15 Ottobre 2019

World Press Photo Exhibition 2019, al MANN di Napoli

144 finestre sul mondo che raccontano avvenimenti lontani da noi solo geograficamente.

15 Ottobre 2019

World Press Photo Exhibition 2019, al MANN di Napoli

144 finestre sul mondo che raccontano avvenimenti lontani da noi solo geograficamente.

15 Ottobre 2019

World Press Photo Exhibition 2019, al MANN di Napoli

144 finestre sul mondo che raccontano avvenimenti lontani da noi solo geograficamente.

World Press Photo Exhibition 2019, che sarà in programma al MANN sino all’11 novembre prossimo, torna a Napoli, per il quarto anno consecutivo, con la mostra di fotogiornalismo più importante al mondo.
Presente in oltre cento città e più di 45 Paesi, la tappa partenopea è organizzata da CIME in  partnership con il MANN, che ne ospiterà l’edizione 2019, in programma dal 14 ottobre all’11 novembre 2019. La conferenza stampa inaugurale si è  svolta il 14 ottobre : sono intervenuti  Babette Warendorf (curatrice dell’esposizione) e Vito Cramarossa (Presidente di CIME).
Particolarmente significativa la scelta del Museo Archeologico Nazionale di Napoli come sede della manifestazione.

L’emozionante accoglienza dei visitatori, nell’Atrio, con i lavori selezionati nel prestigioso concorso  fotogiornalistico internazionale, rappresenta, ancora una volta, la volontà del MANN di farsi  interprete della sensibilità contemporanea, intercettandone le voci più interessanti: la riflessione sull’attualità non può prescindere, infatti, dal dialogo con il passato.
“Ritengo molto significativo l’incontro tra il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il WORLD PRESS PHOTO: il grande fotogiornalismo mondiale, testimone coraggioso della libertà d’espressione anche nei contesti più difficili, si confronta con i capolavori dell’arte classica custoditi al MANN. Guerre, violenza, migrazioni, ma anche bellezza e solidarietà, sfide con la natura, popoli in cammino, dimostrano che la storia umana si ripete, letta oggi attraverso la potente fotografia di cronaca così come ieri raffigurata in dipinti, mosaici, affreschi. siamo quindi il benvenuto a questa straordinaria mostra e ai suoi protagonisti: un mese di emozioni ci attende”, commenta il Direttore dell’Archeologico, Paolo Giulierini.

La tappa napoletana – La mostra è riconosciuta per il suo alto valore culturale, sociale e educativo, perché rappresenta un viaggio per immagini tra gli avvenimenti più rilevanti del nostro tempo. L’esposizione arriva a  Napoli grazie all’impegno di Vito Cramarossa, presidente di CIME – Culture e Identità Mediterrane e, una realtà pugliese che da più di dieci anni si occupa di promozione culturale e territoriale in Italia e all’estero.

IL CIAD  – Marco Gualazzini è stato decretato vincitore per La storia dell’anno nella sezione Environment, Stories con il suo reportage dal Ciad. Una selezione delle fotografie del Ciad, compresa l’immagine in lizza per la foto dell’anno, è stata esposta nell’ambito della mostra Resilient, a cura di Alessandra Mauro, la scorsa primavera a Milano presso la galleria Forma Meravigli.

Marco Gualazzini (Parma, 1976) nel suo lavoro cerca di testimoniare in che modo il continente africano reagisca ai problemi e alle crisi che lo flagellano con una capacità di resilienza straordinaria e insieme drammatica. Le immagini in mostra sono il frutto di un lungo lavoro di quasi dieci anni che hanno portato l’autore ad esplorare l’Africa alla ricerca di storie e vicende inedite

Le foto dei reportage realizzati da Marco Gualazzini in Africa dal 2009 al 2018.

Attualmente CIME rappresenta uno dei partner più importantidella Fondazione World Press Photo ed ha organizzato ben quattro tappe italiane della mostra WPP 2019: Bari, Palermo, Torino e Napoli.
“L’incontro fra WORLD PRESS PHOTO e il MANN – spiega Vito Cramarossa, presidente di CIME – celebra il connubio perfetto tra storia, arte ed attualità. Siamo onorati che l’edizione 2019 sia ospitata nelle sale di uno dei musei più importanti d’Italia, dove napoletani e tanti turisti potranno ammirare immagini che tracciano uno spaccato della nostra storia contemporanea.
Sono 144 foto ovvero 144 finestre sul mondo che raccontano avvenimenti lontani da noi solo geograficamente, ma che ci portano a riflettere e a riposizionarci rispetto alla nostra quotidianità”.

Le foto vincitrici di quest’anno sono state scelte tra i 78.801 scatti di 4.738 fotografi che hanno partecipato al concorso da 129 paesi diversi

Ogni anno, migliaia di fotoreporter delle maggiori testate editoriali internazionali come National Geographic, BBC, CNN, Le Monde, El Pais si contendono il titolo nelle diverse categorie del concorso di fotogiornalismo: Contemporary Issues, Environment, General News, Long-Term Projects, Nature, Portraits, Sports, Spot News. Obiettivo aggiudicarsi l’ambito premio ed un posto in questa mostra.

L’esposizione presenta le 144 foto finaliste selezionate tra le immagini che hanno raccontato il 2018. Naturalmente, è esposto lo scatto vincitore del World Press Photo of The Year 2019: si tratta di Crying Girl on the Border di John Moore (Agenzia Getty Image).

 

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