29 Ottobre 2019

Un festival di tecnologia per i 160 anni del Politecnico di Torino

La prima edizione da giovedì 7 a domenica 10 novembre 2019. Sedi diffuse e circoli culturali tutti coinvolti in città.

29 Ottobre 2019

Un festival di tecnologia per i 160 anni del Politecnico di Torino

La prima edizione da giovedì 7 a domenica 10 novembre 2019. Sedi diffuse e circoli culturali tutti coinvolti in città.

29 Ottobre 2019

Un festival di tecnologia per i 160 anni del Politecnico di Torino

La prima edizione da giovedì 7 a domenica 10 novembre 2019. Sedi diffuse e circoli culturali tutti coinvolti in città.

Nel 160° anniversario della sua fondazione, dal 7 al 10 novembre 2019, il Politecnico di Torino organizza un Festival dedicato a tecnologia e società.
Sarà una grande occasione di incontro tra università, cittadini, imprese, pubblica amministrazione e terzo settore per informarsi e riflettere sulle grandi sfide di una società sempre più tecnologica.

Il Festival della Tecnologia sarà un evento diffuso che, a partire dai campus del Politecnico, coinvolgerà numerosi poli culturali in città. La sede principale sarà la Sede Centrale del Politecnico, in Corso Duca degli Abruzzi 24).

L’area circostante di Corso Duca degli Abruzzi (Piazzale Duca d’Aosta) sarà dotata di strutture geodetiche che convergeranno in un Villaggio della tecnologia, che sarà animato da laboratori, eventi per le scuole e le famiglie e sarà completata da un area dedicata alla ristorazione con un’offerta di street food.

La splendida e prestigiosa sede della Scuola di Architettura del Politecnico, il Castello del Valentino, sarà l’altra location principale del Festival e ospiterà eventi e dibattiti nel suo Salone d’Onore.

Tra le altre sedi di eventi e incontri:

  • Circolo dei Lettori – Il centro culturale torinese, sostenuto dalla Regione Piemonte, ha raccolto fin da subito la sfida proposta dal Festival della Tecnologia diventandone partner. La sede di Via Bogino 9 a Torino sarà il punto di riferimento del Festival in centro città, con incontri e dibattiti incentrati sulla tecnologia e la narrativa;
  • Piazza Castello – Il cuore del centro di Torino, che ospiterà un’installazione, un info point e uno spazio con la possibilità di seguire in video collegamento alcuni degli eventi principali del Festival;
  • OGR-Officine Grandi Riparazioni – Monumento della storia industriale torinese, le antiche officine ferroviarie si sono trasformate in un nuovo centro per la cultura e l’innovazione a Torino. Le Officine Grandi Riparazioni diventeranno sede del Festival il 9 novembre con una giornata di grandi eventi nella sala ex-Fucine;
  • Altre sedi in città per il programma del Festival Diffuso, dal Museo Nazionale del Cinema alla Cavallerizza Reale di Torino, dal Museo del Fantastico e della Fantascienza al Museo della Radio e della Televisione Rai, al Polo del ‘900 e al Museo dell’Automobile.

l Politecnico, infatti, considerando il ruolo decisivo che la tecnologia ha assunto in tutti gli ambiti della vita umana – dalla salute all’ambiente, dai rapporti personali alla stessa democrazia – ha deciso di organizzare una rassegna di ampio respiro per offrire alla cittadinanza una riflessione articolata, inclusiva e accessibile sul sempre più importante tema del rapporto tra tecnologia e società. Durante il Festival, oltre a discutere delle più recenti innovazioni tecnologiche, si metteranno in luce le radici tecnologiche dell’Italia (con l’auspicio che i grandi risultati del passato, oltre che del presente, possano essere d’ispirazione per il futuro), si discuterà delle implicazioni  – ambientali, etiche, sociali, economiche e geopolitiche – di scelte riguardanti grandi temi tecnologici come l’intelligenza artificiale, l’energia, i trasporti e le telecomunicazioni, e più in generale ci si interrogherà su come governare la tecnologia nell’interesse della collettività.

Il Festival coinvolgerà oltre trecento relatori che parteciperanno a un ricchissimo calendario di incontri – lezioni, dibattiti, laboratori e mostre – caratterizzati da un approccio fortemente interdisciplinare a cui contribuiranno anche i linguaggi della narrativa, del cinema, della musica e delle arti figurative. Verranno inoltre offerti laboratori e momenti didattici, alcuni dei quali specificamente pensati per le scuole primarie e secondarie.

MISSION“Il Politecnico intende massimizzare il suo impatto sulla società ancor più di quanto non abbia fatto in passato e uno dei modi per farlo – a fianco di didattica, ricerca e trasferimento tecnologico – è proprio promuovere occasioni di confronto e di approfondimento su temi di grandi rilevanza, aperti a tutti i cittadini. Il Festival della Tecnologia è il contributo che il Politecnico vuole dare alla sua Torino, al Piemonte e al Paese in occasione del nostro 160° compleanno, un tassello della strategia complessiva di condivisione della conoscenza e di ruolo civile dell’Ateneo”, spiega il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco.

Aggiunge il Delegato del Rettore per la Cultura e la Comunicazione Juan Carlos De Martin: “Le radici tecnologiche di Torino e del Piemonte, che risalgono indietro nei secoli, rappresentano non solo la leva fondamentale per assicurare la prosperità economica presente e futura del nostro territorio, ma anche una risorsa importante per articolare una riflessione approfondita e fortemente interdisciplinare su quella che è l’aspetto decisivo del nostro periodo storico, appunto, la tecnologia. Ci sembra importante affiancare alle fabbriche, delle macchine e degli algoritmi – che è cruciale continuare a padroneggiare e promuovere – anche approfondimenti che ci diano gli strumenti per mettere lo sviluppo tecnologico al servizio della società nel suo complesso, anche in vista delle sfide che dovremo affrontare nei prossimi anni e decenni”.

