In un palazzo del Cinquecento nella zona delle basiliche a Milano ha aperto un nuovo ritrovo per appassionati di tè e dintorni. In realtà è solo il secondo posto in città dove si possono acquistare e degustare tè in loco, anche se qui c’è molto di più che una semplice somministrazione. Ci si sente avvolti in un’atmosfera serena e ovattata, per merito dell’imprenditrice che ha aperto Teacup qualche mese fa, Lavinia Stefanini, vera appassionata di tè dal mondo.
Ci si arriva dalla Basilica di Sant’Ambrogio (via Caminadella 18) e ci si immerge in una dimensione quasi onirica creata dalla fondatrice che predilige il viola e Isola Design Studio, un team che di gusto ne sa eccome. Come si vede in foto le pareti del posto rivelano piccole esposizioni d’arte che hanno a che fare con la “materia”, come anche gli oggetti nelle vetrinette, fatti a base di tè da artigiani che Lavinia scopre di tanto in tanto.
Da Teacup si possono gustare in loco, oppure acquistare per il consumo domestico, oltre 100 varietà differenti, suddivise in Ordinary, Premium e Rarity. Una ricca carta, dunque, che è frutto dell’attenta selezione di Lavinia, alla ricerca delle migliori varietà e delle differenti modalità di preparazione e di servizio, che permettono di valorizzare al meglio le caratteristiche di questa bevanda.
Ma Teacup non è soltanto tè: la carta offre anche una ricca varietà di Rainbow Latte, ovvero cappuccini di superfoods, realizzati su richiesta anche con latti vegetali. Tra le proposte del tea bar creativo non possiamo non citare i cappuccini a base di tè, e i dolci di ogni tipo, adatti a tutti: vegani, gluten free e senza lattosio, la cui ricetta è appositamente elaborata per non sovrastare la ricchezza del profilo aromatico di tè e infusi.
Questo posto è una “sala da tè”: con le sue pareti bianche e nereche creano curiosi effetti optical, e le insegne al neon viola che contrastano con il soffitto a cassettoni cinquecentesco, Teacup si rivela subito come un mondo parallelo, ispirato alla fiaba di Alice nel Paese delle Meraviglie, alle atmosfere del cinema espressionista tedesco, allo stile tra il giocoso e il misterioso di molte pellicole di Tim Burton.
Fotoservizio interni: Mario Zanaria