16 Ottobre 2023

The Who, mostra sui 60 anni

Alla Biffi Arte di Piacenza una cavalcata nelle epoche del rock geniale. Ce ne parla la curatrice, Eleonora Bagarotti.

16 Ottobre 2023

The Who, mostra sui 60 anni

Alla Biffi Arte di Piacenza una cavalcata nelle epoche del rock geniale. Ce ne parla la curatrice, Eleonora Bagarotti.

16 Ottobre 2023

The Who, mostra sui 60 anni

Alla Biffi Arte di Piacenza una cavalcata nelle epoche del rock geniale. Ce ne parla la curatrice, Eleonora Bagarotti.

Il gruppo inglese The Who si sta preparando a festeggiare i sessant’anni di carriera e a Piacenza, alla galleria Biffi arte, la giornalista e scrittrice Eleonora Bagarotti ha dato vita alla mostra “The kids are alright” 60 anni di The Who, alla Galleria Biffi Arte di Piacenza. Autrice di diverse pubblicazioni dedicate al mondo della musica “The Who”, “Le canzoni di Tom Waits”, “Elvis Costello”, “Tommy The Who”, tanto per citare qualche titolo, e l’ultimo uscito un mese fa “100 anni di Maria Callas.

Nei ricordi di chi l’ha conosciuta”, in modo particolare con gli Who ha segnato il suo percorso personale e professionale. Legata da una profonda amicizia a Pete Townshend, è riuscita nell’impresa di dedicare loro una mostra qui in Italia. Rigorosamente in divisa da Who, con tanto di logo della RoyalAir Force, ha fatto con noi il punto della situazione. 

Com’è nata questa idea?

L’idea della mostra è nata dalla mia lunga passione per gli Whoche nel 2024 compiranno sessant’anni di carriera. Quest’anno però già festeggiano i cinquant’anni del capolavoro “Quadrophenia” che, come tu ben sai, oltre ad essere una rock opera uscita in doppio album nel 1973, nel 1979 diventerà anche un film affermando senza alcun dubbio che è entrato nel mito,oltre che musicalmente anche iconicamente, soprattutto per quanto riguarda in particolare il movimento mod.

Possiamo affermare che si stratta in assoluto della prima mostra dedicata agli Who?

Sì, assolutamente, perché sugli Who fecero in Inghilterra, specialmente negli anni in cui il loro nome era più forte, diciamopure così, delle convention di fans e proprio in quel frangente c’erano esposte locandine o immagini, ritagli di giornale. Eranopiù che altro luoghi di festa, c’era magari una cover band che incontrava questi fans e allora facevano delle cose dedicate. Però, l’unico che, sempre in Inghilterra, fece una sorta di installazione è un fan degli Who – che andai a vedere – ma si trattava di una mostra più che altro dedicata al mod, quindi, sicuramente c’eranogli Who ma entrando scoprivi che c’era la foto dei Kinks, che c’era la parete degli Small Faces, insomma un po’ come quando la ONO Gallery anni fa fece una bellissima mostra fotografica dove però c’erano una ventina di foto di cui due degli Who. Diciamo che così monotematica non è mai stata fatta, soprattutto con opere d’arte e con questa visione più globale. E quindi, da questo punto di vista sì, il nostro è un primato.

Entriamo nei dettagli?

Direi che la mostra è una sintesi, un percorso fatto di dialogo tra memorabilia, e tra queste spuntano in particolare la vespa originale del film “Quadrophenia”, l’unica originale perché le altre furono camuffate per questioni stilistiche ma erano comunque tutte vespe già della fine degli anni ’70 mentre questa esposta è proprio l’unica originale, un pezzo davvero molto importante. Poi si aggiunge il flipper personale degli Who, di proprietà di Mariano Freschi, sul quale la band scaricava le tensioni durante le registrazioni. Ne approfitto per ringraziare tutti gli artisti che hanno partecipato con le loro opere, i collezionisti e naturalmente l’ufficio londinese degli Who che ci ha concesso l’utilizzo dei diritti per esporre foto ufficiali e foto inedite.

Ad esempio?

Esistono foto inedite che spesso si trovano su Facebook e questesono state scelte da noi seguendo un criterio estetico el’importanza legata all’evento, tra queste direi che ci sono quattro immagini del 1972 a Roma che ci ha dato Filippo De Orchi. Ci sono anche due immagini del 1974 di un concerto visto da Carlo Massarini che è stato nostro ospite il 14 ottobre scorso. E poi alcuni artisti legati per la passione della musica e per il gruppo degli Who che hanno realizzato espressamente per la mostra dei lavori, delle installazioni e dei dipinti, tra questi Maria Assunta Carini, Silvia Rastelli, Marco Botti, Francesco Cervelli, Andrea Clanetti, Gianluigi Colin, Danilo Filios, Marcel Huppauff, Francesca Orelli, Natalia Resmini, Corrado Sassi, Scimon e Matt Dillon.