PROGRAMMA – Il Festival si apre giovedì 7 novembre con il conferimento della Laurea ad honorem in Ingegneria Gestionale al Premio Nobel Joseph Stiglitz, che terrà una lectio intitolata Tecnologia e diseguaglianza; alla cerimonia seguirà lo svelamento della statua di Quintino Sella, uno dei fondatori del Politecnico, che trova una nuova e più importante collocazione proprio in occasione del Festival; chiuderà la giornata inaugurale il concerto del Coro PoliEtnico del Politecnico e del Giorgio Li Calzi Jazz Ensemble.

Venerdì 8 novembre, protagonisti gli studenti del Politecnico, che dialogheranno con John Elkann, ex-allievo del Politecnico, sui temi della rivoluzione tech del settore automotive, ma anche, più in generale, dell’impatto della tecnologia sulla società; il grande chef Ferran Adrià parlerà del rapporto tra cibo e tecnologia, nel quadro del progetto Coffee Sapiens, promosso da Lavazza e dalla elBulli Foundation di cui è Presidente; mentre Alessandro Baricco si interrogherà su cosa ha guadagnato e cosa ha perso l’uomo con la rivoluzione digitale e l’astrofisica Ersilia Vaudo Scarpetta racconterà lo spazio, ma anche i “superpoteri” che la scienza può regalare, in particolare alle donne.

Di spazio si parlerà anche sabato 9 novembre con Samantha Cristoforetti, a cui il Politecnico conferirà la Laura ad honorem in Ingegneria Aerospaziale, e che per l’occasione terrà una lectio intitolata: Esplorazione umana dello spazio: sfide tecnologiche. Samantha Cristoforetti interverrà anche alla Convention Alumni PoliTO, organizzata dall’Ateneo e dalla sua Associazione di ex-allievi: per la prima volta aperta al pubblico, un’occasione di incontro tra – e con – gli alumni PoliTO per dar vita a una community coesa e creativa.

Gli occhi della città è il titolo del panel con il docente di Harvard Antoine Picon, l’architetto e docente del MIT Carlo Ratti e l’architetto e docente cinese Zhang Li, che sabato racconteranno come gli edifici diventino quasi creature vive, capaci di interagire tra loro e con i cittadini grazie alla tecnologia. L’incontro sarà l’occasione per presentare i temi della Biennale di Shenzhen, curata dal Politecnico di Torino (South China-Torino Lab, con l’università cinese SCUT) e Carlo Ratti.

Uno dei protagonisti della giornata di domenica 10 novembre sarà Piero Angela, che terrà una lectio dal titolo Tecnologia, cultura e informazione, dedicata all’importanza della diffusione delle conoscenze scientifiche. Di libertà e dipendenze, poi, parlerà il saggista bielorusso Evgeny Morozov, che si chiederà se le piattaforme digitali e i servizi algoritmici incrementino la nostra autonomia oppure producano nuove e pericolose dipendenze.

Il Festival si chiuderà con un incontro che vuole tirare le fila della quattro-giorni di dibattiti e riflessioni condivise: un Processo alla tecnologia che vedrà confrontarsi il Rettore dell’Università degli Studi di Torino Stefano Geuna, il Presidente del CNR Massimo Inguscio, il Direttore Generale dell’Istituto Italiano di Tecnologia Gianmarco Montanari, la docente di Filosofia della Scienza Simona Morini e il Rettore del Politecnico Guido Saracco.

In un festival dedicato alla tecnologia, le sue applicazioni più avveniristiche non possono che essere un tema di primo piano. Si parlerà, infatti, di mobilità intelligente e infrastrutture: Roberto Casati, direttore dell’Institut Jean Nicod di Parigi, racconterà come cambia il nostro rapporto con l’ambiente circostante a causa della sempre maggiore diffusione dei navigatori GPS; i veicoli a guida autonoma saranno oggetto di analisi di Marco Pavone dell’Università di Stanford; il Presidente del CDA delle Ferrovie dello Stato Gianluigi Castelli analizzerà le trasformazioni in atto nel settore delle infrastrutture, non solo materiali ma anche immateriali, del nostro Paese; e ancora, Ciro Cattuto, Alessandro Vacca e Marzia Rango dello IOM delle Nazioni Unite esploreranno le possibilità di sistemi di trasporto più rispettosi dell’ambiente.

La mobilità sostenibile, del resto, è un tema particolarmente attuale in un mondo segnato dal cambiamento climatico. Proprio di questo parleranno il climatologo Luca Mercalli e il Presidente del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici, Antonio Navarra. Mentre Carlo Petrini porterà la sua testimonianza sull’importanza della tutela della Terra Madre e il Rettore Guido Saracco terrà una lectio sulla lotta ai cambiamenti climatici a 360 gradi, toccando etica, politica, formazione, scienza e tecnologia

Le cosiddette tecnologie “low tech”, inoltre, sono al centro dell’attività del ricercatore olandese Kris De Decker, che esplora le possibilità di una ricerca indipendente su tecniche e sistemi semplici, di ridotto impatto ambientale e accessibili a tutti. Sempre di accessibilità, e in particolare di tecnologia accessibile per persone con disabilità, si parlerà con Paolo Ariano (Istituto Italiano di Tecnologia) e l’ideatore di Hackability Carlo Boccazzi Varotto.

Anche un tema di frontiera come la modificazione genetica sarà trattato al Festival, con l’incontro Riscrivere i genomi: promesse e sfide dell’era CRISPR, con la docente dell’Università IULM di Milano Anna Meldolesi.

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