Il lusso di Bonotto, azienda storica di riferimento nel mondo del creative textile, sposa il green. E lo fa con un’odea molto originale che sta sorprendendo tutti i visitatori del Fuorisalone a Milano, nel Durini Milano Design, il distretto del centro città dove c’è lo showroom dell’azienda.
Bonotto ha creato un nuovo percorso con Miniwiz, leader mondiale nella tecnologia del riciclaggio post-consumer, presentando Gardening the Trash sotto la direzione artistica di Cristiano Seganfreddo.
Un secolo di storia della più sofisticata produzione per il mondo della moda incontra la reingegnerizzazione dei rifiuti: nascono così i tessuti nella moda del futuro.
“Gardening the Trash è un intenso dialogo progettuale tra due grandi aziende, basate tra Europa e Asia, che
fondono tecnologia, innovazione e tradizione” – spiega il direttore artistico Cristiano Seganfreddo. Il creativo vuole rivoluzionare il fashion industry, creando tessuti ad alto contenuto estetico e tecnico, utilizzare l’ingegno umano per modificare la natura, come è sempre avvenuto fin dall’inizio dei tempi.
E come sostiene Arthur Huang, fondatore e CEO di Miniwiz: “Iniziamo “coltivando i nostri rifiuti” con la tecnologia post-consumer e il puro e semplice ingegno umano£. “Gli arazzi Bonotto presenti all’interno di Gardening the Trash sono un’escursione attraverso la storia delle pitture di giardini” continua Giovanni Bonotto che è l’anima dell’azienda. Dall’ingresso nel fiabesco giardino giapponese di via Durini allestito con un sapiente gioco di luci, si arriva ad un primo arazzo che crea un pattern mimetico orizzontale in cui i semplici tondi diventano inflorescenze. Nel secondo arazzo all’interno dello spazio, una visione al microscopio panoramico della giungla in cui i fiori diventano animali vivi e vividi che si deformano e sfondano il primo piano, producendo un senso di spostamento dal giardino al dipinto del giardino.
Il maggior lusso per il cliente è proprio l’utilizzo dellintelletto per imparare dalla natura come gestire le materie a disposizione in un flusso ininterrotto di creazione e ri-creazione: in questo modo i vecchi tessuti diventano una nuova risorsa, mentre le vecchie risorse possono essere conservate affinché sia possibile. Per chi visita lo showroom anche un momenti di riflessione con un’installazione sullo spreco di plastica, adibita nella piscina interrata del meraviglioso spazio.