“L’entertainment vuole la faccia e io voglio che esca solo la musica. Sono un musicista e voglio che la gente mi ascolti”. Così si descrive Vegas Jones, per gli amici Teo, 25 anni, rapper di Cinisello Balsamo periferia di Milano che arriva a pubblicare il primo disco per la Sony Music Italy questa settimana. Si chiama “La bella musica” ed è volutamente aperto a tutti i tipi di pubblico. “Questo disco – racconta – è la mia vita, sono un ragazzo di periferia e non avevo niente quando sono partito. Sto realizzando un sogno e se mi sono fatto rispettare dalla mia compagnia, prima e dalla mia classe e quartiere poi, oggi voglio essere ascoltato da tutta l’Italia che è interessata alla musica, senza distinzioni”.
Possono sembrare affermazioni di buon senso, ma nell’ambiente rap sono un’apertura straordinaria. Vegas (i fan lo chiamano Veggie), si è sempre sentito diverso dagli altri: “E questa diversità la incoraggio, voglio che la gente ascolti e dica: oh, cavolo lui fa una cosa diversa rispetto agli altri rapper, magari ci riesco anche io, voglio fare come lui. Non serve cercare di assomigliare agli altri”.
Vegas Jones ha collaborato con artisti del calibro di One Republic, Gemitaiz, Maneskin, Emis Killa, Madman, Baby K, Jake La Furia, Guè Pequeno, Nitro e Nayt. L’artista di Cinisello ha collezionato milioni di stream con i suoi ultimi brani, a novembre 2018 è uscito “Bellaria: Gran Turismo“, repack del fortunato disco “Bellaria”, con 7 tracce inedite tra cui “Pelle D’Oca” e “1000 Domande” per un totale di oltre 18 milioni di stream.
“Rispetto a Bellaria, sono evoluto. Non sono cambiato, sono sempre io che racconto storie e quando passa un anno e mezzo devi essere bravo e scaltro a crescere in fretta in questo business“, ci ricorda.
Nel nuovo disco tanti temi, tutti riconducibili al loro autore: “Racconto la mia storia, cerco di essere il più chiaro possibile. Ecco perché mi sento cresciuto ascoltando il disco… è un briefing della mia vita ed è una delle poche cose che mi dà soddisfazione”.
Il predominio della sfera sociale, come nel brano “Today” sulle morti sul lavoro, il riscatto, il rapporto con i fan e la voglia di emergere incalzano a più riprese tra le nuove tracce.
Il titolo del disco porta con sè molti significati, in primis la purezza, quella della musica scritta e suonata per passione, quella che ascolti anche in camera da solo, senza aver bisogno di altro. “La Bella Musica” contiene 13 brani inediti tra cui il brano “Puertosol” che, pubblicato a luglio 2019, ha fatto da ponte nel passaggio tra il passato e il presente con l’approdo al nuovo disco.
Per la creazione dell’album Vegas Jones si è avvalso dei suoi produttori storici come Boston George, Joe Vain, Kid Caesar e Andry The Hitmaker, a questi si aggiunge una speciale collaborazione con Merk & Kremont sulla produzione del brano “Follia del Mattino”. “Follia del Mattino” ha la produzione di Merk & Kremont e un particolare mix di sonorità che richiamano in sottofondo i ritmi caraibici intrecciati al battito della periferia.
Il disco contiene un unico feat. con Fabri Fibra, sul brano “Presidenziale”, un testo che si rifà a uno slang tutto americano.
“La speranza è di essere preso sul serio come Ultimo che viene comunque dall’urban – dice riferendosi all’ex compagno di squadra all’etichetta Honiro – ma è un lavoro che richiede dedizione e passione. Ma ci credo, io stesso ascolto qualsiasi cosa che mi piaccia che è l’obiettivo della musica. Il mio sogno è distruggere le barriere anche se a volte sono giuste perche sono frivole le cose che spesso si sentono nel rap. Eppure ognuno nella sua generazione le ha vissute. Quindi il mio obiettivo non è fare soldi, ma arrivare a vendere e raccogliere tanta gente live che venga a sentirmi”.
Con un unico featuring nel disco nuovo sa di essere in controtendenza: “Ma avevo bisogno in tutti i pezzi di strofa e ritornello tutte per me per esprimermi. Su ‘Presidenziale’ ho sempre pensato a lui. So farmi da parte quando serve. Anche nei social so non espormi, è un attimo sbagliare e scrivere qualcosa che ti si ritorce contro. Nella vita serve anche tener la bocca chiusa quando ce n’è bisogno”.
L’unica via che vede davanti a sè è migliorarsi con la musica: “Devo ancora migliorarmi e devo crescere, sono sempre concentrato solido ed è un atteggiamento che ripaga col tempo, perché oggi se fai il pagliaccio ci metti cinque secondi a svoltare. Però fra dieci anni voglio potermi ascoltare, guardarmi indietro e riconoscermi. Finché la gente sarà la mia ispirazione, credo di essere sulla strada giusta. Conduco ancora adesso una vita semplice, frequento i miei amici, sono la voce del mio quartiere e non c’è nulla che mi divida dai miei fan”.
Sa bene Teo che dal 2016 le cose per i rapper italiani sono cambiati, che c’è un’onda favorevole che li sostiene. “Ma siamo al massimo una ventina che hanno questo tipo di successo, bisogna sempre mettere la musica al primo posto”.
Oggi che ai festival internazionali chiamano dei rapper italiani, per Vegas Jones si potrebbero aprire anche le porte dell’estero: “Però per il momento è un sogno, preferisco fare un passo alla volta per quanto mi riguarda sono concentrato sull’Italia. E sulla verità: il vero paga sempre e ti rende felice”.
Il difetto dell’arte di cui parla nel brano ‘Today’ si riferisce all’incognita degli effetti dell’arte, ed è uno dei punti di vista più originali di tutto il disco: “Come è successo a Tupac o Notorious BIG. sono andati via prima del tempo e non hanno saputo che effetto hanno avuto alla distanza. La vita dell’artista non è mai molto semplice. Io stesso ho giornate intere in cui parlo, scrivo, penso e ci perdi la testa…Il difetto dell’arte è che non potrai mai sapere come va a finire”.
Ai giovani fan suggerisce di non appiattirsi e lottare per i propri sogni: “Voglio essere un esempio di chi ce l’ha fatta. Però chi vuole fare questo mestiere deve saperlo fare. La base del rappare è di base fare rime, poi puoi anche non rappare nelle tue canzoni, ma il cuore con cui dici le parole che deve arrivare alla gente e quando mi piace un artista mi piace lo spirito. La base tecnica conta, non deve passare l’idea che il personaggio è più importante. Per questo sono molto appassionato dell’America e della storia del rap americano. Per me è come se studiassi la storia di volta in volta, la conosco, la studio tutti i giorni e serve per fare arte con spirito”.
Venerdì 8 novembre partirà anche il tour instore di Vegas Jones, che farà tappa in tutta Italia: Varese (8.11), Monza (8.11), Milano (9.11), Como (9.11), Padova (10.11), Mestre-Venezia (10.11), Roma (11.11), Frosinone (11.11), Senigallia (12.11), Pescara (12.11), Napoli (13.11), Salerno (13.11), Cagliari (14.11), Bari (15.11), Lecce (15.11), Bologna (16.11), Palermo (18.11), Messina (19.11), Catania (19.11), Firenze (20.11), Lucca (20.11), Genova (21.11), Torino (21.11).