Quel Matt Dillon?

Sì. Dillon ci ha prestato tre opere, lui è stato nominato in un brano degli Who che si intitola “After the fire” (Ho visto Matt Dillon in bianco e nero / I saw Matt Dillon in black and white. Non c’è colore nei ricordi / There ain’t no color in memories. Ha guidato la Harley di suo fratello attraverso la TV / He rode his brother’sHarley across the TV). Abbiamo Kosmo Vinyl che è un altro personaggio importante per la musica londinese anni ’70 e ’80, collaboratore dei Clash, e poi abbiamo Mauro De Silvestre che è un pittore e scenografo di film importanti tra cui alcuni di Abel Ferrara. Una miscellanea di opere artistiche ma soprattutto fotografiche perché ci sono anche due immagini fotografiche artistiche di Pete Townshend di Francesco Cabras. C’è volutamente questo dialogo tra immagini storiche più rare che immortalano una fase, un decennio, che serve a noi per raccontare la storia del gruppo ma anche immagini e opere con uno stile artistico espressivo di forte stampo culturale. Questo perché volevamo sottolineare non solo l’aspetto musicale che è il più affascinante indubbiamente, più noto degli Who, ma anche il rapporto tra estetica ed arte che è sempre stato presente, sia sulle copertine dei loro album che in molte altre realizzazioni e produzioni discografiche; anche concerti dal vivo. 

Tributi già partiti: BECAUSE THE NIGHT 2023 – RITRATTI SENZA POSA
MOSTRA FOTOGRAFICA DI ANTONIO VISCIDO si è tenuta in estate all’ex Tipografia Istituto Geografico Militare di Firenze. Questo è uno scatto che ritrae Roger Daltrey.
Universal Music ha celebrato nel 2023 il mito The Who con l’uscita di un concerto live in vari formati. Il 6 luglio 2019 gli Who suonarono al Wembley Stadium di Londra per la prima volta in quarant’anni. Il concerto fu l’unica data britannica del loro “Moving On” tour e l’esibizione vide la band accompagnata da un’orchestra di oltre 50 elementi eseguire classici tratti da Quadrophenia, Tommy, Who’s Next, Who Are You e da WHO, il loro ultimo album a tredici anni dal precedente Endless Wire
The Who With Orchestra Live At Wembley è disponibile in varie edizioni:  triplo vinile nero, doppio CD / Blu-Ray con audio remixato in Dolby Atmos e 5.1 e CD con gli highlight del concerto. Tutti i formati presentano un booklet con foto inedite dello spettacolo.

Il pubblico come ha risposto? 

Vengono molte scolaresche, la mostra sta sinceramente andando bene, vengono soprattutto persone da altre città, non solo limitrofe ma anche abbastanza lontane, abbiamo avuto visite dalla Francia, persone di passaggio da Ginevra, Napoli, moltissime dall’Emilia, Firenze, Roma. Diciamo che è una mostra abbastanza unica, e questa passione nei confronti degli Who, che contraddistingue in Italia alcuni appassionati di musica e giornalisti, fa si che Piacenza sia diventata anche un po’ un punto di ritrovo e questo credo siabello. La mostra prosegue fino al 5 di novembre, sono anche possibili visite guidate su prenotazione. Si può tranquillamente fare riferimento alle pagine social.

Il catalogo è una piccola opera d’arte?

Per me è importante perché il ricavato della vendita del catalogo della mostra sarà devoluto al Teenage Cancer Trust progetto benefico supportato da Roger Daltrey e Pete Townshend. Ancora il mio ringraziamento per la realizzazione di tutto questo alla benevolenza di Pete Townshend e alla preziosa collaborazione di Francesco Cabras e Gabriele e Marco Zatterin.

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Enzo Latronico

Sceneggiatore e giornalista, laureato in Scienze dell’educazione e della formazione, Enzo Latronico è il nostro esperto del grande schermo. Ha diretto per il Ministero per i Beni e le attività culturali, il docu-movie "A memoria d'uomo" e ha sceneggiato il film “Solo di passaggio”. Autore dei libri "Ugo Pirro. Indagine su uno sceneggiatore al di sopra di ogni sospetto", “La settima arte della seduzione”, “Gli attori mangiano per finta” e “Quando c’era Maciste”. Fondatore del blog/magazine cinemascritto.wordpress.com, è un appassionato studioso della cinematografia di James Bond. – “Nel guardaroba di un uomo non dovrebbe mai mancare uno smoking”
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