Cuori agitati cantava Eros Ramazzotti proprio negli anni della massima fama dei Duran Duran in Italia. Per una notte, a Lido di Camaiore, sembrava essere tornati al 1985, niente apparentemente cambiato. Il quartetto inglese prossimo all’ingresso nella Rock n’ Roll Hall of Fame, definitiva consacrazione di una carriera ultra-quarantennale, si è presentato in ottima forma musicale al pubblico italiano. L’attesa era tanta per questo live de La Prima Estate, il festival che ha portato sullo stesso palco i Duran e i loro figli spirituali italiani, Bluvertigo. Non c’è stato incontro ravvicinato come in molti speravano, ma Morgan nel suo discorso alla folla (erano circa 6mila, di ogni generazione e provenienza) ha detto: ”Siamo come Dante e Virgilio: l’uno sprigionato dal fiume dell’altro, i Bluvertigo e i Duran Duran”.
Bastava questa confession a rendere speciale la serata. Il front-man monzese ce l’ha messa tutta per far da collante a una band che non suona insieme da parecchio con regolarità, qualche sbavatura perdonabile c’è stata. E per i Bluvertigo c’è sicuramente la riconferma di un repertorio acclamato che in Italia a livello compositivo almeno, ancora non ha eguali. “Sono come sono”, ”La Crisi” e ”Zero” non dimostrano i due decenni che hanno alle spalle. Si spera che questi precedenti illustri portino a una rifioritura di scrittura per Morgan, Livio, Andy e Sergio che meritano una seconda età feconda.
Alle 22,30 poi tutti giù dal palco a riprendere coi telefonini i maestri: Simon Le Bon, John Taylor (con nuovi bassi Dingwall che fanno la differenza nel suono della sezione ritmica di questo tour), Nick Rhodes e Roger Taylor hanno inaugurato il generoso set di due ore con lo sprint di ”The Wild Boys”.
Il concerto della band inglese con le loro grandi hits che resistono perfettamente al tempo che passa, ha avuto anche un momento di riflessione quando Simon Le Bon ha dedicato “Ordinary World” al popolo ucraino: ”Proprio mentre pensavamo che col Covid fosse finito l’incubo arriva al sofferenza inimmaginabile dei nostri amici in Ucraina”. Le Bon ha anche stoppato l’inizio della ballata del 1993 per proseguire nel suo significativo e toccante discorso.
La terza giornata de La Prima Estate, il festival per music lovers che D’Alessandro & Galli ha ideato e prodotto al Parco BussolaDomani al Lido di Camaiore in Versilia, ha visto ieri quindi una combinazione artistica storica che in qualche modo ha coinciso anche negli intenti. Morgan ha confessato alla folla al termine dell’esecuzione di ”Decadenza”: “Che delusione la decade della decadenza, mi sembra che non sia cambiato nulla. In 30 anni le cose sono peggiorate”.
Mentre i Duran Duran si sono ripresentati in Italia (la data di ieri era l’unica data nazionale) in occasione dei 40 anni di “Rio”, l’album che sancì il loro grande successo da cui hanno riletto anche la fan-favourite ”Hold Back The Rain” oltre ai singoli mitici come ”Save a Prayer”, ”Hungry Like The Wolf” e ”Rio”.
In alcuni passaggi, soprattutto delle nuove canzoni di ”Future Past” le distanze con i Bluvertigo sembravano accorciarsi. L’intro di ”Velvet Newton”, la potenza di ”Tonight United” prodotta da Giorgio Moroder e migliorata decisamente su scala live, starebbe bene in un album electro-pop di qualsiasi formazione current con aspirazioni indie.
“Una sorta di congiunzione astrale ci ha permesso di riunirci per introdurre dal vivo la band che più ci ha ispirato nella nostra carriera” ha dichiarato il tastierista Andy dei Bluvertigo poco prima di salire sul palco. I Bluvertigo, capitanati da Morgan, hanno presentato una scaletta ragionata di loro grandi successi degli anni 90 come “L’assenzio” “La Crisi” e “Altre Forme di Vita”, ma anche pezzi meno noti e da riscoprire quali “Finchè saprai spiegarti” o “Complicità”.
Il set live dei Duran è poi esploso con i grandi classici da “Notorious” a “Planet Earth” da “The Reflex” a “Save a Prayer”.
Una scaletta serrata non sembrava scalfire le rinvigorite qualità vocali di Simon Le Bon, 64 anni il prossimo ottobre. Pubblico scatenato di famiglie (non solo di sangue) riunite dopo due anni di distanza e commozione in più aree del parco, compreso la solitamente compassata area vip. Merito di un repertorio che ha definitivamente attraversato le generazioni. In alcuni momenti, come ”Girls On Film” in medley con ”Acceptable in the 80’s” la potenza della musica sembrava sovrastare le capacità di resistenza dell’appassionato pubblico. A chiudere una serata indimenticabile l’esecuzione di “The Chauffeur”, ”Save a Prayer”, il lento degli adolescenti anni 80 in Italia, ”Rio”.
Prima dei Bluvertigo si sono esibiti gli inglese Easy Life, nome emergente dell’urban pop inglese e dall’italiano Corasan featuring Niccolò Cesanelli.
Fotoservizio di Francesco Prandoni