Simone Ferrari, nuovo direttore creativo di X Factor, arriva dall’esperienza delle cerimonie olimpiche mastodontiche d’Oriente, quelle con tanti figuranti che nemmeno riesci a contare. Il 31enne showmaker lavora per la BWS di Marco Balich, il re degli eventi tv vincitore di un Emmy Awards e ha messo la sua firma alle Asian Aimag Games, le olimpiadi che hanno avuto come chiusura la notte Wondrous Wind, la cerimonia che ha fatto epoca. Era il più giovane regista olimpico al mondo, e ora è a Milano al teatro di Sky per dirigere i giovani partecipanti a X Factor.
Cosa pensavi di X Factor prima di farlo?
Pensavo che fosse un unicum nel panorama televisivo, aveva un’estetica immersa nel nero, opposto al prime time italiano generalista.
Senti responsabilità per questo nuovo impegno?
So di avere in mano dei sogni che vanno presi con rispetto, sono un accelleratore per loro, sono a loro disposizione. E sono anche sicuro che il lavoro di squadra li valorizzerà. Perciò ho voluto elementi del team di provenienza diversa, per cercare una costruzione che li esalti. La differenza è ricchezza.
Chi lavorerà con te?
Le tecnologie sono al servizio dello show e con i protagonisti faremo dei viaggi nel light design. Aaron Sillis è coreografo internazionale, un mago dell’arte del movimento, ha lavorato con Rihanna, Katy Perry, FKA twigs, Justin Bieber, Kylie Minogue, Mariah Carey e Leona Lewis. Nicolò Cerioni è uno stylist grandioso, a lavoro con Jovanotti, Laura Pausini ed Emma. Carolina Stamerra Grassi è direttore creativo dell’area grafica di X Factor e Lorenzo De Nicola ha il ruolo di assistente del direttore artistico.
Cosa ti sei immaginato del tuo mondo precedente in X Factor?
Vorrei portare nell’opening della prima sera un po’ del mio linguaggio, grandi masse e grandi numeri, performance lunghe. Infatti il primo numero durerà sei minuti con tanta gente.
Artisti internazionali ne arriveranno nel programma: Rita Ora, Sting e Shaggy e Jonas Blue con Lyam Payn. Con chi ti piacerebbe fare cosa?
Non so cosa è stato annunciato già quindi preferisco non rovinare la sorpresa.
Cosa ti ispira X Factor Italia?
Per me è lo show più figo del panorama italiano. Sono contenitssimo di avere questo palco con infinite possibilità: a volte cade addosso ai concorrenti, crea esso stesso diversi palchi, si rilanza. Ci permette di ideare sette episodi del live per performance diverse prima della finale. Ogni puntata avremo 10 cambi diversi di setting.
Sei giovane ma hai tanta esperienza nello showbiz. Cosa conta nella riuscita di un allestimento?
Se c’è una cosa che ho imparato è la contaminazione, il nostro team ha 4 proveniente diverse. Nick Cerioni allo styling, da varie avventure pregresse arriva Gigi Maresca alle scenografie. C’è poi Luigi Antonini alla regia e il light designer Ivan Pierri. Un’edizione che vorrei parlasse contemporaneo e creasse 12 personaggi forti. Il lavoro è davvero profondo e di spessore su ognuno dei concorrenti, noterete delle traiettorie dall’inizio alla fine. Alla finale dovranno essere delle superstar. Spero che vi sorprenderà.
In foto d’apertura, da sinistra: Gigi MAreca (scenografo) e Simone Ferrario (direttore artistico) di X Factor 12 versione italiana (foto copyright The Way Magazine).