Installata dallo scorso aprile a Venezia, la 193 Gallery continua il suo ciclo di mostre Colore e Materia con la sua seconda parte intitolata Tratti da ricordare (“Traits to remember”): l’estetica e la politica dei ritratti neri. Attraverso la pratica del ritratto, gli artisti Sesse Enlangwe, Idris Habib e Bara Sketchbook realizzano un lavoro di memoria celebrando il corpo nero. I ritratti di persone di colore sono rari e spesso emarginati nella storia dell’arte. Eppure molto presenti nella società, ma questa interculturalità non si riflette fedelmente nelle arti visive prima degli anni ’50. Il genere del ritratto, infatti, si è molto evoluto in pittura con il notevole e prezioso contributo in particolare dei maestri europei, ma il suo sviluppo è avvenuto a scapito dei corpi neri.



Tutti e tre provenienti dall’Africa occidentale e operanti lavorativamente tra Africa e Stati Uniti, Sesse Enlangwe, Idris Habib e Bara Sketchbook catturano uno sguardo, un’emozione. Con questo corpus di opere, la mostra crea una nuova iconografia contemporanea della comunità africana e della sua diaspora.









SESSE ELANWE NGESELI
Con sede negli Stati Uniti, Sesse Elangwe viene dal Camerun e più specificamente dalla sua area di lingua inglese in conflitto dal 2016. I suoi dipinti sono un forte riflesso della vita quotidiana, delle sue esperienze, speranze e aspirazioni nella società. Il suo lavoro sottolinea il rapporto inseparabile tra l’esistenza umana e le conversazioni. Fa luce anche sui nostri desideri. Senza queste conversazioni, il mondo sarebbe fermo. La sua arte può essere vista come un invito all’azione in cui gli spettatori si impegnano in pensieri e conversazioni positive per liberare la società.
IDRIS HABIB
Artista americano di origine ghanese la cui sperimentazione con i materiali illumina i suoi bellissimi ritratti. Il lavoro di Idris Habib è fatto di cultura, vibrazione, consistenza e audacia. Potente e impegnato, il suo lavoro mette in discussione l’immagine dell’afroamericano. In effetti, Idris cerca di promuovere il “normale” afroamericano che non è né un’icona né una superstar né un martire. Il suo lavoro è potente e coinvolgente e la sua tecnica creativa porta una successione di ritratti liberi che sembrano giocosi, espressivi e profondi allo stesso tempo.
BOZZA BARA
L’unicità del lavoro di Bara Sketchbook risiede nella sua eredità nigeriana e sierraleonese che tenta di incorporare nei suoi ritratti esplorando i sentimenti interiori ed esteriori dei suoi soggetti. Nello spirito sinestetico dell’artista, ogni emozione è legata a un colore. Attraverso i loro vestiti e le loro pose, cerca di catturare il
sottigliezze del suo popolo. Le loro tonalità della pelle sono spesso raffigurate in due tonalità, blu o viola. Il primo rappresenta ciò che viveva la sua gente. Il secondo è usato per rivelare la ricca eredità del passato della sua gente e la bellezza che riserva il futuro.
193 Gallery Venezia, da martedì a domenica (ore 10-19)
Dorsoduro, 556,
30123 Venezia VE, Italia
+39 348 257 68 78
Fotoservizio di Guy Hofman per The Way Magazine-Venezia