Taste of Milan ha nuovamente portato in città laboratori, chef star e assaggi di menu e raffinatezze alla portata di tutto il grande pubblico. Quattro giorni di raffinatezze gastronomiche nel cuore della Milano che guarda verso il cielo, sotto i grattacieli di Porta Nuova. Ma qual è stata l’eredità lasciata da questo evento?
Quattro prodotti, quattro artigiani che hanno sperimentato qualcosa di nuovo, o di nuovamente tradizionale. Quattro esempi che descrivono che per la creatività e la passione c’è sempre spazio, il mercato è severo ma non chiude le sue porte davanti a questo tipo di prelibatezze.
Il primo: il pestat di Fagagna, ovvero come una volta riuscivano a conservare ed insaporire i piatti. Lo produce il Casale Cjanor, terra friulana, attenzione al passato, artigianalità al passo con i tempi. In cosa consiste questa specialità, tutelata dal marchio dei Presidi di Slow Food? È un pesto di lardo fresco, macinato con verdure di campo, erbe aromatiche e spezie. Una leccornia da utilizzare come fondo di cottura, soffritto o da assaggiare da sola su un buon pane fragrante. Altro? Assolutamente. Salse, creme e cofanetti regalo che sono una vera delizia. Su tutti, la salsa dolce di peperoncino e lemongrass.
Il secondo: la gubana di Giusitta Teresa. Rimaniamo in Friuli, la più mitteleuropea delle regioni padane. Il suo dolce per eccellenza ha lo stesso carattere della sua terra. Tipico delle valli del Natisone, la Gubana di questa azienda è quella classica. Una pasta lievitata e semimorbida, ripiena e arrotolata, che abbraccia strati di frutta secca e ingredienti aromatici come noci, uva passa, pinoli, nocciole, cacao, limone, vaniglia. Il tutto bagnato (prima della cottura) da grappa, slivovitz e rhum. Una trionfo di sapore alleggerito dalla lievitazione, i delicati aromi delle acqueviti racchiusi nel forziere di pasta, con l’alcol evaporato in cottura. Muscolosa, gentile e irresistibile Gubana.
Il terzo: il gelato della Pasqualina. Originario della Bergamasca, da tempo ha superato il secolo di vita. La fondatrice Pasqualina ha passato la mano a diverse generazioni e ora la gelateria ha aperto un avamposto in centro a Milano. Più che interessanti i gusti portati al Taste: miele rosmarino e polline di poliflora, zabaione con distillato di mora selvatica, limone con basilico ligure, ma soprattutto un freschissimo fragola-peperone-peperoncino, un goloso mandorla variegata al caramello, con biscotti pasqualini alle mandorle e dulcis (in realtà poco dulcis ma piacevolmente amaricante) il pompelmo siciliano con birra artigianale.
Il quarto: l’olio OOXX. Non bisogna lasciarsi spaventare dall’acronimo inquietante. Sta per “Olive Oil eXtra eXperience”, ovvero un nuovo modo (di ultra lusso!) di conservare, distribuire e presentare in tavola il frutto dorato delle olive. Gli extravergini vengono selezionali in tutta la penisola e confezionati in mini bottiglie da 10 ml l’una. Ogni flaconcino corrisponde a circa una porzione. Questi flaconcini in assenza di luce e ossigeno, mantengono per tutta la loro vita commerciale una temperatura di 10-15 gradi, in modo da preservare al meglio la propria fragranza. E se non fosse abbastanza, possono essere portati in tavola in una futuristica oliera di design che mantiene in fresco per qualche ora l’olio anche fuori dal frigorifero. Uno sfizio davvero snob e per questo ancora più desiderabile.
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