E Claudio Baglioni dopo aver sbancato l’audience con la furbata dell’apertura con Fiorello della prima serata del Festival di Sanremo, alla seconda piazza i giovani sul palcoscenico, come da tradizione.
Il mondo dei social ha rivoluzionato la serata festivaliera di serie B, ovvero quella delle ugole fresche!
Oggi la rete permette a ragazzi che salgono sul palco più famoso d’Italia di avere già un nutrito numero di followers, specie su Instagram che poi in soldoni si traducono in voto.
Belli, giovani, bravi tutti, ma devo dire che mi ha colpito Mirkoeilcane con un testo molto interessante ‘Stiamo tutti bene’ che affronta il delicato problema dei migranti visto con gli occhi puliti di un bambino. Io e la classifica facciamo a botte ed è ultimo! Tra i primi 4 di stasera tiene lo scettro Alice Caioli con ‘Specchi rotti’.
Intanto sono gettati nel purgatorio Fabrizio Moro e Ermal Meta dopo che un sito li accusa di plagio e afferma la loro canzone come molto simile a ‘Silenzio’, presentata a “Sanremo Giovani” nel 2016 da Andrea Febo. I due si difendono ma restano in panchina e stasera al loro posto ha cantato Renzo Rubino.
I big ripropongono i loro brani e sembrano tutti più sciolti e bravi. Mi sono piaciuti ‘Le vibrazioni’ con ‘Così sbagliato’, Annalisa con ‘Il mondo prima di te’, una bella canzone di rinascita artistica, e Ron con ‘Almeno pensami’ testo inedito di Lucio Dalla, che riporta con un vibrante omaggio, l’anima del cantautore bolognese per pochi minuti in vita.
Ma il vero evento si consuma con gli ospiti. Notevole l’omaggio de Il Volo al cantante /poeta Sergio Endrigo. Il fascinoso Biagio Antonacci, che prima o poi mi sarà dato di incontrare, per me, trasforma pure la lista della spesa in qualcosa di notevole.
L’omaggio di Lord Sting è suggestivo, mentre canta in italiano e tributa così i nostri grandi, con citazioni che varcano i secoli da Rossini a Pavarotti.
L’immarcescibile Pippo Baudo prende una più che dovuta standing ovation, e poi si prodiga in una sorta di palco elettorale dove snocciola la carrellata della storia del Festival.
Poi la Hunziker elegantissima, è sempre più dinoccolata accanto a Favino. Infine, mi sciolgo in lacrime adolescenziali quando Claudiuccio canta ‘Questo piccolo grande amore‘, designata ‘canzone del secolo’. Pianto però bloccato dall’arrivo dell’adorata Franca Leosini, che interagisce incalzando in una sorta di duetto interrogatorio, molto curioso.
La sala stampa vota al primo posto Diodato e Roy Paci con ‘Adesso’ e mette Nina Zilli in coda con ‘Senza appartenere’. Intanto io, sempre più devastata da una mancanza di sonno che si fa cronica, vado a dormire cinguettando. Così la scrittora, a tutti riaugura che ci sia almeno una canzone che vibri dentro, dopo tutto questo cantare.