Monaco
L’attuale sede dello Yacht Club des Monaco, disegnata da lord Norman Forster e inaugurata nel 2014, è il più grande stabile dedicato a un club del genere nel mondo. Forster, che ha lasciato il suo segno anche a Londra con il famoso Gherkin per la Swiss Re, l’ha resa il regno dell’architettura minimalista, con una grande scala al centro dell’ingresso, concertata con il principe Alberto II, che è a capo dello Yacht Club dal 1984. Questa è la capitale mondiale dei superyacht e si sente. Il principe si è speso in prima persona per permettere al piccolo stato di avere una clubhouse adeguata per quello che è uno dei principali business del luogo. Il club è lungo 200 metri e dall’alto sembra ricordare un’imbarcazione. Un’opera di ingegneria e architettura unica, visto che siamo sulla coastline probabilmente più affollata del mondo. Eppure spicca per magnificenza.
Royal Swedish Yacht Club
Il Kungliga Svenska Segel Sällskapet (KSSS), Royal Swedish Yacht Club, è la casa di 5500 membri, il che riflette l’idea poco gerarchizzata della società aperta svedese. L’accezione della parola “esclusivo” qui a Saltsjöbaden, vicino Stoccolma, è declinata in maniera totalmente diversahe che nel resto del mondo. Anche negli arredi e nell’atmosfera che si respira non c’è la grandezza che si ritrova altrove. È comunque il ritrovo dell’aristocrazia locale, delle persone alla ricerca del tempo libero sofisticato e di occasioni di socializzazione di qualità fin dal 1830. Ovviamente molti componenti della famiglia reale svedese sono associati al club, ma quello che ci ricordano queste mura impreziosite con i trofei, è che ben 15 medaglie olimpiche sono state assegnate a svedesi nel corso della sua storia. Il club partecipa alla Volvo Ocean Race e dal 1937 organizza il Gotland Runt, la gara offshore di 400 miglia.
Le immagini e le informazioni sono tratte dal libro di Svante Domizlaff Exclusive Yachtclubs
Per info: www.delius-klasing.de